Lì dove finisce una storia ne comincia subito un’altra. Terminata l’avventura narrata nel precedente “La spina del Diavolo” (di cui potete leggere la recensione su Films About Ghost), Guillermo Del Toro mantiene la stessa ambientazione e lo stesso periodo.
Si sposta semplicemente un po’ più in la, per narrarci una storia dai risvolti paralleli, ma molto più magici. La storia della piccola Ofelia, orfana di padre. La madre, forse per poter garantire un degno futuro alla figlia, si è sposata con Vidal, malvagio capitano dell’esercito Franchista. Rimasta incinta, si reca con la figlia dal nuovo marito, cercando di ricongiungere quell’ormai persa armonia familiare, in nome di un futuro sicuro, per lei e la sua bambina. Ofelia, chiusa in un ambiente ostile, circondata dalla resistenza partigiana che, nascosta tra i boschi, si oppone al sadico patrigno e ai suoi soldati, troverà rifugio nella fantasia, immaginandosi un mondo magico, popolato da fate, fauni e creature fantastiche.
E’ una favola macabra quella che ci racconta Del Toro, affascinante nella sua rappresentazione ma anche altamente inquietante. Il mondo magico in cui si rifugia Ofelia, risente del tempo vissuto. Si respira un’atmosfera di tensione in quei mistici territori, tutto è carico di morte e non dona la serenità di un luogo paradisiaco.
Il regista gioca con lo spettatore, rendendo impossibile la comprensione degli eventi. E’ infatti difficilissimo capire se l’avventura narrata sia reale, o se si tratti di un immenso sogno ad occhi aperti. Li dove tutto sembra chiaro, arriva qualcosa che lo smentisce prontamente. La scelta è lasciata al pubblico, che può dargli il senso che più predilige.
Nella sua violenza, la rappresentazione della guerra, con le sue ovvie distinzioni tra buoni e cattivi, appare coerente con gli eventi narrati. Un ambiente naturale, dove si sviluppano follie giovanili. La piccola Ofelia, perennemente in bilico tra bene e male, rinchiusa tra due poli contrastanti, non ha dubbi su quello che vede. Tra tanto orrore risulta più facile accettare l’esistenza di mostri e fate, che forse aiutano a dare un senso alla profonda insensatezza della guerra. In fondo se esistono persone malvagie come Vidal, orrenda creatura dal volto umano, perché non possono esistere creature umane dall’aspetto mostruoso?
Come nel film precedente (e si attende un terzo che completi la trilogia), l’orrore scaturisce dagli uomini. Stravolgendo le leggi del terrore Del Toro pone fiducia nel soprannaturale, denigrando la meschina natura umana e vedendo l’unica via di salvezza nell’innocenza e nella purezza infantile.L’analogia con “Creature del Cielo” di Peter Jackson, è dovuta. Il rifugiarsi nella fantasia, per evitare il faccia a faccia con la realtà, è un tema comune ai due film, ma Del Toro riesce a donare una maggiore intensità alla storia, superando così quell’ombra di distacco che si nota nell’altra pellicola.
Il regista Messicano continua ad alternare pellicole impegnate ad altre più leggere. E’ indiscussa la sua bravura, ma il rischio che corre è alto ed è quello di non essere preso troppo sul serio. In casi come questi non bisogna guardare il curriculum di una persona, bisogna osservarne il lavoro. Cosa c’è di più esplicativo di una bellissima opera compiuta?
Si sposta semplicemente un po’ più in la, per narrarci una storia dai risvolti paralleli, ma molto più magici. La storia della piccola Ofelia, orfana di padre. La madre, forse per poter garantire un degno futuro alla figlia, si è sposata con Vidal, malvagio capitano dell’esercito Franchista. Rimasta incinta, si reca con la figlia dal nuovo marito, cercando di ricongiungere quell’ormai persa armonia familiare, in nome di un futuro sicuro, per lei e la sua bambina. Ofelia, chiusa in un ambiente ostile, circondata dalla resistenza partigiana che, nascosta tra i boschi, si oppone al sadico patrigno e ai suoi soldati, troverà rifugio nella fantasia, immaginandosi un mondo magico, popolato da fate, fauni e creature fantastiche.
E’ una favola macabra quella che ci racconta Del Toro, affascinante nella sua rappresentazione ma anche altamente inquietante. Il mondo magico in cui si rifugia Ofelia, risente del tempo vissuto. Si respira un’atmosfera di tensione in quei mistici territori, tutto è carico di morte e non dona la serenità di un luogo paradisiaco.
