domenica 8 maggio 2011

Beastly

Regia: Daniel Barnz
Cast: Neil Patrick Harris, Vanessa Anne Hudgens, Mary Kate Olsen, Alex Pettyfer, Dakota Mayi Johnson, Erik Marie Knudsen, Peter Krause, Lisa Gay Hamilton
Durata: 1h 26m
Anno: 2011

Kyle (Alex Pettyfer), diciassettenne belloccio a cui la vita sembra aver offerto proprio tutto, è il ragazzo più popolare del liceo, tanto conosciuto quanto superficiale. Un bel giorno il giovane decide di prendersi gioco di Kendra (Mary-Kate Olsen), una compagna di classe dal look dark e con l’hobby della stregoneria. Uno scherzo che pagherà molto caro. Per dargli una lezione, Kendra trasforma infatti il bel Kyle in un mostro, in modo tale che il suo aspetto esteriore possa rispecchiare la sua vera essenza. Una punizione che diventerà permanente se entro un anno non riuscirà a trovare una ragazza in grado di amarlo, nonostante il suo spetto. Sarà molto difficile per il giovane accettare questa condizione, ma la bella Lindy (Vaness Hudgens) lo aiuterà a capire ciò che veramente conta nella vita.

Parlar male di un film come Beastly è un po’ come sparare sulla croce rossa. Sono infatti così tante le cose che si potrebbero dire contro quest’opera, che quasi si fatica a trovare qualcosa da cui cominciare. Si potrebbe tagliare corto dicendo che si tratta di una pellicola che, come molti altri recenti blockbuster, trae la sua ispirazione da un romanzo per ragazzi e che, per forza di cose, è rivolta esclusivamente ad un fascia ben precisa di pubblico.
Uscito a poco tempo di distanza da Cappuccetto Rosso Sangue, questo film ha in comune con il lungometraggio diretto da Catherine Hardwicke il fatto di avere come punto di riferimento una fiaba conosciuta (in questo caso La Bella e la Bestia), aggiornata ai nostri tempi e infarcita di quell’estetica gotica e al tempo stesso patinata, diventata una vero e proprio segno distintivo della generazione cosiddetta “emo”.

Il mix che compone il tutto è facile da immaginare: qualche giovane speranza del cinema, con il look giusto e il curriculum adeguato; una spruzzata di sentimento, che ovviamente trova la sua esaltazione in un amore impossibile svenduto un tanto al chilo; una colonna sonora composta da alcune delle hit più famose del momento; ultima, ma altrettanto importante, è l’ambientazione scolastica, in questo caso non fondamentale ma pur sempre presente.
Se avete pensato a Twilight, non avete tutti i torti. L’intenzione sarebbe quella, perlomeno sulla carta. Peccato che, a conti fatti, il film diretto da Daniel Barnz si presenti come la fiacca rivisitazione di una storia che fondamentalmente dovrebbe risultare affascinante già di suo, senza bisogno di grandi sforzi.

Il risultato è un’accozzaglia di buoni sentimenti che difficilmente potrebbero far sognare anche il più ingenuo dei ragazzini. Talmente veloce, superficiale e insulso, che a confronto un qualsiasi New Moon riesce senza troppi sforzi a sembrare un’opera d’autore.

Pubblicato su ScreenWEEK

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