Dre Parker (Jaden Smith), un ragazzino di Detroit, si trasferisce con la madre in Cina. L’impatto con un paese e una cultura completamente nuovi non è certo dei migliori, il giovane viene infatti preso subito di mira da un gruppo di bulletti locali, capeggiati da Cheng, piccolo prodigio del kung fu, geloso dei sentimenti di Dre nei confronti di Mei Yin, un’amica comune. Grazie agli insegnamenti di Mr. Han (Jackie Chan), responsabile della manutenzione del suo condominio e maestro di kung fu, Dre riuscirà ad avere la meglio sui suoi nemici, imparando che il kung fu non è solo una disciplina di pugni e abilità, ma una vera e propria filosofia di vita.
Si sentiva il bisogno di nuovo capitolo (o remake, decidete voi) di Karate Kid? Ovviamente no, ma visto l’andazzo che ha preso il mondo del cinema da un po’ di anni a questa parte dovevamo aspettarcelo. Era solo questione di tempo, prima o poi qualcuno si sarebbe pur ricordato che esisteva ancora un franchise adolescenziale rimasto intatto. Ecco dunque che arriva The Karate Kid – La leggenda continua, pellicola sviluppata ad arte per incontrare il favore dei più piccoli e di chi, ormai grande, con le avventure del giovane Daniel-San ci è cresciuto. Una manovra che funziona, regalandoci un film che, pur con le dovute riserve, scorre liscio fino all’ultimo minuto.
Sorvolando su un titolo che serve solo da richiamo (giustificato dalla produzione alla meno peggio, con la scusa che all’inizio del film Dre è convinto di poter opporsi ai bulli con quel poco di karate che conosce), che cita il karate nonostante la storia sia incentrata sul kung fu, bisogna dire che la pellicola diretta da Harald Zwart si presenta come un prodotto ben confezionato, che intrattiene il tanto che basta senza risultare pateticamente nostalgico. Jackie Chan, redivivo Miyagi (qui ribattezzato Mr. Han), convince e diverte, come anche il suo piccolo allievo Jaden Smith, che durante il film subisce un’evoluzione che lo trasforma da ragazzino smorfioso a piccolo eroe.
In poche parole questo The Karate Kid è quello che ci si aspettava che fosse, e forse anche qualcosa in più. Il pubblico di riferimento gradirà e anche parecchio, come anche i genitori che accompagneranno i loro figli in sala. Tra qualche mese ce ne saremo dimenticati, questo è certo, ma volete mettere la sorpresa quando lo ritroveremo ad occupare i palinsesti televisivi degli afosi pomeriggi estivi?
Si sentiva il bisogno di nuovo capitolo (o remake, decidete voi) di Karate Kid? Ovviamente no, ma visto l’andazzo che ha preso il mondo del cinema da un po’ di anni a questa parte dovevamo aspettarcelo. Era solo questione di tempo, prima o poi qualcuno si sarebbe pur ricordato che esisteva ancora un franchise adolescenziale rimasto intatto. Ecco dunque che arriva The Karate Kid – La leggenda continua, pellicola sviluppata ad arte per incontrare il favore dei più piccoli e di chi, ormai grande, con le avventure del giovane Daniel-San ci è cresciuto. Una manovra che funziona, regalandoci un film che, pur con le dovute riserve, scorre liscio fino all’ultimo minuto.
Sorvolando su un titolo che serve solo da richiamo (giustificato dalla produzione alla meno peggio, con la scusa che all’inizio del film Dre è convinto di poter opporsi ai bulli con quel poco di karate che conosce), che cita il karate nonostante la storia sia incentrata sul kung fu, bisogna dire che la pellicola diretta da Harald Zwart si presenta come un prodotto ben confezionato, che intrattiene il tanto che basta senza risultare pateticamente nostalgico. Jackie Chan, redivivo Miyagi (qui ribattezzato Mr. Han), convince e diverte, come anche il suo piccolo allievo Jaden Smith, che durante il film subisce un’evoluzione che lo trasforma da ragazzino smorfioso a piccolo eroe.
In poche parole questo The Karate Kid è quello che ci si aspettava che fosse, e forse anche qualcosa in più. Il pubblico di riferimento gradirà e anche parecchio, come anche i genitori che accompagneranno i loro figli in sala. Tra qualche mese ce ne saremo dimenticati, questo è certo, ma volete mettere la sorpresa quando lo ritroveremo ad occupare i palinsesti televisivi degli afosi pomeriggi estivi?
Pubblicato su ScreenWEEK
2 commenti:
in giro ho letto solo recensioni positive, ma è uno di quei film che non andrei mai a vedere!
Guarda, io posso dirti che sono partito con tutti i pregiudizi possibili e immaginabili, eppure... Il film scorre, ovvio che non è un capolavoro, ma mi aspettavo molto, molto peggio.
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