venerdì 20 agosto 2010

Giustizia Privata

Giustizia Privata (2009, regia Gary Felix Gray)



Clyde Shelton (Gerard Butler) ha visto morire moglie e figlia sotto le mani di due rapinatori. Al dolore di questa perdita si unisce quello di non poter vedere i colpevoli di questo gesto orribile adeguatamente puniti. Durante il processo infatti Nick Rice (Jamie Foxx), un ambizioso procuratore di Philadelphia decide di offrire ad uno dei sospettati la possibilità di ottenere una sentenza lieve, questo a patto che testimoni contro il suo complice. Ma Clyde ha intenzione di vendicare i suoi cari e di colpire tutti coloro che hanno ostacolato il corso della giustizia.

Giustizia Privata è un vengeance movie senza troppe pretese, se non quella di intrattenere lo spettatore per un’ora e mezza o poco più. Il che è contemporaneamente un bene e un male, perché se da un lato riesce a mantenere un buon ritmo per tutta la sua durata, dall’altro si perde in un’estetica che punta solamente al lato spettacolare della vicenda, toccando la superficie senza offrire un minimo approfondimento psicologico. Un vero peccato, perché le tematiche tirate in ballo sono molte e offrono più di uno spunto di riflessione, primo fra tutti quello riguardante il sistema giudiziario, troppo spesso intrappolato nelle sue stesse regole. All’interno di questa storia Gerard Butler non è altro che l’ennesimo giustiziere della notte, deciso a muoversi autonomamente all’interno di un organismo che tutela solo fino ad un certo punto ogni cittadino vittima di un crimine. Ed è proprio in questa sua sete di vendetta che risiede il lato debole del film. Il “giusto proposito” che muove la vicenda perde infatti durante la narrazione ogni caratteristica positiva, diventando più che altro uno sfoggio gratuito di scene al limite del probabile, cosa che si nota soprattutto nella seconda metà della pellicola.

A questo punto la strada da seguire rimane una: accettare il film per quello che è, un onesto action movie mascherato da legal thriller, senza cercare per forza ulteriori significati nascosti o pensieri profondi. Se si riesce a fare questo lo spettacolo risulta più che godibile.

Pubblicato su ScreenWEEK

1 commento:

Anonimo ha detto...

Certo che il plot non invoglia. Ma il cast e la tua parziale benevolenza mi spingono alla visione.

Ale55andra

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