martedì 15 giugno 2010

Nightmare – Nuovo incubo

Nightmare – Nuovo incubo (1994, regia Wes Craven)



Non deve esserci cosa più irritante che vedere la propria creazione modificata in maniera radicale e privata di tutte quelle caratteristiche con cui era stata concepita. Lo sa bene Wes Craven, che nel corso di un decennio ha visto il suo Freddy Krueger cambiare, stentando a riconoscerlo, proprio come farebbe un padre nei confronti di un figlio che ha perso la “retta” via (anche se in questo caso sarebbe più opportuno definirla “malvagia”).
Freddy è morto nel sesto capitolo della saga, ma siamo sicuri di parlare dello stesso uomo nero che infestava i sogni della giovane Nancy, protagonista del primo Nightmare? Per il regista la risposta è No, non ci sono dubbi, per questo è necessario tornare sui propri passi e restituire alla propria creatura quella dignità apparentemente perduta.
Nightmare – Nuovo Incubo, allo stesso modo di Freddy Vs. Jason, rappresenta un capitolo a parte nella storia del temibile serial killer artigliato. Come abbiamo già detto nasce con l’esigenza di riproporre quell’atmosfera oscura persa lungo sei episodi, e per farlo rinnova in maniera radicale il look del franchise. Tornare alle origini cambiando le carte in tavola sembrerebbe un controsenso, ma per Wes Craven si è trattato evidentemente dell’unico modo possibile.
Diventato ormai una macchietta, l’uomo nero interpretato da Robert Englund si sottopone ad un vero e proprio restyling, arrivando persino a rinunciare al suo guanto letale (questa volta gli artigli sono parte della sua mano).
Sviluppando ulteriormente un’idea nata durante la lavorazione di Nightmare III: i guerrieri del sogno, Wes Craven gioca la carta del metacinema, che gli permette di inserire nella una serie di grandi ritorni, come Heather Langenkamp e John Saxon che nel film interpretano loro stessi.
In Nightmare – Nuovo Incubo infatti non sono solo i sogni ad essere teatro di orrore. Questa volta Freddy è più reale che mai, e le sue vittime non sono i giovani adolescenti di Springwood, ma il cast di Nightmare – Dal profondo della notte. Così Wes Craven è sia regista che interprete di sé stesso, Robert Englund è allo stesso tempo mostro e attore.
Un’intuizione sicuramente interessante, riuscita purtroppo solo in parte. Se da un lato l’idea di confondere realtà e immaginazione (che poi è sempre stato il tema portante di tutta la saga) riesce ad allontanare il film dal suo passato scomodo, dall’altro non riesce a risultare quasi mai “credibile”, questo a causa di una sceneggiatura non sempre all’altezza del compito.
Troppo distante dai suoi predecessori e poco coinvolgente, Nightmare – Nuovo Incubo resta più che altro uno sfogo personale, apprezzabile per il suo intento ma niente di più.

Pubblicato su ScreenWEEK

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