[Stavolta l’occasione per migliorare un titolo l’avevamo, ma niente!]
Bisognerebbe credere più spesso a chi dice che, nella vita, le sorprese non finiscono mai.
Guardate noi.
Fino a ieri l’unica cosa che ci spingeva a parlare di Ben Affleck, erano le illazioni su quel presunto parrucchino, usato per coprire una calvizie precoce e decisamente poco sensuale per un sex symbol (almeno non prima del mezzo secolo).
Tralasciando le altrettanto presunte doti recitative, qui da noi mai riconosciute, verrebbe da dire che la vera gioia il nostro amico l’ha trovata dietro la macchina da presa.
Una scelta felice soprattutto per il pubblico, è vero, ma che ha avuto il pregio di non rivelarsi esclusivamente come un gigantesco sospiro di sollievo, regalandoci una pellicola non perfetta, ma sicuramente efficace e molto promettente.
Aiutato da un cast che non si può certo definire dell’ultimo minuto e che può vantare nomi del calibro di Morgan Freeman, Ed Harris e Casey Affleck (una spinta al fratellino non fa mai male), questo “Gone Baby Gone” non è solo l’ennesimo racconto di quartiere, bensì un’opera che ha il pregio di fondere degradazione, drammaticità e sentimentalismo in un connubio equilibrato e solo apparentemente consolatorio.
Avvolta da una fotografia livida, scandita da numerose riprese aeree (talvolta troppo patinate), la storia del rapimento di una bambina, figlia di quei sobborghi che la cinematografia (non solo) recente è riuscita a far entrare nel nostro immaginario comune, funziona, tanto da far pensare che questo non sia solo l’ennesimo capriccio di una star troppo coccolata, ma una vera e propria rilevazione (almeno per noi).
Certo, il dubbio rimane:
Che tutti questi elogi non siano spinti (anche) da un’estrema speranza?
Può essere, ma, prendendo in prestito le parole dell’ex compagna del regista, questo “Benny from the Block” – incredibile dictu – ci piace!
Bisognerebbe credere più spesso a chi dice che, nella vita, le sorprese non finiscono mai.
Guardate noi.
Fino a ieri l’unica cosa che ci spingeva a parlare di Ben Affleck, erano le illazioni su quel presunto parrucchino, usato per coprire una calvizie precoce e decisamente poco sensuale per un sex symbol (almeno non prima del mezzo secolo).
Tralasciando le altrettanto presunte doti recitative, qui da noi mai riconosciute, verrebbe da dire che la vera gioia il nostro amico l’ha trovata dietro la macchina da presa.
Una scelta felice soprattutto per il pubblico, è vero, ma che ha avuto il pregio di non rivelarsi esclusivamente come un gigantesco sospiro di sollievo, regalandoci una pellicola non perfetta, ma sicuramente efficace e molto promettente.
Aiutato da un cast che non si può certo definire dell’ultimo minuto e che può vantare nomi del calibro di Morgan Freeman, Ed Harris e Casey Affleck (una spinta al fratellino non fa mai male), questo “Gone Baby Gone” non è solo l’ennesimo racconto di quartiere, bensì un’opera che ha il pregio di fondere degradazione, drammaticità e sentimentalismo in un connubio equilibrato e solo apparentemente consolatorio.
Avvolta da una fotografia livida, scandita da numerose riprese aeree (talvolta troppo patinate), la storia del rapimento di una bambina, figlia di quei sobborghi che la cinematografia (non solo) recente è riuscita a far entrare nel nostro immaginario comune, funziona, tanto da far pensare che questo non sia solo l’ennesimo capriccio di una star troppo coccolata, ma una vera e propria rilevazione (almeno per noi).
Certo, il dubbio rimane:
Che tutti questi elogi non siano spinti (anche) da un’estrema speranza?
Può essere, ma, prendendo in prestito le parole dell’ex compagna del regista, questo “Benny from the Block” – incredibile dictu – ci piace!
9 commenti:
Benny from the block!!! Ahahha! Comunque per me gli elogi valgono per la qualità del film non solo per la speranza risposta in lui come regista ^^
Ale55andra
sicuramente.
A parte gli scherzi, il film è davvero valido.
No dai, gli elogi ci stanno...
non è la speranza, fidati!
te lo dice una che c'è andata senza aver alcun pregiudizio!
:-D
ciaoooooo
Ancora di questo nessuna traccia. Spero che non lo tolgano presto di circolazione :(
@ trinity: indubbiamente, anche se mi pesa dirlo.
Ben Affleck è uno dei pochi volti che proprio non sopporto...;)
@ luciano: da quello che ho capito la distribuzione è stata fatta, uasando un gergo molto ggiovane, "alla cazzo di cane"!
Spero tu riesca a vederlo, perchè ne vale la pena!
"Che tutti questi elogi non siano spinti (anche) da un’estrema speranza?" vero, ma non bisogna neanche esagerare nell'altro senso: ossia limitare gli entusiasmi SOLO perché non si è mai creduto in Ben Affleck.
giustissimo.
Quando ci vuole, ci vuole e in questo i complimenti sono d'obbligo!
Lo elogio anche io :)
Sono ancora qui che mi tormento con la domanda "E io cosa avrei fatto in quella situazione?". Ho apprezzato che anche nel film non si sia voluto rispondere ad ogni costo in modo univoco, ben vengano i finali che lasciano un qualche dubbio!
Ciao,
Lorenzo
E' una domanda che ha tormentato anche me, non nascondo che la scelta del protagonista mi ha parecchi contrariato...
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