La trilogia Millennium ha venduto nel mondo più di dieci milioni di copie. Un successo che ha portato Uomini che odiano le Donne, primo capitolo della serie, ad occupare le vette delle classifiche dei Best Sellers Europei del 2008. Un vero peccato che Stieg Larsson, l’autore, non abbia potuto godere di questa fama, vista la sua prematura scomparsa.
Date queste premesse l’uscita di un adattamento per il grande schermo era solo una questione di tempo.
Così è stato.
Artefice di questa concretizzazione il regista Niels Arden Oplev. Nel ruolo di Lisbeth Salander - controversa eroina di questa Detective Story - Noomi Rapace, attrice praticamente sconosciuta dalle nostre parti, ma destinata a lasciare il segno e – perlomeno con questo personaggio – ad incontrare l’approvazione della generazione cosiddetta Emo.
Misoginia a parte quello di Oplev si presenta come un discreto Thriller dal retrogusto vagamente americano, che ricorda molto le atmosfere incorniciate da Jonathan Demme all’interno del suo Silenzio degli Innocenti. Certo, cercare (sempre ammesso che si sia cercato ovviamente) di battere un cinema come quello a stelle e strisce, che vanta una lunga tradizione di genere, è una battaglia persa in partenza, ma non si può certo dire che questo film non sia carico di potenziale.
Potenziale sfruttato appieno nei momenti più oscuri che, avvalendosi di ambientazioni algide e casalinghe, riescono a donare al tutto un alone di perversione difficile da dimenticare.
Peccato per i frequenti cali di ritmo che, ad intervalli quasi regolari, bucherellano la narrazione. E per quel susseguirsi di finali che occupano l’ultima parte della pellicola, creando un’attesa che porta lo spettatore ad accogliere la conclusione della storia ormai esausto, quasi fosse un avvenimento straordinario.
Date queste premesse l’uscita di un adattamento per il grande schermo era solo una questione di tempo.
Così è stato.
Artefice di questa concretizzazione il regista Niels Arden Oplev. Nel ruolo di Lisbeth Salander - controversa eroina di questa Detective Story - Noomi Rapace, attrice praticamente sconosciuta dalle nostre parti, ma destinata a lasciare il segno e – perlomeno con questo personaggio – ad incontrare l’approvazione della generazione cosiddetta Emo.
Misoginia a parte quello di Oplev si presenta come un discreto Thriller dal retrogusto vagamente americano, che ricorda molto le atmosfere incorniciate da Jonathan Demme all’interno del suo Silenzio degli Innocenti. Certo, cercare (sempre ammesso che si sia cercato ovviamente) di battere un cinema come quello a stelle e strisce, che vanta una lunga tradizione di genere, è una battaglia persa in partenza, ma non si può certo dire che questo film non sia carico di potenziale.
Potenziale sfruttato appieno nei momenti più oscuri che, avvalendosi di ambientazioni algide e casalinghe, riescono a donare al tutto un alone di perversione difficile da dimenticare.
Peccato per i frequenti cali di ritmo che, ad intervalli quasi regolari, bucherellano la narrazione. E per quel susseguirsi di finali che occupano l’ultima parte della pellicola, creando un’attesa che porta lo spettatore ad accogliere la conclusione della storia ormai esausto, quasi fosse un avvenimento straordinario.
Pubblicato su Cineocchio
10 commenti:
Da come ne scrivi mi sembra che il film abbia più o meno gli stessi difettucci del libro. Che però, come mi pare di capire anche x il film, svolgeva bene il suo lavoro. Filava, insomma. Nel secondo capitolo quei difettucci diventano un po' troppo macroscopici... tanto che ancora non mi son deciso a leggere il terzo
Vedrò al più presto il film.
Io non ho letto il libro ma il film mi è piaciuto molto: dentro ci ho trovato il silenzio degli innocenti (la scena finale rimanda direttamente a quella di Demme) ma anche Chandler (nell'impostazione ed anche nell'incipit non dissimile da quello de The big sleep;poi c'è una detection che non offende lo spettatore e non è funzionale alla sovraesposizione del protagonista principale...ed infine ho apprezzato i tempi cinematografici che permettono ai personaggi di costruirsi una dimensione reale...insomma dopo film come Angeli e Demoni, ma anche Star Treck..Wolverine una vera boccata d'ossigeno.
un saluto
A me non ha convinto troppo, forse (anche) perché ho letto il libro da cui è tratto e non ho apprezzato alcune scelte di sceneggiatura.
Tu hai letto il libro? Piaciuto?
Ah, i sottofinali infiniti caratterizzano anche il libro, nel quale però sono sviluppati molto meglio.
@ noodles: io non ho letto nessuno dei tre, quindi non posso fare paragoni...cmq a mio parere i tempi morti sono parecchi.
@ nickoftime: beh si, se mi tiri in ballo angeli e demoni sono d'accordissimo! :)
@ mr hamlin:come ho già detto a noodles, non ho letto il libro...quindi anche il finale dle romanzo è orchestrato in questo modo? forse su carta rende meglio...
non mi convince tanto questo film, proverò prima a leggere il libro e poi lo vedrò (forse),
ciao ciao!!!
...ti seguo su facebook, spero non ti dispiaccia;
a presto!!!
Non ho letto il libro e ne sto leggendo freddamente un pò ovunque. Fatto sta che sono comunque curiosa di vedere che hanno combinato stavolta sti svedesi :)
Ale55andra
@ vision: e perchè mai dovrebbe dispiacermi? non può che farmi piacere...:)
@ alessandra: si, cmq un'occhiata la merita...
Nonostante tutto il film mi incuriosisce ma non credo che riuscirò a vederlo al cinema.
è vero punti morti ce ne sono, e rallentano un po'. difetto anche del libro. però devo dire che alla fine ho gradito il tutto. E Noomi Rapace è una perfetta Lisbeth.
Non ho letto il libro e dunque non posso fare paragoni, ma confesso di aver molto apprezzato questo film: bravissima la rapace, buona la regia, grandiosi paesaggi. Qualche calo di ritmo, ma complessivamente una buona pellicola. Ciao, Ale
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