Durante una seduta analitica una psicologa scatena la furia omicida di un paziente. Ucciso il suo dottore, l’uomo decide di continuare la terapia da solo, riprendendo i suoi stati d’animo con una telecamera e lasciando una scia di morte lungo il suo cammino. Ma l’incontro casuale con una ragazza metterà a dura prova le convinzioni di questo serial killer.
La vita vista attraverso gli occhi di un assassino, ripresa con una telecamera quasi fosse un estremo reality show. È questa una delle principali chiavi di lettura attraverso cui guardare Come una Crisalide, il primo film diretto da Luigi Pastore, già autore di diversi cortometraggi e produzioni televisive legate al cinema di genere. Un esordio sicuramente interessante e ricco di trovate particolarmente riuscite, che dimostra una genuina passione per il genere e per quei nomi – Dario Argento su tutti, ma non solo – che hanno contribuito alla consacrazione del cinema horror nostrano in tutto il mondo. Nonostante alcuni difetti evidenti ma inevitabili, dettati più che altro da disponibilità di budget, l’opera di Pastore riesce comunque a distinguersi per un sapiente uso della messa in scena, che gli permette di superare ogni evidente limite regalando momenti di pura tensione (merito anche degli ottimi effetti speciali di Sergio Stivaletti).
Non ci troviamo di fronte ad una capolavoro, questo è certo. Ma conforta sapere che, all’interno della mancanza di idee che caratterizza da ormai tantissimo tempo le nostre produzioni, c’è ancora qualcuno in grado di osare e di realizzare prodotti interessanti con pochi mezzi a disposizione. Se diamo un’occhiata ai disastri che si combinano pur avendo a disposizione cifre da capogiro, non possiamo fare altro che applaudire.
La vita vista attraverso gli occhi di un assassino, ripresa con una telecamera quasi fosse un estremo reality show. È questa una delle principali chiavi di lettura attraverso cui guardare Come una Crisalide, il primo film diretto da Luigi Pastore, già autore di diversi cortometraggi e produzioni televisive legate al cinema di genere. Un esordio sicuramente interessante e ricco di trovate particolarmente riuscite, che dimostra una genuina passione per il genere e per quei nomi – Dario Argento su tutti, ma non solo – che hanno contribuito alla consacrazione del cinema horror nostrano in tutto il mondo. Nonostante alcuni difetti evidenti ma inevitabili, dettati più che altro da disponibilità di budget, l’opera di Pastore riesce comunque a distinguersi per un sapiente uso della messa in scena, che gli permette di superare ogni evidente limite regalando momenti di pura tensione (merito anche degli ottimi effetti speciali di Sergio Stivaletti).
Non ci troviamo di fronte ad una capolavoro, questo è certo. Ma conforta sapere che, all’interno della mancanza di idee che caratterizza da ormai tantissimo tempo le nostre produzioni, c’è ancora qualcuno in grado di osare e di realizzare prodotti interessanti con pochi mezzi a disposizione. Se diamo un’occhiata ai disastri che si combinano pur avendo a disposizione cifre da capogiro, non possiamo fare altro che applaudire.
Pubblicato su ScreenWEEK
1 commento:
Manca poco alla scadenza di Provolone Valpadana Short Film Award, il concorso di cortometraggi che dà spazio alla fantasia e all'estro dei giovani registi. Per partecipare basta scrivere un soggetto per un corto di non più di 60 secondi ispirato al tema "mordi l'attimo" e caricarlo sul sito www.valpadanashorts.com entro il 31/10/2010.Una giuria di esperti selezionerà le opere migliori, le più ironiche e divertenti. Ai primi tre selezionati sarà assegnato un contributo di 1200 euro.
Per maggiori informazioni: info@valpadanashorts.com
Sara Radaelli
Provolone Valpadana Short Film Award
Via Lambruschini 36
20156 – Milano
tel: 02 713613
info@valpadanashorts.com
www.valpadanashorts.com
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