A conti fatti si potrebbe dire che questo “Eastern Promises” rappresenta perfettamente l’essenza “speculare” di David Cronenberg e prosegue quell’ideale strada intrapresa dal regista con “A History of Violence”.
Uno studio che guarda la superficie (dopo le analisi viscerali affrontate in precedenza) dei corpi e che fonde carica melodrammatica (tanto cara al regista canadese) e mistero, nel suo senso più ambiguo, totalmente allusivo e mai esplicito.
Forse dopo “Crash” il suo film più “queer”, capace di essere indefinibile nella sua estetica, che gioca sull’eccesso, sull’esagerazione, sfiorando quel confine che separa la naturalezza dal disagio e raggiungendo livelli di intimità impensati e impensabili (come nelle scene tra Mortensen e Cassel, talmente intime ed erotiche da tendere al romanticismo).
La storia è quella di un’ostetrica, decisa a scoprire le origini di una giovane ragazza, morta in seguito alle complicazioni dovute ad un parto.
Una ricerca che la condurrà nella tana del lupo, a stretto contatto con la temibile mafia russa.
Una trama scarna e approssimata, che sembra voler fare da struttura ad una apologia del corpo umano, lontana dalla bellezza interiore esaltata in “Inseparabili” e attaccata alla sua parte più esterna, visibile e capace di raccontare (come la copertina di un libro) quello strato pulsante e profondo di ogni essere, fino a sfiorarne l’anima (emblematica la scena in cui Viggo Mortensen viene “letto” attraverso i suoi tatuaggi).
In una tale esaltazione risulta strano vedere come la reale protagonista del film, sia in realtà rappresentata da una figura eterea (la giovane ragazza, morta dopo aver messo al mondo la sua creatura), una scelta in linea però con la filosofia di cui la storia si fa portavoce:
Non è (propriamente) il tatuaggio a fare l’uomo, ma chi ne legge il segno.
Uno studio che guarda la superficie (dopo le analisi viscerali affrontate in precedenza) dei corpi e che fonde carica melodrammatica (tanto cara al regista canadese) e mistero, nel suo senso più ambiguo, totalmente allusivo e mai esplicito.
Forse dopo “Crash” il suo film più “queer”, capace di essere indefinibile nella sua estetica, che gioca sull’eccesso, sull’esagerazione, sfiorando quel confine che separa la naturalezza dal disagio e raggiungendo livelli di intimità impensati e impensabili (come nelle scene tra Mortensen e Cassel, talmente intime ed erotiche da tendere al romanticismo).
La storia è quella di un’ostetrica, decisa a scoprire le origini di una giovane ragazza, morta in seguito alle complicazioni dovute ad un parto.
Una ricerca che la condurrà nella tana del lupo, a stretto contatto con la temibile mafia russa.
Una trama scarna e approssimata, che sembra voler fare da struttura ad una apologia del corpo umano, lontana dalla bellezza interiore esaltata in “Inseparabili” e attaccata alla sua parte più esterna, visibile e capace di raccontare (come la copertina di un libro) quello strato pulsante e profondo di ogni essere, fino a sfiorarne l’anima (emblematica la scena in cui Viggo Mortensen viene “letto” attraverso i suoi tatuaggi).
In una tale esaltazione risulta strano vedere come la reale protagonista del film, sia in realtà rappresentata da una figura eterea (la giovane ragazza, morta dopo aver messo al mondo la sua creatura), una scelta in linea però con la filosofia di cui la storia si fa portavoce:
Non è (propriamente) il tatuaggio a fare l’uomo, ma chi ne legge il segno.
25 commenti:
ah è arrivata alla fine!mentre io ancora lo attendo con ansia ormai l'avete visto e recensito tutti..ottima recensione come al solito!ma io voglio vederlo!
bello, bellissimo film. più di "a history of violence", osannato dalla critica. "la promessa dell'assassino" è la promessa che cronenberg ha fatto al suo pubblico affezionato. e che ha mantenuto.
Vedilo vedilo!;)
La mia è stata una visione tormentata però...dopo il primo tempo è scattato l'allarme antincendio e hanno fatto evaquare il cinema, per poi farci rientrare senza avere la decenza di aspettare che tutti si fossero seduti prima di ricominciare la proiezione...una cosa particolarmente irritante.
Ma il film valeva questo ed altro!^^
@ mario scafidi: pienamente d'accordo!
