Alfred Hitchcock ha conosciuto prima il cinema, poi le donne ed è stato subito amore.
“The Lodger” appartiene al primo periodo (quello inglese) del regista e, a dispetto delle precedenti produzioni cinematografiche, contiene già tutte quelle caratteristiche ricorrenti, riscontrabili all’interno delle sue storie:
Il martirio di un innocente, creduto ingiustamente colpevole e la forte connotazione religiosa, mista al sentimento amoroso (nella sua veste più passionale).
Avvolto nella nebbia londinese, il film racconta di un assassino (“Il Vendicatore”) e di come abbia portato il terrore all’interno dei piccoli borghi cittadini.
Le vittime predilette sono giovani donne bionde (“questa sera, riccioli d’oro”).
Un misterioso straniero, ospite di una pensione, sarà sospettato di essere il maniaco.
E’ impossibile non notare come, sin dai suoi esordi, Hitchcock tenesse a far parlare le immagini tramite l’uso del montaggio e della messa in scena, ricorrendo in alcuni casi a suggestivi effetti speciali (la camminata nervosa del pensionante, ottenuta grazie alla creazione di un pavimento di vetro).
Cosa mai abbandonata e presente anche nelle successive produzioni sonore (si veda ad esempio quello stupendo gioco allusivo presente nell’incipit de “La finestra sul cortile”, dove l’inquadratura di semplici oggetti diventa l'unica spiegazione dell'incidente avvenuto a James Stewart).
La presenza di un triangolo amoroso (il pensionante, la figlia dell’affittacamere e il suo spasimante, un detective di Scotland Yard), usato come (irrazionale) fonte di sospetto, crea una perversa spirale di tensione che, culminando in un linciaggio di massa (caratterizzato da una rappresentazione forzatamente religiosa), riesce ad animare una delle più grandi angosce di Hitchcock (uomo e regista):
L’insensata colpevolezza attribuita a chi non può dimostrare la sua innocenza e il conseguente terrore che ogni azione umana sia (sempre) frutto del più banale errore.
“The Lodger” appartiene al primo periodo (quello inglese) del regista e, a dispetto delle precedenti produzioni cinematografiche, contiene già tutte quelle caratteristiche ricorrenti, riscontrabili all’interno delle sue storie:
Il martirio di un innocente, creduto ingiustamente colpevole e la forte connotazione religiosa, mista al sentimento amoroso (nella sua veste più passionale).
Avvolto nella nebbia londinese, il film racconta di un assassino (“Il Vendicatore”) e di come abbia portato il terrore all’interno dei piccoli borghi cittadini.
Le vittime predilette sono giovani donne bionde (“questa sera, riccioli d’oro”).
Un misterioso straniero, ospite di una pensione, sarà sospettato di essere il maniaco.
E’ impossibile non notare come, sin dai suoi esordi, Hitchcock tenesse a far parlare le immagini tramite l’uso del montaggio e della messa in scena, ricorrendo in alcuni casi a suggestivi effetti speciali (la camminata nervosa del pensionante, ottenuta grazie alla creazione di un pavimento di vetro).
Cosa mai abbandonata e presente anche nelle successive produzioni sonore (si veda ad esempio quello stupendo gioco allusivo presente nell’incipit de “La finestra sul cortile”, dove l’inquadratura di semplici oggetti diventa l'unica spiegazione dell'incidente avvenuto a James Stewart).
La presenza di un triangolo amoroso (il pensionante, la figlia dell’affittacamere e il suo spasimante, un detective di Scotland Yard), usato come (irrazionale) fonte di sospetto, crea una perversa spirale di tensione che, culminando in un linciaggio di massa (caratterizzato da una rappresentazione forzatamente religiosa), riesce ad animare una delle più grandi angosce di Hitchcock (uomo e regista):
L’insensata colpevolezza attribuita a chi non può dimostrare la sua innocenza e il conseguente terrore che ogni azione umana sia (sempre) frutto del più banale errore.
24 commenti:
Oh, ecco la spinta per vederlo! L'ho preso un pò di tempo fa, ma ancora non mi ci sono dedicato! Bellissima l'introduzione di questa rece! ^^
Anche tu hai comprato l'edizione "Hitchcock Portrait" con questo e "Ricatto"?
Vedilo vedilo, ne vale veramente la pena.
Per quanto riguarda l'introduzione, è strano ma vero!^^
Da poco ho finito di leggere "Il cinema secondo Hitchcock" (se non lo hai letto te lo consiglio!) e ho molta voglia di approfondire questo straordinario regista...
io ne so davvero poco di hitchcock..devo decidermi ad approfondirlo..ammetto che tua è una spintona a farlo!
No Filippo, io ho la vecchia versione "Ermitage" e quel libro devo ancora leggerlo! Seguirò il tuo consiglio..
Sembra davvero molto interessante. Hitchcoock è proprio un maestro ^^
Ale55andra
Mi hai colto su un punto debole, Hitchcock è in assoluto uno dei miei registi preferiti, e "il cinema secondo hithcock" di Truffaut me lo sono totalmente divorato. Un libro spiritoso, autoironico, è come fare un dialogo diretto con il regista.
