venerdì 1 ottobre 2010

Innocenti Bugie

Innocenti Bugie (2010, regia ames Mangold)



La tranquilla vita di June Havens (Cameron Diaz) viene sconvolta nel momento in cui l’affascinante Roy Miller (Tom Cruise) entra nella sua vita. L’uomo si rivela infatti essere nientemeno che una super-spia internazionale, e la poverina viene coinvolta in un pericoloso viaggio intorno al mondo per proteggere un’invenzione che potrebbe salvare l’intero pianeta.

Il vintage è ormai prepotentemente tornato alla ribalta, tanto vale quindi prendere due tra i più noti volti hollywoodiani, metterli di fronte ad una telecamere a farli muovere tra un ammiccamento a l’altro all’interno di un’avventura mozzafiato, riproponendo le atmosfere di vecchi “cult” di genere come Due nel Mirino. In passato è toccato a nomi del calibro di Mel Gibson e Goldie Hawn, oggi è il turno di Tom Cruise e Cameron Diaz, che all’interno di questo Innocenti Bugie gigioneggiano alla grande impersonando una coppia unita per forza e in perenne fuga da tutto e da tutti. I presupposti per un disastro erano lì dietro l’angolo (prendete ad esempio il fatto che si tratta di una sceneggiatura rimaneggiata più e più volte), uniti alla fredda accoglienza riservata dal pubblico americano, eppure, a dispetto di ogni pronostico, quella diretta da James Mangold si è rivelata una pellicola più che godibile nella sua veste esagerata e fracassona.

Intendiamoci, si tratta di una storia dove tutto è stereotipato all’inverosimile, a cominciare dai due protagonisti: il primo indistruttibile, super addestrato e apparentemente di gomma, vista la resistenza agli urti; la seconda quasi sempre più spaesata che mai e degna delle scream queen di un certo cinema “old school”, che vedeva le donne come fragili esseri indifesi e in grado solo di urlare nelle situazioni di pericolo. Ciononostante la coppia funziona e riesce a regalare più di un sorriso. Cosa che va ben oltre i semplici nomi sul manifesto di un qualsiasi Mr. & Mrs. Smith, dove al di là del volto c’era poco o niente. L’atmosfera che si respira in questo caso e fresca e rilassata e ogni sorrisone di Tom Cruise sembra essere lì per sottolineare la genuina presa in giro che l’attore fa non solo di tutti gli eroi del cinema di genere, ma anche di se stesso.

Non sarà il blockbuster dell’anno, questo è sicuro, ma se siete in cerca di un’ora e passa di sano svago difficilmente rimarrete delusi.

Pubblicato su ScreenWEEK

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah...tutto ciò che mi suggerisce per ora questo film è un grosso mah. Ma nulla toglie che potrei ricredermi.

Ale55andra

Lilith ha detto...

Nel vedere Tom muoversi tra romanticismo e azione mi sono ricordata perché Katie Holmes è una donna fortunata, Scientology a parte. Ma, al di là degli scherzi, credo che il film sappia essere divertente senza troppe pretese - forse un po' meglio sul versante romantico e meno credibile nell'action, ma appunto, proprio perché è molto autoironico.

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