venerdì 19 dicembre 2008

Ultimatum alla Terra

Ultimatum alla Terra (2008, regia Scott Derrickson)



La dottoressa Helen Benson (Jennifer Connelly) viene chiamata nel cuore della notte in seguito ad un’emergenza. Un oggetto non identificato procede ad enorme velocità verso Manhattan, si teme che la collisione possa avere effetti disastrosi.
Scampata la minaccia di un possibile impatto, l’oggetto atterra sul suolo terrestre. Dal suo interno fuoriescono un gigantesco umanoide metallico e un alieno dalle sembianze umane (Keanu Reeves). L’essere, che dice di chiamarsi Klaatu, chiede di poter parlare ai leader mondiali.

L’idea di un remake di Ultimatum alla Terra, piccolo capolavoro del 1951 diretto da Robert Wise, risale al 1994.
Che Keanu Reeves dovesse interpretare il ruolo di Klaatu, alieno pacifista ma disposto a sterminare la razza umana pur di mantenere l’equilibrio universale, è stato praticamente deciso subito (e bisogna dire che, contrariamente ad ogni pregiudizio, la scelta non è stata poi così sbagliata).
Subito si è anche capito che la preoccupazione che ha spinto negli anni ’50 gli abitanti dello spazio a farci visita doveva essere aggiornata.
La minaccia nucleare, sebbene i conflitti siano ancora all’ordine del giorno, non esiste più (almeno così si dice), come anche i prodromi del secondo conflitto mondiale.
Rimangono il riscaldamento globale, e la poca considerazione nei confronti di madre natura, che ci ha donato uno dei pochi ecosistemi in grado di ospitare la vita.
Si è optato per questo, per la salvezza del pianeta a discapito di una delle razze più distruttive dell’universo.
Certo, come presa di coscienza è sicuramente meno eclatante. Negli anni ’50 la paura era si quella di poter distruggere noi stessi, ma fondamentalmente era il cosmo ad attuare la sua strategia preventiva, convinto che una volta raggiunti potenza e progresso scientifico la nostra brama di potere avrebbe insidiato altri pianeti.
Ma basta guardare poco oltre il nostro naso per rendersi conto di quanto questo concetto sia ancora terribilmente attuale (forse anche decuplicato, pensate se dovessimo scoprire altri mondi in grado di fornire fonti di energia), quindi la prima cosa da chiedersi è perché si sia voluto cambiare il senso di un film che ha rappresentato moltissimo proprio per il messaggio di cui si è fatto portavoce, trasformandolo da pacifista a ecologista.
Una cosa che inevitabilmente toglie alla storia gran parte del suo fascino, trasformandola in una ramanzina New Age poco incisiva.

Detto questo bisogna però anche rendergli i giusti meriti, che principalmente sono racchiusi in una confezione che non fa rimpiangere l’originale, tanto è classica ed in linea con la povertà (in questo caso mascherata, visto il budget altissimo) di mezzi dell’epoca. Questo se si esclude il finale apocalittico, unica vera grande differenza con il film di Wise e unica vera cosa inutile; ma è anche vero che, oggi come oggi, se non si piazza qualche catastrofe all’interno di una storia (non solo) fantascientifica si rischia la delusione del pubblico.
Sempre a favore del film si può tirare in ballo la sua scorrevolezza, poco più di un’ora e mezza in fin dei conti piacevole.

Per quanto riguarda l’immancabile gioco delle differenze, niente “Klaatu, Barada, Nikto!” questa volta;
Si è deciso di dare alla storia un prologo superfluo;
Meno marcata la componente religiosa (e quando è presente si limita a banali allusioni);
Il bambino protagonista (Jaden Smith, figlio di Will Smith) è odiosissimo;
La terra si ferma - da qui il titolo originale - alla fine del film e non all’inizio;
Ma soprattutto niente monologo finale da parte di Klaatu.
Questo equivale a dire niente Ultimatum.

Pubblicato su Cineocchio

8 commenti:

chimy ha detto...

Non pensavo sinceramente potesse avere dei pregi...seppur pochi... cmq io mi sono rifiutato di vederlo :)


Un saluto

Noodles ha detto...

dunque non è proprio la schifezza che sembrava prospettarsi? Certo tu sei sempre alla ricerc di film fantascientifici e hovvov... dovremmo fidarci del tuo giudizio... di intenditore.

Luciano ha detto...

Mi fa piacere sapere che ha qualche pregio, anche se un remake di Ultimatum alla Terra (qualsiasi remake) mi lascia alquanto scettico. Comunque, da appassionato della fantascienza, lo vedrò.

FiliÞþØ ha detto...

@ tutti: intendiamoci, nient'altro che una sbiadita fotocopia, ma in fondi si è fatto di peggio...

Deneil ha detto...

Ni...buoa la scelta di Keanu coe dici tu, odioso il bambino ma quel che non mi ha convinto è semplicemente la storia..un climax di avvenimenti che portano a...niente.
Niente!
Uno stadio distrutto????
Cioè ma almeno se proprio non sapete più dove andar a parare fatemi vedere qualche cosa di veramente apocalittico..non uno stadio...

FiliÞþØ ha detto...

a distanza di mesi mi rendo conto di essere stato forse troppo buono con questo film, che ho praticamente rimosso...

recenso ha detto...

In effetti la frase "Klaatu Barada Nikto" viene detta da Klaatu subito dopo che è stato impallinato, mentre Gort sta per afferrare con la manona la scienziata, solo che è talmente flebile che si confonde col sonoro. Non potevano scegliere momento peggiore. Detto questo, a suo tempo mi ricordo che gli diedi 4.5 e avrei volentieri messo sull'astronave il bambino per regalarglielo

FiliÞþØ ha detto...

sul serio lo dice? mi tocca rivederlo allora...

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