Capricci di ogni sorta e genere all’interno della Hollywood patinata e glamour dello Star System.
Sono quelli che ci racconta Barry Levinson, prendendo spunto dalle memorie di Art Linson (anche sceneggiatore).
C’è Ben (Robert De Niro), produttore sul viale del tramonto alle prese con due gatte da pelare.
Un film di prossima uscita, con protagonista Sean Penn, che si preannuncia un grosso flop. Per evitare il disastro bisognerebbe tagliuzzarlo un po’, ma al regista (cocainomane, alcolizzato e chi più ne ha più ne metta) questo sembra proprio non andare giù.
C’è poi un progetto ancora da cominciare, minacciato dai capricci di un Bruce Willis barbuto, imbolsito e particolarmente suscettibile.
E se dal punto di vista lavorativo le cose non sembrano andare per il verso giusto, non è che la vita privata di Ben sia tutta rose e fiori.
Hollywood come non l’avete mai vista?
No, ma sicuramente come l’avete sempre immaginata. Piena di personalità eccessive, grottesche, e surreali.
Spunti non nuovi, che in passato sono stati sfruttati in modi sicuramente migliori da registi del calibro di Billy Wilder o Robert Altman.
Nelle mani di Barry Levison tutto si limita ad uno sberleffo poco incisivo, perennemente in bilico tra commedia e dramma (più per mancanza di coraggio che altro).
Se non fosse per l’istrionismo di attori come John Turturro, Stanley Tucci e Bruce Willis (interprete dei reali capricci un tempo fatti da Alec Baldwin) i motivi per vedere questo film sarebbero davvero pochi.
Persino Robert De Niro, che negli ultimi tempi era riuscito benissimo a riciclarsi nella commedia, sembra più svogliato che mai.
Ma è anche vero che qualche indizio l’avevamo avuto.
Se la pellicola, nonostante il cast, era passata (volutamente) inosservata all’ultimo Festival di Cannes un motivo doveva pur esserci, non vi pare?
Sono quelli che ci racconta Barry Levinson, prendendo spunto dalle memorie di Art Linson (anche sceneggiatore).
C’è Ben (Robert De Niro), produttore sul viale del tramonto alle prese con due gatte da pelare.
Un film di prossima uscita, con protagonista Sean Penn, che si preannuncia un grosso flop. Per evitare il disastro bisognerebbe tagliuzzarlo un po’, ma al regista (cocainomane, alcolizzato e chi più ne ha più ne metta) questo sembra proprio non andare giù.
C’è poi un progetto ancora da cominciare, minacciato dai capricci di un Bruce Willis barbuto, imbolsito e particolarmente suscettibile.
E se dal punto di vista lavorativo le cose non sembrano andare per il verso giusto, non è che la vita privata di Ben sia tutta rose e fiori.
Hollywood come non l’avete mai vista?
No, ma sicuramente come l’avete sempre immaginata. Piena di personalità eccessive, grottesche, e surreali.
Spunti non nuovi, che in passato sono stati sfruttati in modi sicuramente migliori da registi del calibro di Billy Wilder o Robert Altman.
Nelle mani di Barry Levison tutto si limita ad uno sberleffo poco incisivo, perennemente in bilico tra commedia e dramma (più per mancanza di coraggio che altro).
Se non fosse per l’istrionismo di attori come John Turturro, Stanley Tucci e Bruce Willis (interprete dei reali capricci un tempo fatti da Alec Baldwin) i motivi per vedere questo film sarebbero davvero pochi.
Persino Robert De Niro, che negli ultimi tempi era riuscito benissimo a riciclarsi nella commedia, sembra più svogliato che mai.
Ma è anche vero che qualche indizio l’avevamo avuto.
Se la pellicola, nonostante il cast, era passata (volutamente) inosservata all’ultimo Festival di Cannes un motivo doveva pur esserci, non vi pare?
Pubblicato su Cineocchio
11 commenti:
No, no.."abbiamo" scherzato..! :)
(Non oso pensare cosa devi aver scritto, delle precedenti interpretazioni di Bob..)
Passavo di qua..
Ormai ho un odio verso De Niro mostruoso.....Sarà difficile che ritorni quello che fu un tempo....
MrDavis
Pensa, invece secondo me Bob è una delle poche cose - parzialmente - salvabili del film. Sembra che reciti con un po' più di impegno, almeno rispetto alle cose fatte ultimamente. Il film l'ho trovato deboluccio davvero. Non morde, consegna una Hollywood sì come dici proprio come ce la immaginiamo... ma a questo punto che lo vedo a fare il film? E il resto dei personaggi è un campionario davvero sbiadito (e con quelle star è un vero delitto).
@ franca maenza: la delusione più grande è stata quella condivisa con Al Pacino ultimamente...una grande, grandissima delusione.
@ Mr Davis: cmq a mio parere è riuscito a riciclarsi bene nella commedia.
@ Noodles: come ho già detto, li Festival Di Cannes da un certo punto di vista ci aveva messo in guardia!
Ciao Filippo, io ho già aggiunto il tuo link.
Siamo a metà dell'opera. ;-)
Filippo, perdonami ma non riesco proprio a trovare il mio link. :-)
Gentilissimo e preciso! ;-)
Ti chiedo un ultimo favore extra-cinematografico, prima di sentirci esclusivamente per parlare di pellicole e quant'altro (a proposito, che ne pensi del mio blog?).
Mi piacerebbe molto entrare nel circuito Cinebloggers, visto che tu ci stai dentro, mi spieghi che procedura devo seguire? Confido nella tua bontà d'animo.
Non vedevo l'ora che la tortura finisse, sono perfettamente d'accordo. Sembra un film girato più per farlo vedere al cast, gli ho dato un misero 4.5... e sono stata buona!
Grazie, sei stato gentilissimo.
Il blog, leggo nelle FAQ, deve esistere da almeno 2 mesi. Il mio ha un mese e qualche giorno, quindi per ora sto fuori.
Più in là, spero di ricevere il tuo appoggio.
Ci sentiamo presto, per il prossimo film!
D'accordo su (quasi) tutto.
Nel senso che De Niro mi è parso meno peggio che in altre (pessime) prove recenti.
Comunque il livello qualitativo della pellicola resta ben basso.
Questo non l'avevo proprio notato. Probabilmente attenderò l'uscita home.
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