sabato 14 aprile 2007

Il Grande Lebowski

Il Grande Lebowski (1997 , regia Joel Coen)



Se non il migliore, sicuramente uno dei film più famosi della premiata ditta Coen. Un noir surreale, omaggio ai romanzi di genere di Raymond Chandler (cos’e il titolo, se non un riferimento a “Il Grande Sonno”) e alla relativa trasposizione cinematografica (mi riferisco sempre a “Il Grande Sonno ” di Howard Hawks). In fondo cos’è “Dude” (il tentativo di tradurlo in italiano con “Drugo” è del tutto fuori luogo) se non il figlio hippy di Humphrey Bogart? Una versione molto rilassata del famoso Detective Marlowe, prodotto genuino degli anni ’70 e di tutte le contestazioni giovanili che hanno caratterizzato il periodo. Sciatto, antitesi del vincitore per scelta volontaria, quindi non perdente, passa le sue giornate fumando spinelli, bevendo White Russian (un cocktail a base di vodka, liquore al caffè e crema) e giocando a Bowling. E il Bowling è l’unica certezza del film, in una trama talmente ingarbugliata, lasciata scorrere liberamente, il pavimento laccato si fa sentiero di vita, l’edificio diventa luogo caldo e accogliente. Casa dove vivono Jeff “Dude” Lebowski e i suoi amici, Walter e Donny.
La trama del film si basa su un elemento caro a tutta la narrativa/cinematografia noir, lo scambio di persona. Il Grande Lebowski del titolo, non è Dude, ma un omonimo miliardario paralitico, sposato con una donna non certo pudica, fonte di sventura per entrambi i Lebowski. E se il fatto che voler rappresentare Big Lebowski, vero uomo potente, su di una sedia a rotelle, sia una volontà di smorzare la sua grandezza, non possiamo dunque ricollegare la figura del miliardario a quella di un altro famoso “potente paralitico”? Mi riferisco al Dottor Stranamore di Kubrick. Ma se Stranamore acquista potenza durante il film per poi balzare in piedi nel finale, Big Lebowski al contrario, perde credibilità con il procedere della storia, diventando una vera e propria caricatura del grande miliardario quando con pathos eccessivo viene rappresentato accanto al camino. Dude in realtà è migliore di quell’odioso riccastro, solo che non lo sa, o forse lo sa, ma non gliene frega niente.
Il resto della trama è un flusso di coscienza, una favola moderna, ambientata nel 1991, periodo della Guerra del Golfo. Più che favola, leggenda, non dobbiamo dimenticarci che tutta la storia è narrata da un vecchio cow boy che, per sua stessa ammissione, perde spesso il filo del discorso (forse questo giustifica l’incoerenza della storia). Dude è una figura mitica, e ai Coen piacciono le atmosfere favolose.
I personaggi, come in tutti i film dei due fratelli, sono caratterizzati benissimo, dai meno influenti, come il lacchè del Lebowski miliardario, ai più vicini al protagonista, rappresentati da due collaboratori famosi dei Coen, Steve Buscemi e John Goodman. Walter, ex veterano del Vietnam, reso folle dalla guerra, fonte inesauribile di guai ma anche estremamente divertente (la parte in cui distrugge la Corvette rossa è irresistibile). Donny (un bravissimo Steve Buscemi), che non riesce mai a concludere una frase, ignorato dai due, che ci lascia in silenzio, come ha sempre vissuto. Nemmeno la sua morte riesce a stare al centro dell’attenzione, adombrata da altri eventi.
I Nichilisti (tra i quali figura un certo Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers), improbabili cattivi, pessimi esecutori di un piano ingegnoso.
Fra tutti però spicca lo straordinario cammeo di John Turturro nella parte di Jesus, un immigrato dai controversi gusti sessuali, esecutore di semi-amplessi con palle da Bowling.
Ovviamente il vero mattatore è Jeff Bridges, che interpreta in maniera superba un personaggio eccessivo, surreale, ma estremamente affascinante, ispirato ad una uomo realmente esistente (Jeff Dowd, amico e finanziatore del primo film dei Coen).
Come sempre, i due fratelli riescono ad esaltare la figura del perdente, lo trasformano in eroe, e lo fanno con stile, con la loro tipica aria scanzonata, ma che in realtà nasconde un profondo impegno.

8 commenti:

domenico ha detto...

eheh postato anche tu il grande lebowski... è un gran bel film, veramente... turturro nella parte di jesus è spettacolare

FiliÞþØ ha detto...

Eh già...
Per inaugurare la nuova categoria, quella dei Cult, ho deciso di cominciare con Dude, se non è un Cult questo...

Ale55andra ha detto...

Mitici Coen, ho adorato questo film, prima di tutto per il film in se per se ma soprattutto per l'insieme di attori adorabili! Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, John Turturro!!! Tutti veramente imperdibili in queste loro perfomances ^_-

FiliÞþØ ha detto...

@ale55andra
Hai proprio ragione...un cast adorabile...

Anonimo ha detto...

Visto anch'io, non ho avuto modo di scrivere la rece, ma un commento te lo lascio volentieri...
Turturro spettacolare..
la scena dello spargimento delle ceneri è da sentirsi male, come molte altre..
veramente divertente!
Ciao!

FiliÞþØ ha detto...

bè...questo è un cult...va assolutamente visto...^^
Dude è uno dei personaggi più cool che sia mai apparso sul grande schermo...anche se tutto il mio affetto va nei confronti di Donny...^^

Anonimo ha detto...

Film stupendo! Il migliore dei Coen, insieme a Fargo!!!!!! Blog davvero molto interessante: se non dispiace lo linko fra i miei preferiti. Ciao, Ale.

FiliÞþØ ha detto...

grazie per il Link!^^

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