Non neghiamo che qui a Cinedelia quello spirito dark, romantico e deliziosamente fiabesco che contraddistingue l’opera di Burton, è sempre riuscito a trovare la più totale approvazione (salvo le dovute eccezioni).
Questo Sweeney Todd, diabolico barbiere con l’hobby del canto e il rasoio facile (quasi una trasposizione negativa dell’Edward raccontato in passato) non è da meno.
Ogni cosa infatti all’interno di questo atipico musical (dove tutti cantano, ma nessuno balla) sembra messa li, per la gioia dello spettatore.
Una festa per gli occhi che abbaglia, nonostante le sfumature tetre e che trova in un tripudio di citazioni (artistiche, cinematografiche, con uno sguardo anche al proprio passato) la sua giusta collocazione, immersa in quei litri di sangue così fintamente denso e “temperoso” da provocare nello spettatore (allenato) svariate epifanie color pastello, tra una veloce carrellata “virtuale” nei sobborghi di Londra e un giretto sui tetti sporchi di fuliggine.
Tutto perfettamente collocato, a cominciare dai protagonisti (bravissimi, inutile dirlo), aiutati da un gruppo di comprimari degni del massimo rispetto:
Alan Rickman (il giudice Turpin), redivivo Hans Gruber (nel senso di maligno) e un fugace, quanto fulminante, Sacha Baron Cohen.
Certo che poi, a guardarla bene, sembra che questa perfezione non porti poi a molto e si risolva in una pura estremizzazione (fiabesca, gotica, grandguignolesca, romantica) estetica che trova nel suo essere impeccabile il principale (ma sorvolabile) difetto, quasi a voler sottolineare la mancanza di un guizzo che (forse immotivatamente) si attendeva.
Tralasciando le musiche, che certamente non spiccano per presa sul pubblico (ad eccezione di un “I fell you Johanna”, che risuona solo a causa della sua insistenza), si potrebbero avanzare i principali dubbi proprio sulla storia, all’interno della quale odio, amore e violenza sono si fatali, ma sembrano non avere mordente.
Analizzando poi le due strade parallele che segue la narrazione, la vendetta di Todd e l’amore tra il marinaio Anthony e Johanna (figlia inconsapevole di Todd, figliastra di Turpin), sembra incredibile come la seconda venga singolarmente tralasciata nel finale (comunque strepitoso).
Ma forse la colpa principale è la nostra:
Non si è mai del tutto contenti dell’operato di certi artisti e, nonostante i frutti siano dei più prelibati, si pretende sempre di più…
Questo Sweeney Todd, diabolico barbiere con l’hobby del canto e il rasoio facile (quasi una trasposizione negativa dell’Edward raccontato in passato) non è da meno.
Ogni cosa infatti all’interno di questo atipico musical (dove tutti cantano, ma nessuno balla) sembra messa li, per la gioia dello spettatore.
Una festa per gli occhi che abbaglia, nonostante le sfumature tetre e che trova in un tripudio di citazioni (artistiche, cinematografiche, con uno sguardo anche al proprio passato) la sua giusta collocazione, immersa in quei litri di sangue così fintamente denso e “temperoso” da provocare nello spettatore (allenato) svariate epifanie color pastello, tra una veloce carrellata “virtuale” nei sobborghi di Londra e un giretto sui tetti sporchi di fuliggine.
Tutto perfettamente collocato, a cominciare dai protagonisti (bravissimi, inutile dirlo), aiutati da un gruppo di comprimari degni del massimo rispetto:
Alan Rickman (il giudice Turpin), redivivo Hans Gruber (nel senso di maligno) e un fugace, quanto fulminante, Sacha Baron Cohen.
Certo che poi, a guardarla bene, sembra che questa perfezione non porti poi a molto e si risolva in una pura estremizzazione (fiabesca, gotica, grandguignolesca, romantica) estetica che trova nel suo essere impeccabile il principale (ma sorvolabile) difetto, quasi a voler sottolineare la mancanza di un guizzo che (forse immotivatamente) si attendeva.
