martedì 19 aprile 2011

I Goonies

I Goonies (1985, regia Richard Donner)



Avete mai provato a leggere quello che, ai tempi e a dire il vero anche tuttora, la critica cosiddetta “autorevole” ha scritto de I Goonies? Sarà meglio svelare subito l’arcano dicendo che, la maggior parte delle volte, si tratta di parole certamente non lusinghiere (perlomeno non del tutto). Eppure stiamo parlando di quello che, per tutti quei ragazzi che sono cresciuti negli anni ’80, è considerato non solo un cult, ma “il film dell’infanzia”.
Solitamente pellicole del genere riviste a distanza di anni si rivelano una mezza delusione. È un po’ come se lo scorrere del tempo avesse cambiato il nostro modo di vedere le cose, smascherando quella magia che in passato era riuscita a conquistarci. La cosa non vale però per questo film, che ad ogni visione è in grado di riportarci indietro nel tempo, risvegliando quel fanciullino che vive dentro ognuno di noi e che troppo spesso viene ignorato.
A questo punto una domanda nasce spontanea: chi ha ragione, il pubblico o la critica? La risposta, seppur smielata, potrebbe essere questa: lasciamo che sia il cuore a decidere!

Diretto nel 1985 da un solido mestierante come Richard Donner (il nome dietro la saga Arma Letale, tanto per intenderci) e scritto da due personalità, Chris Columbus e Steven Spielberg, che in fatto di storie per ragazzi sapevano (e sanno ancora) il fatto loro, I Goonies racconta la storia di alcuni ragazzi – tra i quali figura un giovanissimo Josh Brolin, che recentemente sembra aver trovato una seconda giovinezza nel mondo della settima arte – che vivono in una cittadina la cui tranquillità è messa a dura prova da un gruppo di potenti, intenzionati a mettere le mani su tutte le case della zona. Destino vuole che una sera, rovistando nella soffitta di uno di loro, i giovani trovino una mappa, che riporta precise indicazioni per raggiungere il tesoro di un famoso pirata: Willy l'Orbo. L’idea è quella di recuperare il prezioso bottino e di riuscire a pagare i malvagi imprenditori interessati alle loro abitazioni. Animato dal più puro degli intenti il gruppo si getta in quest’avventura, coinvolgendo lungo il cammino alcuni criminali conosciuti come “Banda Fratelli”, anche loro ovviamente interessati al tesoro.

Il resto, come si è soliti dire, è storia. E che storia! I Goonies possiede infatti uno script che sembra studiato a tavolino per risultare sempre più magico, avventuroso e divertente minuto dopo minuto. A questo aggiungeteci una serie di personaggi ben delineati, alcuni momenti da antologia (come tutti quelli che coinvolgono Chunk, interpretato da Jeff Cohen), ambientazioni – soprattutto nella seconda parte della storia – stupende e un personaggio, Sloth, entrato di diritto nell’immaginario comune di gran parte degli appassionati di cinema.

A questo punto è proprio il caso di mandare al Diavolo qualsiasi parere “competente”. Poco importa infatti che il film non sia piaciuto a tutti, perché con il tempo è riuscito a crearsi una sua schiera di appassionati, in continua crescita. Questo perchè I Goonies sono I Goonies, e rimarranno tali anche tra cent’anni!

Pubblicato su ScreenWEEK

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