venerdì 1 giugno 2007

Zodiac

Zodiac (2007 , regia David Fincher)





20 anni di indagine che non hanno portato niente, se non supposizioni e sospetti mai appurati e che mai lo saranno. Questa è la storia di Zodiac, il Serial killer che dal 1968 ha iniziato a seminare panico e cadaveri, sfidando apertamente la polizia con lettere indirizzate ai maggiori quotidiani di San Francisco e dintorni.
Al suo ritorno, Fincher dimostra una maturazione stilistica degna di nota.
L’idea del film di per se è frustrante. Proporre un giallo-thriller senza finale, benché basato su fatti reali, lascia l’amaro in bocca. Ma c’è da dire che non si poteva fare altrimenti. Il regista opera sulla realtà. La mancanza d’azione è dovuta e se dopo un primo tempo abbastanza movimentato, che mostra l’assassino in azione e che offre dei sani momenti di pura tensione, si passa, nella seconda parte del film, alla messa in scena semi-documentaristica dell’indagine poliziesco-giornalistica, è perché è li che risiede il vero fulcro del film. L’ossessione, fine a se stessa. E’ li che capiamo che quel sapore amaro provato nel finale, è lo stesso provato dal poliziotto David Toschi (un eccezionale Mark Ruffalo) e dal vignettista Robert Graysmith (un sorprendente Jake Gyllenhaal). Il fulcro di “Zodiac” è l’assassino stesso, ma fa da perno ad una storia di frustrazione. Rimanendo in ombra, il temibile serial killer, diventa un irraggiungibile punto di arrivo, l’intoccabile retta parallela ostinatamente cercata.
Detto questo non resta che godersi la perfezione stilistica della pellicola.
Ci si perde nelle bellissime panoramiche e nelle riprese aeree, così reali nonostante i colori sbiaditi. Si respirano le stagioni, si avverte con naturalezza il passaggio del tempo. E’ così che gli anni ’70 non sono rappresentati, sono reali e così gli anni ’80.
Si omaggiano i thriller del periodo. Fincher gioca con lo spettatore, che facilmente può prevedere gli eventi, creando una facile suspense di sicura presa. Sfumature post-delitto evidenziano l’angoscia e insensatezza degli atroci reati (l’assassinio della coppia in riva al lago sconvolge per la sua violenta rappresentazione).
Un cast incredibile. Relegato ad un ruolo da co-protagonista, Robert Downey Jr. fulmina la scena ad ogni sua apparizione, proponendoci una recitazione eccessiva, ma essenzialmente esatta. E se nel finale si può avvertire un senso di insoddisfazione, non è per carenza, ma per eccessiva perfezione. L’incompletezza del film è totalmente coerente con gli avvenimenti narrati.
E’ per questo che “Zodiac” si può paragonare ad una bellissima strada senza uscita, per tutto il viaggio si ammira le bellezza del paesaggio, ma la natura del percorso è effimera…


15 commenti:

domenico ha detto...

Lo sai no come la penso su questo film? eheh
"Ci si perde nelle bellissime panoramiche e nelle riprese aeree, così reali nonostante i colori sbiaditi. Si respirano le stagioni, si avverte con naturalezza il passaggio del tempo"
parole sante
dome

FiliÞþØ ha detto...

eh eh...si si, lo so bene come la pensi...e, come avrai capito, anch'io sono rimasto positivamente colpito da questo film...

Anonimo ha detto...

La prima visione mi ha lasciato addosso una strana sensazione, quella che non bastasse tanto così (come detto da molti) per farlo diventare un capolavoro, anche perchè da Fincher mi aspettavo tutt'altro. Adesso, però, non vedo l'ora di rivederlo...

Edo ha detto...

Nooooo! Anche tu entri nel club dei blogger che parlano di Zodiac come di un capolavoro. Io, come avrai capito, lo valuto come un'occasione non sfruttata al meglio.

Anonimo ha detto...

No, devo essermi espressa male. Era tutta una litote per dire che per me è ben lungi dall'essere un capolavoro, ma che ho comunque voglia di rivederlo per analizzarlo meglio. Rileggendo effettivamente sembra che abbia detto il contrario...

Edo ha detto...

No no tranquilla. Ho capito cosa vuoi dire..mi riferivo a Filippo!

FiliÞþØ ha detto...

@ edo: come ho già scritto su "I figli degli uomini", capolavoro è una parola che non uso spesso (oltretutto per me i "capolavori" del cinema risalgono a quel periodo che va dagli anni '20 ai '60...) e per questo film non l'ho usata...devo però dire che la visione mi ha lasciato più che soddisfatto...secondo me è una pellicola ben realizzata dal punto di vista stilistico e la storia non mi ha annoiato...come ho scritto era impossibile non ottenere un senso di incompletezza, perchè è insito nella storia stessa...

@ ester moidil: lo rivedrò anch'io di sicuro, ci sono alcune cose della regia che vorrei cogliere meglio, ora che conosco la storia potrò ammirarne meglio lo stile...

Chiara ha detto...

Sono d'accordo, un film per essere assaporato in ogni minimo e gustoso particolare va visto almeno due volte. Nella prima cogli la storia, nella seconda le sfumatore... io di questo film non ho ancora visto nè una nè l'altra... ma lo vorrei. Dato che ne parlate così bene. A presto!

FiliÞþØ ha detto...

Vedilo...attendo le tue impressioni...;)

Anonimo ha detto...

Filippo anche questa volta mi trovi concorde con il tuo giudizio, che rende sempre di più considerando il tuo impeccabile modo di scrivere che incanta tutti. Mettendo da parte i complimenti a te e quelli maggiormente dovuti a questo bel film... mi soffermerei sulla recitazione di Jake Gyllenhaal che mi lascia a bocca aperta per come crea un personaggio tenero, sicuro ma allo stesso tempo schiavo degli eventi... come mi piaceee! E bravo Jake!

FiliÞþØ ha detto...

Grazie per i complimenti (esagerati)...Jake Gyllenhaal è bravo...ma io preferisco di gran lunga Robert Downey Jr....;)

Anonimo ha detto...

Io nn esagero mai...scrivo solo ciò ke penso!

Anonimo ha detto...

la scena nello scantinato è tremenda!!
Io sarei morta!
Anche se sì, è vero, sul finale cala un pò l'azione e la tensione lascia spazio all'ossessione, devo dire che io non ho accusato sonnolenza... anzi!
Bacio

FiliÞþØ ha detto...

Devo dire che lo scantinato non mi ha spaventato...penso che sia per il fatto che ne conoscessi già l'esistenza (i blog non parlavano d'altro)...ma ragazzi, quella scena è girata con una mano così sicura (come tutto il film del resto)...
Anch'io non ho accusato sonnolenza durante la visione...
Ciao

Anonimo ha detto...

Beh allora meno male che non avevo letto i blog prima di andarlo a vedere, perché quella scena me la sono proprio goduta.. come tutto il film d'altra parte!

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