Tralasciando le musiche, che certamente non spiccano per presa sul pubblico (ad eccezione di un “I fell you Johanna”, che risuona solo a causa della sua insistenza), si potrebbero avanzare i principali dubbi proprio sulla storia, all’interno della quale odio, amore e violenza sono si fatali, ma sembrano non avere mordente.
Analizzando poi le due strade parallele che segue la narrazione, la vendetta di Todd e l’amore tra il marinaio Anthony e Johanna (figlia inconsapevole di Todd, figliastra di Turpin), sembra incredibile come la seconda venga singolarmente tralasciata nel finale (comunque strepitoso).
Ma forse la colpa principale è la nostra:
Non si è mai del tutto contenti dell’operato di certi artisti e, nonostante i frutti siano dei più prelibati, si pretende sempre di più…
27 commenti:
ecco mi hai risolto un altor dilemma: il film m'è garbato, io che non amo i musical, ANCHE perché NON ballano, deo gratia.
La battuta su Columbro ci sta! ahah
Sono l'ultimo uomo sulla terra a non averlo visto. Le mie aspettative adesso sono alle stelle.
vero, hai detto bene: un'estremizzazione estetica, ed è vero anche che probabilmente le aspettative che abbiamo di fronte ad autori come tim burton alzano il livello di aspettative e scattano facilmente le delusioni.
ma edward era un'altra cosa.
Hai reso perfettamente anche i miei pensieri con questa recensione!!!!Grande!
La battuta finale ...sto ancora ridendo!ahahahhahahah!
Mrdavis
@ Noodles: da quel punto di vista è parecchi atipico, non mi vengono n mente altri film così (forse evita?).
@ Luciano: siamo indietro tutti e due, a me manca ancora "Non è un paese per vecchi"!
@ Mario Scafidi: sicuramente. Poi, per quanto mi riguarda, il mio preferito di Burton rimane "Ed Wood".
@ Mr Davis: Guardando la foto sembra non ci siano dubbi!^^
Si dovrebbe vedere se è citato nei titoli di coda, come controfigura di Rckman...
Premesso che al secondo "I feel you Johanna" l'avrei sgozzato volentieri io, per il resto questo film mi è piaciuto davvero molto. E non ho notato questa mancanza di mordente. Ma, naturalmente, i gusti sono gusti.
Riguardo la somiglianza con Columbro... quanto hai ragione!!!!! :-)
Beh si, anch'io l'avrei zittito volentieri!;)
Ovviamente, i gusti son gusti.Cmq il film mica lo stronco, mi è piaciuto...
Questo ancora non riesco a vederlo nonostante occupi la metà delle sale della mia città. Anche io mi aspetto molto dal film nonostante quello che ho letto non sia poi così entusiasmante.
"Certo che poi, a guardarla bene, sembra che questa perfezione non porti poi a molto e si risolva in una pura estremizzazione (fiabesca, gotica, grandguignolesca, romantica) estetica che trova nel suo essere impeccabile il principale (ma sorvolabile) difetto, quasi a voler sottolineare la mancanza di un guizzo che (forse immotivatamente) si attendeva."
Mi piacciono molto i contrasti, in entrambi i casi godibili, che crei nella citata narrazione.
Jeger.
http://therockisdead.splinder.com
Ero convinto che ti sarebbe piaciuto. Anche se non ti ha esaltato quanto al sottoscritto, però insomma siamo d'accordo che avercene di opere così...^^
Un saluto
p.s. attendo un parere su "Rec"...
p.s2: bellissimo il restyling...
Perfetto,
ho appena scritto anch'io un intervento e... vedo che non sono l'unico ad aver fatto le stesse considerazione di ordine narrativo/strutturale.
Un film impeccabile per nella scenografia e nella recitazione, ma, per quanto mi riguarda, non sono rimasto coinvolto nella vicenda. E' finito tutto senza che mi fossi emozionato, o che fossi rimasto inorridito. E' come se il film non raggiungesse un degno climax burtoniano, in cui le cose si collocano in un certo modo. Quest'opera di Burton percorre il filo (del rasoio) senza sobbalzi, quasi si sapesse già dove va a parare.
E poi il finale è magnifico, ma incompleto. E' come se tutte le tessere non si fossero ricomposte perdendosi nel sangue.
