martedì 11 maggio 2010

Nightmare II

Nightmare II: La rivincita (1985, regia Jack Sholder)



Cosa succede quando un film low budget diventa un vero e proprio fenomeno al botteghino? Che le case di produzione decidono di non lasciar perdere la gallina dalle uova d’oro, dando vita ad una serie di sequel che durano fin quando lo permettono gli incassi. Molti di questi riescono comunque a mantenere alto il livello di una saga, altri invece contribuiscono a sciupare quanto di buono era stato fatto in precedenza. È questo il caso di Nightmare II: La rivincita, pellicola che ha dato definitivamente il via al franchise di Freddy Krueger, rappresentando allo stesso tempo un passo falso nella filmografia del serial killer artigliato.
La storia, che si svolge cinque anni dopo gli eventi raccontati in Nightmare – Dal profondo della notte, è quella di un giovane ragazzo, che si trasferisce con la famiglia nella stessa casa un tempo abitata dalla giovane Nancy e che, ovviamente, è tormentato da una serie di incubi che hanno come protagonista il temibile Freddy. Il nostro “amico” è infatti intenzionato ad impossessarsi del corpo del ragazzo, per poter così seminare terrore nella ridente cittadina di Springwood.
Fin qui tutto bene, ma proviamo a capire quali sono i punti deboli di questa pellicola, che ha causato il disappunto dello stesso Wes Craven (che ne ha sempre preso le distanze). Cercando di sorvolare su una sceneggiatura piena di buchi e in alcuni punti priva di logica, il principale difetto di questo film risiede nel fatto di essersi allontanato dalla strada delineata nel precedente capitolo. Freddy, continua a comparire nei sogni di giovani ragazzi, questo è vero, ma per uccidere sceglie di abbandonare la dimensione onirica. Una mossa che in un solo colpo è riuscita ad allontanare tutto ciò che aveva reso affascinante e innovativo questo personaggio, trasformando il film in una "normale" storia di possessione, che oltretutto si conclude con il più banale dei luoghi comuni: l’amore vince su tutto.
Un Freddy privato del sogno non serve a nessuno, e questo i fan lo sanno bene, per questo non hanno mai perdonato questa scelta. Ciononostante Nightmare II possiede anche qualche punto a suo favore, più che altro riscontrabile in uno splendido uso degli effetti speciali (quando la computer graphics era ancora un miraggio). La sequenza della trasformazione del giovane protagonista Jesse è uno splendido esempio di come un tempo si riuscivano ad ottenere grandi risultati con pochi mezzi.
Per quanto riguarda il personaggio interpretato da Robert Englund, ritroverà la sua vera essenza poco tempo dopo, e ci penserà proprio Wes Craven a restituirgliela. Ma questo è un altro incubo, e noi dobbiamo ancora riprenderci da questo…

Pubblicato su ScreenWEEK

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