mercoledì 27 ottobre 2010

Animal Kingdom

Animal Kingdom (2010, regia David Michôd)



Dopo la morte della madre il giovane Joshua ‘J’ Cody (James Frecheville) viene accolto a casa della nonna Janine (Jacki Weaver), mamma amorevole e capoclan di una famiglia composta da criminali che si guadagnano da vivere con rapine, spaccio di droga e ogni tipo di traffico illecito. All’interno di questo mondo, l’unico che questa gente conosce, J cerca di muoversi come meglio può, cercando di inserirsi e di diventare parte di un nucleo familiare marcio e al tempo stesso accogliente. Ma quando le tensioni tra la polizia e la famiglia Cody raggiungono il culmine, il ragazzo si trova coinvolto in un gioco troppo grande per lui. In questo “regno animale” J dovrà scegliere da che parte stare.

Arriva anche in Italia Animal Kingdom, uno dei film più applauditi al Sundance Film Festival 2010. Il perché di questi consensi è chiaro sin dalla prima inquadratura, da un incipit che potrebbe benissimo riassumere l’essenza di una pellicola che gioca non sull’azione, ma sulla tensione latente che pervade ogni momento della narrazione.
Quello raffigurato dall’esordiente (avercene di esordi così) David Michôd è, come suggerisce benissimo il titolo, un regno animale e selvaggio, all’interno del quale non esistono momenti di calma, ma solo attimi di apparente normalità. Ed è sicuramente questa una delle carte vincenti di questo film, che ha il pregio di affrontare gli argomenti tipici delle crime story e di osservarli attraverso un’ottica distorta e sicuramente atipica.
Animal Kingdom è un film che non lascia indifferenti e che, allo stesso modo di Requiem for a Dream di Darren Aronofsky (un titolo tirato in ballo non per la sua estetica, ma per la sua essenza e per quel senso di disagio che trasmette), sconvolge proprio perché rappresenta un mondo apparentemente senza via di uscita, dove la distinzione tra giusto e sbagliato è solo una questione di punti di vista.

A dar vita a tutto questo ci pensa un cast praticamente in stato di grazia, tra cui spicca la bravissima Jacki Weaver. È lei la vera protagonista, madre “padrina” di un mucchio selvaggio ma al tempo stesso più unito di una qualsiasi “happy family” da primo pomeriggio televisivo. Ogni suo sguardo, perennemente in bilico tra amore e follia, lascia il segno.

Pubblicato su ScreenWEEK

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...