La mia tesi di laurea l'ho svolta interamente su di lui, quindi posso dire che questo è il "suo anno".
Il tuo blog mi piace assai,
lo metto tra i preferiti perchè credo passerò spesso a trovarti.
Ripeto, con Hitchcock hai colpito subito il segno! :D
Buona serata!
Gian
Hitchcock è uno dei miei registi preferiti, ma data l'immensa filmografia, non ho visto Il pensionante (poi un film del periodo inglese). Quindi è un buon film. Devo averlo. Il DVD è ancora reperibile? Non ho letto il libro di Truffaut ma quello di Brunetta (sempre su Hitchcock). Un regista che vale la pena approfondire.
Anch'io come Luciano: uno dei miei registi preferiti (forse il), ma questo film mi manca (uno dei pochissimi).
Già da tempo voglio recuperarlo...
Ora lo farò
Ciao
@ deneil: guarda, anch'io mi sono deciso ad approfondirlo in ritardo...
@ iggy: ne vale veramente la pena, è un libro bellissimo...
@ ale55andra: un maestro sicuramente.
@ gian: grazie per i complimenti!^^
E' poco che mi sono avvicinato ad Hitchcock, spero di non aver scritto qualche cavolata...da quello che ho capito tu sicuramente ne sai più di me...
Ultimamente ho poco tempo per stare di fronte al computer...appena riesco ricambio il link!;)
@ luciano: da quello che ho capito dovrebbero esistere due versioni in dvd...quella che ha iggy (ermitage) e quella mia (eagle) che comprende due film (ricatto e il pensionante).
@ chimy: fallo perchè ne vale la pena...
Luciano, sono facilmente reperibili entrambe. Quella ermitage la trovi alla Feltrinelli a 7.90! Da quanto ho letto però, le edizioni Eagle sono migliori poichè ripulite e rimasterizzate..
Filippo e Iggy vi ringrazio per le preziose informazioni. Ciao. ^^
Ciao scopert il tuo blog per caso, passa a trovarmi quando vuoi, un saluto.
http://cinemavistodame.splinder.com
Rob.
Bel post sugli esordi del maestro della suspence, anzi l'inventore della suspence. Non passavo da queste parti da un po'. Ci risentiamo presto.
P.S. Ho visto che hai ancora il link al mio vecchio blog salvare il salvabile. Lì non si parla più di cinema ma di tutt'altre cose. Mi sembrava giusto dirtelo visto che lo metti nell'elenco dei cinebloggers.
@ luciano: anch'io il mio l'ho comprato alla feltrinelli, se non ricordo male l'ho pagato 10,90...
@ roberto: grazie per la visita, ricambierò al più presto!;)
@ roberto fusco jr: grazie per i complimenti...si, ho conservato salvare il salvabile, ma ho aggiunto anche Cinema e Dintorni...
Assolutamente splendida questa tua "visitazione"... ti si legge sempre volentieri!
grazie per il complimento!^^
Questo non l'ho ancora visto, ma dovrei averlo comprato anni fa nelle edizione Hermitage...andrà visionato quanto prima! Cogli proprio nel segno quando dici che l'ossessione dell'innocente di provare la propria innocenza (quando tutto sembra andargli contro) è forse il più importante filo conduttore della filmografia dello zio Alfred...per esempio mi viene in mente lo splendido "Intrigo Internazionale", emblematico in tal senso.
Il libro-intervista di Truffaut su Hitchcock, poi, mi permetto di consigliarlo a tutti...lettura fondamentale (oltre che piacevolissima!)...ciao carissimo!
@ pickpocket: intrigo internazionale devo ancora vederlo, ma lo farò al più presto...
Un saluto!
@Filippo: Guardalo, guardalo il mitico "North by North-West" (Intrigo Int.)...mi sbilancio: il mio Hitchcock preferito insieme alla "Donna che visse due volte"...che film ragazzi, che film!...poi mi dirai...a presto
Mi inserisco per dire che l'intervista di Truffaut a Hitchcock è secondo me il più bel libro di cinema mai scritto...
Scegliere il preferito di Hitchcock è, per me, un gioco al massacro: nella sua filmografia ci sono ben 7-8 capolavori. Se proprio mi trovassi con un coltello alla gola forse direi "Psycho" (oppure "La donna che visse due volte", "Intrigo internazionale", "La finestra sul cortile", "Rebecca la prima moglie"... o se no "Gli uccelli" o "L'ombra del dubbio")...
Ok mi fermo ^^
Ciao, a presto
p.s. ho lasciato un commento a "Ultimatum alla terra"...
@ pickpocket: non mancherò!;)
@ chimy: d'accordissimo...quel libro l'ho praticamente divorato!
Anch'io sono molto legato a psycho...da poco ho comprato il dvd, quindi sarà una prossima re-visione...
Il suo periodo inglese purtroppo mi manca (vedrò di recuperare al più presto), mentre mi accodo riguardo il consigliare "Il cinema secondo Hitchcock". L'incontro tra due menti geniali non poteva che originare un meraviglioso libro
vedilo questo film, perchè ne vale veramente la pena!
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