venerdì 7 novembre 2008

ClanDeadStini

ClanDeadStini (2008, Fart Film Entertainment)



Tra le teorie sulla Comunicazione di Massa quella dell’Agenda Setting e sicuramente la più conosciuta e inquietante, sebbene non sia mai stata confermata.
Si basa su semplici postulati.
Il più importante riguarda i Mass Media e il modo con cui essi tendono a catalizzare l’attenzione su determinati argomenti, finendo per creare una sorta di coscienza collettiva dalla quale è impossibile fuggire.
Certo, guardandosi intorno è difficile pensare il contrario.
Volendo si potrebbero anche trovare punti di contatto con la cosiddetta “strategia del terrore”, adoperata da Bush subito dopo l’attacco alle Twin Towers, finalizzata a mantenere un costante stato di allarme all’interno della popolazione.
Terrore che per molti versi è giunto anche in terra Italiana, ma con un altro nome.
Quello dell’immigrazione clandestina, forzatamente collegata ad un concetto di esportazione della violenza ormai radicato all’interno del nostro pensiero.
Non si vuole mettere in dubbio l’evidenza dei recenti fatti di cronaca, chi non rispetta le regole del buon vivere può benissimo farlo a casa sua.
Quello che spaventa è l’idealizzazione del concetto di clandestino, come portatore di un “virus malvagio”.
Su questo riflette ClanDeadStini, cortometraggio prodotto e realizzato dalla Fart Film Entertainment, gruppo di creativi del nord Italia.
Fondendo la recente passione per il documentario, onore e vanto delle ultime produzioni cinematografiche (tra le quali è impossibile non ricordare, per evidenti analogie, l’ultima fatica di George Romero, Diary of the Dead), con quella tradizione horror che da sempre ha saputo rappresentare un terreno fertile per le metafore sociali, ClanDeadStini cerca di porre il punto sulla questione, alternando interviste reali a figurazioni splatter dell’immaginario comune.
Il risultato è un riuscito mix che unisce indagine sociale, Zombie Movie e citazioni sparse che vanno dal recente Rec alle sperimentazioni da Sit-Com dei Natural Born Killers di Stone, passando attraverso titoli più underground come Slither.
Il tutto unito alla vitalità (nonostante l’argomento non ne richieda molta) e alla spensieratezza che solo le opere indipendenti riescono ad avere e che riportano alla memoria la breve incursione all’interno del panorama cinematografico Italiano di Gionata Zarantonello, la cui opera prima Medley ha molto in comune con questo cortometraggio, capace di divertire e di lasciare sul finale il sapore amaro delle prese di coscienza.

Per informazioni: http://www.myspace.com/fartfilm

Pubblicato su Cineocchio

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Il titolo è fantastico! Cercherò di recuperarlo in qualche modo!
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

io conosco uno del gruppo e me lo hanno spedito, se vuoi posso prestartelo.

Nel frattempo posso darti i link ad altre loro creazioni

Questo è il trailer del corto:

http://it.youtube.com/watch?v=GgwzMsFges4

questo è un omaggio a benny hill:

http://it.youtube.com/watch?v=rbtcizhKImw

e questo è un video musicale (bellissimo):

http://it.youtube.com/watch?v=hp36TQbpgkE

Anonimo ha detto...

Certo, tanto prima o poi ci dovremo incontrare per quel caffè no? ^_-
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

assolutamente!
La settimana prossima vado a Chieti dalla mia ragazza, ma quando torno ci si becca! ;)

Magari organizziamo un incontro a Bari, così viene anche Stefano...

Anonimo ha detto...

Progetto interessante e curioso.
Iniziative simili meritano attenzione.

Anche se, a dirla tutta, a me Medley (preso a metro di paragone) non aveva convinto per niente...

Anonimo ha detto...

eheh, la Fart Film non delude mai! :)

FiliÞþØ ha detto...

@ mr hamlin: medley non è un capolavoro, questo è certo. Ma secondo me è un opera piena di spunti interessanti

@ brunez: infatti...;)

Anonimo ha detto...

Io ho faticato molto a vederci pure quelli :-)

Anonimo ha detto...

Geniali semplicemente

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