Il regista gioca con lo spettatore, rendendo impossibile la comprensione degli eventi. E’ infatti difficilissimo capire se l’avventura narrata sia reale, o se si tratti di un immenso sogno ad occhi aperti. Li dove tutto sembra chiaro, arriva qualcosa che lo smentisce prontamente. La scelta è lasciata al pubblico, che può dargli il senso che più predilige.
Nella sua violenza, la rappresentazione della guerra, con le sue ovvie distinzioni tra buoni e cattivi, appare coerente con gli eventi narrati. Un ambiente naturale, dove si sviluppano follie giovanili. La piccola Ofelia, perennemente in bilico tra bene e male, rinchiusa tra due poli contrastanti, non ha dubbi su quello che vede. Tra tanto orrore risulta più facile accettare l’esistenza di mostri e fate, che forse aiutano a dare un senso alla profonda insensatezza della guerra. In fondo se esistono persone malvagie come Vidal, orrenda creatura dal volto umano, perché non possono esistere creature umane dall’aspetto mostruoso?
Come nel film precedente (e si attende un terzo che completi la trilogia), l’orrore scaturisce dagli uomini. Stravolgendo le leggi del terrore Del Toro pone fiducia nel soprannaturale, denigrando la meschina natura umana e vedendo l’unica via di salvezza nell’innocenza e nella purezza infantile.L’analogia con “Creature del Cielo” di Peter Jackson, è dovuta. Il rifugiarsi nella fantasia, per evitare il faccia a faccia con la realtà, è un tema comune ai due film, ma Del Toro riesce a donare una maggiore intensità alla storia, superando così quell’ombra di distacco che si nota nell’altra pellicola.
Il regista Messicano continua ad alternare pellicole impegnate ad altre più leggere. E’ indiscussa la sua bravura, ma il rischio che corre è alto ed è quello di non essere preso troppo sul serio. In casi come questi non bisogna guardare il curriculum di una persona, bisogna osservarne il lavoro. Cosa c’è di più esplicativo di una bellissima opera compiuta?
11 commenti:
non avevo capito cosa avevi fatto..grazie..mi sono commossa..davvero
bella la recensione, bella la critica..io sono dell'opinione che questo sia meglio de "la spina del diavolo" o meglio a me è piaciuto molto di più..parlavamo di magia..è proprio qui in questo film.
Addirittura commossa...;P
sono contento che ti sia piaciuta la rece...secondo me la spina del diavolo è molto bello...è ovvio che questo però presenta un fascino maggiore....
Questa recensione mi ha fatto voglia di vedere il labirinto del fauno!
Non ricordo più che sia il matto che mi ha detto che era un film per bambini...se me lo ricordo lo strozzo!
A questo punti mi aspetta il dvd..
ciao
Oddio...è una favola...ma, come ho scritto, dai toni cupi e molto violenta...forse chi te lo ha detto non ha colto la magia del film, vedendo nella rappresentazione di fauni, orchi e fate dei semplici contenuti puerili...ma questa pellicola è molto di più...un tentativo di fuga dall'orrore, così ben fatto nella sua veste scenica, da incantare...
Guardalo, te lo consiglio...e fammi sapere le tue impressioni...;)
Ciao...
Questo film dev'essere proprio bello: me lo sono perso al cinema, ma proprio oggi pensavo che mi piacerebbe vederlo... è in dvd?
veramente un bel film, anche se ci ho messo un po' a digerire la parte fantasy...
finale struggente
la spina del diavolo mi manca
(@lilith: sì è disponibile in dvd)
@ lilith: si si...è uscito
@ dome & edo: la parte fantasy l'ho molto gradita per quell'essenza dark che il regista ha saputo donargli...la spina del diavolo è molto bello, anche se secondo me questo è nettamente superiore...
Amo questo genere...Amo questo film...l'ho visto solo tre volte!!!
Secondo me questa bambina avrà un roseo futuro come attrice.....bellissimo!
L'ho visto ieri sera (rassegna estiva) e sono rimasta un po' scossa...
Certo che gli spagnoli hanno lo stomaco forte e non si scompongono davanti a niente!
Mostrano tutto senza pietà...io ogni tanto confesso di essermi girata dall'altra parte!
Comunque è veramente inaspettato per bellezza e profondità del messaggio!
Grazie per la rece che mi ha fatto venire voglia di vederlo!
é vero, alcune sequenze sono molto crude e il film è avvolto in questa atmosfera dark non tipica delle fiabe...però ha il suo fascino...
Contentissimo che ti sia piaciuto...;)
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