venerdì 6 aprile 2007

Black Book

Black Book (2006 , regia Paul Verhoeven)




C’è un piccolo libro nero, che contiene i segreti di un tradimento, ed è l’unica via di salvezza per una giovane donna.
E’ questo l’epilogo di “Black Book”, ultima fatica dell’olandese Paul Verhoeven.
Fuggito da quell’America ingrata, che prima lo ha osannato e poi lo ha distrutto, il regista, tornato in terra natia, ci offre una bellissima storia di martirio.
Il martirio di una giovane donna (una bellissima Carice van Houten), condannata al dolore e alla sofferenza. Perennemente in fuga, prima dai nazisti, poi, per un paradossale scherzo del destino, da chi dovrebbe proteggerla. Innamorata (e corrisposta) dell’unico uomo che dovrebbe temere e per questo costretta alla latitanza.
Ed è in un’immensa “Via Crucis”, piena di dolore e umiliazione, che si sviluppa questa cruda parabola bellica. Una parabola che, nonostante la seconda guerra mondiale sia ormai un soggetto logorato , riesce ancora ad affascinare.
Una regia classica, di maniera, che tanto piace a Verhoeven, ma che coinvolge malgrado la forte sensazione di distacco. Merito anche di una bella sceneggiatura e di bravissimi interpreti, forse poco conosciuti da noi.
Giusto e ingiusto diventano qui concetti astratti, come anche bene e male. Una guerra, poco accennata, diventa metafora di tutti i conflitti. La storia si ripete, chi è condannato non può sfuggire al suo destino, come vediamo nelle ultime immagini.
Niente misoginia però, piuttosto una cruda ed efficace commemorazione.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Cinedelia,
scopro volentieri il tuo Blog...

forse potresti apprezzare il mio nuovo spazio online su Cinecittà News : "Uscita d'Emergenza".

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Fammi sapere ! Ciao.

domenico ha detto...

Veramente bello il blog. se vuoi scambiare link per farti conoscere in giro non c'è problema. Edo

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