giovedì 15 novembre 2007

I Vitelloni

I Vitelloni (1953, regia Federico Fellini)



Si dice che i tempi cambiano, ma alcune cose rimangono uguali.
Ogni generazione ha i suoi “Vitelloni”, sono quei giovani perdigiorno che preferiscono giocare a biliardo piuttosto che lavorare, che sopravvivono grazie ai soldi di mamma.
Chi li conosce bene è Federico Fellini e ce li racconta con estrema poesia e dignitoso rispetto.
In fondo la cosa più difficile per un uomo è fare i conti con se stesso, accettare di essere cresciuto e prendersi le dovute responsabilità.
Non tutti ci riescono subito.
Era così allora, figuriamoci oggi…

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Uno dei Fellini che preferisco (anche perché, mea culpa, la deriva sperimental/onirica successiva non mi ha mai entusiasmato troppo): nostalgicamente ancorato ad una realtà che conosceva benissimo, quella della sua Rimini.

Straordinario Sordi, ma molto bravi anche tutti gli altri.

chimy ha detto...

Anche x me uno dei Fellini migliori...Un film straordinario.
Come dici giustamente: "ogni generazione ha i suoi vitelloni".
Ciao

Deneil ha detto...

ce l'ho ma devo ancora vederlo..continuo a leggere ovunque della netta differenza con il periodo successivo..

rovistata ha detto...

caspiterina, come sei striminzito su questo film...

Anonimo ha detto...

Il primo vero grande capolavoro Felliniano. C'è già dentro tutta quella magica commistione di invenzione e autobiografismo trasposto che diventerà poi un vero... "marchio d'autore". E adoro Albertone ubriaco per le strade di primo mattino di Rimini travestito da donna...

Luciano ha detto...

Mi trovo d'accordo con Noodles e concordo (ma come non concordare davanti a Fellini?) con la tua recensione. Capolavoro allo stesso livello de La strada e ai posteriori (che personalmente preferisco appena appena)La dolce vita, 8½, Amarcord, La città delle donne, e sopratutto (mio gusto personale) Roma. Ciao.

Trinity ha detto...

GRandissimo film, lo vorrei rivedere, perché l'ho visto anni fa, grandissimo Albertone!!!

Anonimo ha detto...

Gran film I Vitelloni. Il Fellini dei primi film lo preferisco decisamente.
Saluti.
Para

Anonimo ha detto...

film immenso!
io scrivo su film contemporanei perchè se penso al passato tutti quelli di oggi sembrano piccoli piccoli...

l'altra sera ero a un dibattito in cui si diceva che nel '72 ad esempio nello stesso mese uscivano film di wenders, petri,polanski, allen, bergman, fellini.... e "La prima notte di quiete" meraviglioso film di zurlini veniva considerato minore...
che tempi...

FiliÞþØ ha detto...

scusate l'assenza ma, come ben saprete, i computer sono molto birichini e il mio l'ho dovuto formattare.
Cmq torniamo a noi:

@ mr hamlin: finora avevo visto solo il Fellini del secondo periodo e devo dire che questo l'ho trovato semplicemente stupendo (non che gli altri non li abbia graditi...) e non vedo l'ora di vedere gli altri...
Grande Sordi, ma grandi anche gli altri.
Personalmente mi è molto piaciuto Franco Interlenghi (Moraldo), che conoscevo solo per le collaborazioni con totò (intervista Ignazio "Il Torchio" in uno dei miei preferiti...^^).

@ chimy: completamente d'accordo, finora il più bello...

@ deneil: ASSOLUTAMENTE da vedere!

@ rovistata: lo so...il fatto è che ultimamente le cose che scrivo mi sembrano così banali che preferisco tagliare corto...poi non ci vuole certo il mio parere a decretare la bellezza di questo film...

@ noodles: albertone ubriaco, ma anche tutto il resto,questo film possiede un'atmosfera indescrivibile, se dico che mi sono commosso mi prendete per pazzo?

@ luciano: Roma e La strada li devo ancora vedere, gli altri che citi però li ho visti...vabbè, questa non la definirei Recensione, ma più "piccola riflessione"...

@ trinity: anch'io lo rivedrò molto volentieri...

@ para: come ho già detto questo è il primo film che vedo del primo periodo e anch'io l'ho preferito...

@ claudio: pienamente d'accordo!

Anonimo ha detto...

Grande, grandissimo, immenso film...venato da una malinconia profonda...ed illuminato dal grande Albertone

P.S. Lavoratori??? ....

FiliÞþØ ha detto...

Malinconia profonda è vero...e anche estremamente poetico...

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