Per me un grande film.
Rob.
http://cinemavistodame.splinder.com
Deneil non ti preoccupare, manco anch'io. Avrei dovutro vederlo domenica ma un guasto all'auto mi ha fermato. :(
Filippo. E' piaciuto anche a te quindi in sintesi è un'ovazione totale. E' stato apprezzato da tutti, chi più chi meno. Allora possiamo dire ch eè un film imperdibile (e io non l'ho ancora visto).
@ rob: grandissimo!
@ luciano: anch'io ho dovuto penare per vederlo...ma il gioco vale la candela.
attendo il tuo post!;)
PER LA CRONACA:
sopra volevo scrivere "evacuare"!
Bellisisma recensione. Mi piace molto quella frase finale, che è possibile estendere in fondo paradigmaticamente all'ntero cinema di Cronenberg
Belle parole, naturalmente concordo...
Io l'ho visto 2 volte e sono sempre più esaltato: sempre più probabilmente il mio film dell'anno.
Ciao, a presto
grande filippo!!!!!!!
non poteva non piacerti e piacerti così!
pardon, ero io.
deliriocinefilo
@ noodles: grazie mille!:)
Estendere la frase all'intera cinematografia di Cronenberg?
Non ci avevo pensato, ma potrebbe funzionare (almeno con le opere più "complicate")...
@ chimy: grazie per il complimento!:)
Io sono curioso di vederlo in lingua originale...il lavoro di doppiaggio non è malaccio, ma sono sicuro che l'audio d'origine deve essere qualcosa di fantastico...
@ deliriocinefilo: infatti, Cronenberg è uno dei pochi registi su cui non nutro alcun dubbio e finora non sono mai rimasto deluso...;)
Filippo ma l'hanno messo a Trani!?!??!?!
Ale55andra
no...io sono andato a vederlo a molfetta...
sei il primo che leggo ad aver scritto dell'intimità erotica tra viggo e vincent, aspetto potente del film che ha colpito molto anche me.
anemicinema
ps: ma alla fine l'allarme perchè era scattato? qualcuno ha pensato che con viggo nudo una sigaretta ci voleva?
era impossibile non notarlo, il modo in cui cronenberg li "incornicia" è altamente allusivo.
Sai che non lo so?
Abbiamo provato a chiedere a qualche dipendente e le versioni date sono più di una:
-fumo di sigaretta
-vapore
-allarmi scattati a causa di porte aperte per sbaglio e non chiuse(?)
Resta il fatto che ci hanno fatto uscire e rientrare, facendoci perdere qualche minuto del secondo tempo...
Peccato per l'allarme antincendio (e per l'interruzione primo/secondo tempo, "male" tutto italiano che interrompe il flusso e il relativo coinvolgimento), comunque il film resta davvero una delle migliori produzioni del 2007.
Sicuramente nei primi 5
Yeahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!Arrivo tardi e questo yeah mi sembra nessuno l'abbia ancora detto!^^
Bellissima analisi!
MrDavis
@ mr hamlin: è vero!
e la cosa più bella è che mi ha fatto la stessa impressione di "A history of violence". Il giorno dopo la visione (e ancora oggi), continuo a ripensare ad alcune scene del film ed è incredibile come il ricordo sia nitido nella mia mente.
Cronenberg ha raggiunto un tale livello di bravura che ormai può permettersi di non dire niente e essere comunicativo lo stesso...
@ mr davis: grazie per il complimento e (ovviamente):
Yeahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!^^
O di dire molto anche quando apparentemente non dice niente... :-)
Grande film. Uno dei migliori del 2007! Ciao, Ale
Con molto ritardo arrivo anche io a leggere la tua rece su questo filmazzo...felicissimo ti sia piaciuto! per me, no doubts, la visione più folgorante ed essenziale del 2007 cinematografico.
P.S. La storia dell'allarme anti-incendio è fantastica...era il film di Cronenberg che faceva fuoco e fiamme da tutte la parti! ;-)
"Non è (propriamente) il tatuaggio a fare l’uomo, ma chi ne legge il segno."
Grandissima chiusura di una grandissima recensione di un grandissimo film!! ^^
l'ho visto ieri...bello..belloooooooo...ma che finale bello!...ma volevo morire dall'incredulità!
accidenti se è bello!^^
E viggo mortensen dove lo metti?
Trasuda carisma anche dai piedi...
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