Non sono molti quei film che possono considerarsi eterni e che, passassero mille anni, continueranno a far parlare di loro. Allo stesso modo sono sicuramente pochi quei registi il cui nome sarà ricordato per sempre, soprattutto quando ci si riferisce al cosiddetto “cinema di genere”. Parlando di Sam Peckinpah e del suo Mucchio Selvaggio si può essere praticamente sicuri di toccare entrambi gli argomenti. Ci troviamo infatti contemporaneamente di fronte ad una delle personalità più controverse e significative del cinema contemporaneo e a uno dei vertici più alti raggiunti dalla cinematografia western.
Girato nel 1969, questo film racconta la storia di alcuni rapinatori, capeggiati dal bandito Pike Bishop (William Holden), che, in seguito ad un colpo andato male, decidono di rubare un carico di armi per conto di un generale messicano. Sulle loro tracce c’è Deke Thornton (Robert Ryan), un ex galeotto amico di Pike.
Il Mucchio Selvaggio è stato definito come la celebrazione della morte del western classico, caratterizzato da quegli eroi di frontiera di cui John Wayne è stato certamente il volto più conosciuto. Un’interpretazione veritiera. Non esistono infatti personaggi positivi all’interno di questa storia, dominata da un’atmosfera sporca e polverosa che sembra trascinare ogni cosa con se. Questo non vuol dire però che i componenti di quel mucchio che da il nome al titolo siano un campionario di perfidia. Quella diretta da Sam Peckinpah è infatti una pellicola che cammina continuamente su quel sottile confine che separa il bene dal male, proponendoci dei protagonisti caratterizzati da una lealtà talmente profonda da risultare ammirevole.
Si tratta dunque di una di quelle storie dove si fa il tifo per i cosiddetti “cattivi”, dunque, ma non per questo bisogna sentirsi in colpa. Ce ne fossero di cattivi così!
Girato nel 1969, questo film racconta la storia di alcuni rapinatori, capeggiati dal bandito Pike Bishop (William Holden), che, in seguito ad un colpo andato male, decidono di rubare un carico di armi per conto di un generale messicano. Sulle loro tracce c’è Deke Thornton (Robert Ryan), un ex galeotto amico di Pike.
Il Mucchio Selvaggio è stato definito come la celebrazione della morte del western classico, caratterizzato da quegli eroi di frontiera di cui John Wayne è stato certamente il volto più conosciuto. Un’interpretazione veritiera. Non esistono infatti personaggi positivi all’interno di questa storia, dominata da un’atmosfera sporca e polverosa che sembra trascinare ogni cosa con se. Questo non vuol dire però che i componenti di quel mucchio che da il nome al titolo siano un campionario di perfidia. Quella diretta da Sam Peckinpah è infatti una pellicola che cammina continuamente su quel sottile confine che separa il bene dal male, proponendoci dei protagonisti caratterizzati da una lealtà talmente profonda da risultare ammirevole.
Si tratta dunque di una di quelle storie dove si fa il tifo per i cosiddetti “cattivi”, dunque, ma non per questo bisogna sentirsi in colpa. Ce ne fossero di cattivi così!
Pubblicato su ScreenWEEK
1 commento:
Un film immenso. Come giustamente dici: ce ne fossero di cattivi così. Ce ne fossero di film così.
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