Si, è vero, forse vogliamo sempre di più, ma a me Burton piace da morire proprio per il fatto che mi coinvolge emotivamente. Questa volta con me non c'è riuscito.
Comunque se ti va passa dalle mie parti e leggi anche la mia recensione - che in qualche modo riflette la tua.
:)
Ciao!
Ah,
piccola parentesi che non c'entra con Burton:
ho finito di vedere "Mulholland Drive"....MAGNIFICO!
Un misto di emozioni totalmente diverse tra loro. Dalla paura, alla tristezza, alla malinconia, ogni tanto una piccola smorfia di ironia ..
insomma, a mio avviso un capolavoro.
hahAHA! Riesci sempre a farmi ridere! Sembra davvero Marco Columbro! :) Comunque leggendo la prima parte mi stavo preparando ad una standing ovation al film, invece poi ho notato che il tuo giudizio è molto equilibrato e molto simile al mio. Manca di profondità. Non so se siamo noi a pretendere troppo o che cosa... mbà!
Eh eh, è vero che somiglia a Columbro!!!
;o)
Ciau!
BenSG
@ roberto fusco junior: io ti direi di vederlo lo stesso, se ho capito bene i tuoi gusti (molto simili ai miei) i rimandi all'horror datato dovrebbero piacerti...
@ jeger: :)
Grazie mille...
@ chimy: rec l'ho visto ieri...il tempo di rifletterci un pò e lo posto. ;)
Per ora posso dire che, tra i film di Balaguero, e sicuramente il più riuscito (a dire il vero è l'unico che ho gradito)
@ gian: d'accordissimo!
Allora attendo un post su MD...;)
@ lilith: si, effettivamente ho voluto dividere la recensione in due parti distinte...
@ ben sg: continuo a dire che secondo me è lui...;)
Ahahah, ma come Columbro! Ahahah, fortissimo!!! Comunque anche il mio preferito di Burton è Ed Wood, adesso insieme a Sweeney Todd! Io sono rimasta estremamente estasiata!!!
Ale55andra
a me è piaciuto, con le dovute riserve, ma non è il mio preferito...
Ho visto il film, adesso è tardi, ma torno presto a postare un commento.
P.S. Ti ringrazio per aver appoggiato la mia candidatura nella Cinebloggers ^_^
è giusto pretendere sempre di più, è segno di stima. non l'ho ancora visto, ma la presenza di marco columbro mi stimola a farlo il prima possibile... :)
Simone
@ luciano: figurati...Dovere!;)
@ simone: già, una comparsa breve ma fulminante!:)
Mi pare di capire che comunque il film ti è piaciuto abbastanza e sono rimasto colpito da frasi quali "Una festa per gli occhi che abbaglia, nonostante le sfumature tetre...", "... da provocare nello spettatore svariate epifanie color pastello". Quindi abbagliare nonostante sfumature tetre (che non abbagliano) ed epifanie color pastello (è un ossimoro? una metafora? o cosa?). Due immagini stupende che mi invogliano a rivedere il film quanto prima. Ecco cosa intendo quando dico che il film possiede una struttura ritmica ed equilibrata ottenuta indebolendo le sequenza. Ad esempio il colore "debole" abbaglia e l'epifania è pastello: in questo modo si crea ritmo, ossia nel bollire i colori smorti per far uscire il rosso o rivelando il già immaginato colpendo duro con la morbida leggerezza dell'inevitabile. Della serie: ti uccido con lo stillicido dell'acqua che colpisce sempre nello stesso punto.
grande battuta su columbro!ho trovato che tutto quel bagliore di cui parli toglie un po di cuore al tutto ma comunque gli ho dato un voto abb alto..se non altro perchè avevo aspettative basse.
Hai detto benissimo tutto quello che c'era da dire. Condivido con te la non totale soddisfazione, anche se sempre di un buon film si parla. A presto ;-)
non vedo l'ora di vederlo..ottima recensione come aL solito...
Daccordissimo su tutto! Aggiungo poi che l'anima dei personaggi, per me, affoga un pò troppo sotto le estremizzazioni di cui parli! Un buon film, ma che non mi ha totalmente convinto.
@ iggy: esatto, anch'io ho riscontrato la stessa assenza di anima.
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