Sono passati 10 anni da quando Driver (Dwayne Johnson) è stato incarcerato per aver commesso una rapina. Durante questo tempo il suo unico pensiero è stato quello di vendicarsi nei confronti di chi l’ha tradito, rubandogli il bottino e uccidendogli il fratello davanti agli occhi. Ora che è un uomo libero può finalmente dedicarsi alla sua missione, ma deve fare i conti con due uomini che lo inseguono: un poliziotto tossicodipendente (Billy Bob Thornton) a pochi giorni dalla pensione e un giovane Killer (Oliver Jackson-Cohen) assoldato per ucciderlo.
Ultimamente gli eighties sembrano essere tornati particolarmente di moda, non solo per quanto riguarda il modo di vestire. Basta dare un’occhiata all’ultima regia di George Tillman jr. per rendersene conto. Faster è infatti una pellicola rozza, che ricalca fedelmente i vecchi revenge movie di una volta, aggiornandoli ai nostri tempi e a quella maniera di fare cinema tipica di titoli come The Fast and the Furious.
La cosa funziona, ammesso che si sia disposti a chiudere un occhio su alcune incongruenze a livello di trama, che sfociano in un pasticcio che riesce in alcuni a punti a toccare le vette del più puro (e insensato) misticismo e che ci conducono verso un finale alla disperata ricerca di un colpo di scena che francamente si poteva evitare.
Ciononostante risulta impossibile bocciare questo film, proprio perché riesce a mantenere tutte quelle promesse che il genere impone. Come il titolo suggerisce, infatti, Faster è un film veloce, girato con gusto, attraverso l’uso di un’ottica “videoclippara” che non prende mai il sopravvento – evitando di risultare eccessiva o fuori luogo – e che può vantare un protagonista, Dwayne Johnson, perfetto. Duro, granitico, implacabile, di poche parole (ma buone). Talmente calato nella parte da risultare credibile anche nei momenti di “commozione”.
Niente per cui gridare al miracolo, sia chiaro, ma chi è cresciuto a suon di B-movie come Cobra, Commando e compagnia bella, apprezzerà sicuramente questo revival all’insegna del più puro testosterone.
Ultimamente gli eighties sembrano essere tornati particolarmente di moda, non solo per quanto riguarda il modo di vestire. Basta dare un’occhiata all’ultima regia di George Tillman jr. per rendersene conto. Faster è infatti una pellicola rozza, che ricalca fedelmente i vecchi revenge movie di una volta, aggiornandoli ai nostri tempi e a quella maniera di fare cinema tipica di titoli come The Fast and the Furious.
La cosa funziona, ammesso che si sia disposti a chiudere un occhio su alcune incongruenze a livello di trama, che sfociano in un pasticcio che riesce in alcuni a punti a toccare le vette del più puro (e insensato) misticismo e che ci conducono verso un finale alla disperata ricerca di un colpo di scena che francamente si poteva evitare.
Ciononostante risulta impossibile bocciare questo film, proprio perché riesce a mantenere tutte quelle promesse che il genere impone. Come il titolo suggerisce, infatti, Faster è un film veloce, girato con gusto, attraverso l’uso di un’ottica “videoclippara” che non prende mai il sopravvento – evitando di risultare eccessiva o fuori luogo – e che può vantare un protagonista, Dwayne Johnson, perfetto. Duro, granitico, implacabile, di poche parole (ma buone). Talmente calato nella parte da risultare credibile anche nei momenti di “commozione”.
Niente per cui gridare al miracolo, sia chiaro, ma chi è cresciuto a suon di B-movie come Cobra, Commando e compagnia bella, apprezzerà sicuramente questo revival all’insegna del più puro testosterone.
Pubblicato su ScreenWEEK
2 commenti:
Mmm...forse questo lo salto va.
Ale55andra
Io l'ho visto con tutti i pregiudizi possibili e immaginabili. Ma in fin dei conti è una bella tamarrata. Certo, bisogna chiudere più di un occhio eh...
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