sabato 28 maggio 2011

Ubaldo Terzani Horror Show, la recensione

Regia: Gabriele Albanesi
Cast: Giuseppe Soleri, Paolo Sassanelli, Laura Gigante, Antonino Iuorio, Francesco Mastrorilli, Stefano Fregni, Luigi Pastore
Durata: 1h 23m
Anno: 2010

Alessio Rinaldi (Giuseppe Soleri) è un giovane a talentuoso regista, che purtroppo non riesce a rendere concreti i suoi progetti cinematografici, considerati troppo violenti per avere un alto riscontro di pubblico. L’ennesimo rifiuto del suo produttore viene però accompagnato da un consiglio: collaborare con l’affermato scrittore horror Ubaldo Terzani (Paolo Sassanelli) per realizzare una sceneggiatura che sia sì di genere, ma che faccia dell’atmosfera il suo tema portante. Di fronte a quest’ultima possibilità, Alessio non può fare altro che accettare. Dopo una full immersion nei romanzi di quest’autore, caratterizzati da un sadismo e da una violenza fuori dal comune, il giovane si reca a casa dello scrittore, per scrivere questo soggetto a quattro mani. Ma la convivenza si trasformerà presto in un vero e proprio incubo.


Dopo l’esordio shockante a base di sangue e citazionismo sfrenato de Il Bosco Fuori, che è stato in grado di rappresentare un vero e proprio raggio di sole per tutti gli appassionati di cinema di genere italiano, ormai da troppo tempo desiderosi di rivivere quella lunga tradizione che tutto il mondo ci invidia, ecco che torna Gabriele Albanesi, con un’opera decisamente più matura e altrettanto disturbante, se non di più.
Messo da parte il baraccone sfrenato degli esordi (una vera e propria catarsi, sia per il pubblico che per il suo creatore), Ubaldo Terzani Horror Show si presenta come un’opera decisamente più complessa e aperta a più chiavi di lettura di lettura. Anche questa volta, ovviamente, le citazioni non mancano. Si va dagli immancabili Dario Argento e Lucio Fulci, riconoscibili in alcuni “tocchi di classe” e in una maggiore cura dedicata all’atmosfera (a discapito della linearità del racconto), per poi arrivare a John Carpenter e al suo Seme della Follia, richiamato sin dal titolo che in principio questa pellicola avrebbe dovuto avere: Nelle fauci di Ubaldo Terzani.

Con un maggiore budget a disposizione, Gabriele Albanesi è riuscito a dar vita ad un’opera che viaggia perennemente in bilico tra lucidità e follia, carica di una tensione latente che difficilmente si riesce ad ignorare e che culmina in un epilogo all’insegna del più puro splatter, reso particolarmente efficace dall’aiuto di un mago del trucco come Sergio Stivaletti.
Parlando del cast non si può fare a meno di citare lo splendido lavoro fatto da Paolo Sassanelli: il suo Ubaldo Terzani è realmente in grado di mettere a disagio lo spettatore con la sola intonazione della voce o l’uso dello sguardo.

Arrivati a quota due, insomma, non possiamo fare altro che notare l’incredibile crescita di questo cineasta. Deciso a proseguire per la sua strada, è riuscito a trovare una dimensione molto personale, in grado di regalare soddisfazioni a tutti gli appassionati di cinema horror, è vero, ma prima di tutto personali. Ora si attende il terzo lungometraggio, quello della cosiddetta “maturità”.

Pubblicato su ScreenWEEK

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