mercoledì 7 novembre 2007

Blow-up

Blow-up (1966, regia Michelangelo Antonioni)



Tra i test per l’indagine della personalità, quello di Rorschach è sicuramente il più famoso.
Consiste in una serie di tavole, raffiguranti macchie d’inchiostro.
Il paziente sottoposto al test, deve semplicemente identificare (e successivamente dire) la forma che vede all’interno delle suddette macchie.
Compito dello psicologo è quello di frugare nella fantasia del soggetto, e ricavarne notizie utili a tracciarne un profilo personale.
Ovvio che ognuno in quelle macchie ci vede quello che vuole.
Blow-up ha la capacità di agire sulla mente dello spettatore esattamente alla stessa maniera, ponendo spunti di riflessione diversi di volta in volta e capaci di proseguire liberamente attraverso strade sconosciute e raramente uguali.
La storia di un fotografo cinico, uno spaccato di quella Londra libera e spregiudicata (magnificamente rappresentata), l’inquietante scoperta di un misterioso omicidio o, perché no, tutte le cose insieme, all’insegna del più sano e spensierato flusso di coscienza.
Io non sono riuscito a dare un’interpretazione a questo “magrittiano” (non)film, ma è poi così necessario? Preferisco ricordare le sensazioni che mi ha lasciato la sua visione (e vi garantisco che sono tantissime).
Una cosa però è certa:
In un modo o nell’altro anch’io, nel finale, ho raccolto quell’immaginaria palla e ora la lancio a voi.
Ma non abbiate paura, qui non ci sono psicologi pronti a giudicarvi…

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho mai avuto una grnde passione per Antonioni, ma questo film qua segna una differenza. La similutidine con cui aprivi la recensione è quanto mai calzante. Ho sempre guardato a Blow up come a una sorta di prisma che mostra tante ombre in movimento e ognuno poi sceglie la sua, o la sequenza.

Luciano ha detto...

Un film sull'immagine e sulla forma. Tra quelli che ogni tanto rivedo volentieri. Mi metto tra gli amanti di Antonioni (il suo cinema di solito è molto controverso e fa discutere). Per me i suoi migliori film sono L'avventura e Il grido, ma accanto a questi aggiungerei Identificazione di una donna, La notte, Professione reporter, Zabriskie Point e appunto Blow up. Ricordare le sensazioni è secondo me l'approccio migliore al suo cinema. Grazie Filippo. Ciao.

Lilith ha detto...

Antonioni mi suscita noia. Questo lunghissimo (più fotografico che cinematografico) film, uno dei migliori si dice, ha tanti spunti di riflessione, vero, ma è noioso, inverosimilmente lento, sfontatamente intellettualistico.

Anonimo ha detto...

Per Antonioni valga la massima di Bruno/Gassman de "Il sorpasso".
Questo sopravvalutato film è grande solo nella noia che suscita. E nella bellezza della protagonista.

Edo ha detto...

A me questo ancora manca, ma prima o poi lo vedrò!

Deneil ha detto...

mi manca!però questi film che lasciano sensazioni...mmm..secondo me i film dovrebbero lasciar un po' più che sensazioni..le sensazioni le ho con la musica..guardando fuori dalla finestra di casa mia e osservando le colline..il film..non so come dirti ma voglio qualcosa di più di un sensazione!ovviamente lo recupero se non altro per la fama che si porta dietro..almeno per vedere se secondo me ne vale la pena!

FiliÞþØ ha detto...

@ noodles: anche la similitudine del prisma, che tu suggerisci, e molto pertinente...per quanto riguarda il cinema di antonioni, confesso che questo è il primo che vedo...come troppo spesso accade, ci si muove solo dopo il clamore suscitato dalla morte di qualcuno...

@ luciano: vedrò sicuramente i titoli che suggerisci e leggendo i commenti ho avuto conferma di quello che dici: il suo cinema è molto controverso e fa discutere...

@ lilith: alla fine è questione di gusti...non sono in grado di dare un giudizio complessivo su antonioni, ma questo film mi è piaciuto!

@ pogo: vedi sopra.
PS: Sono armato fino ai denti e sto attendendo le tue considerazioni su Die Hard!;)

@ edo: attendo le tue impressioni allora!

@ deneil: beh...per quanto mi riguarda ogni film è capace di suscitare sensazioni, non deve assere per forza cinema "alto"...personalmente do molto peso a quello che provo guardando una pellicola (che sia un Carpenter o un Antonioni...).

Anonimo ha detto...

La questione dei gusti è ciò che ci piace o no?
Ti piace la panna cotta? A me fa impazzire purché non mi ci metti i frutti di bosco sopra! Sempre panna cotta, è d'altronde. Diventa questione di gusti.
Ma i film non sono uguali. Il cinema non è il posto giusto per vivisezionare e basta, filosofeggiare e basta.
"Blow up" è una riflessione sull'uso dell'oggetto cinema (cioè la mdp) ed un fermo fotografico di un'epoca (la swinging London) che non c'è più.
I gusti restano insindacabili. Scavare a fondo no. Si può e si deve andare oltre le sensazioni, che, onestamente, il film di Antonioni non sembra lasciare poi così forte. [Io ho pure il DVD in un'edizione speciale, comprato 5 o 6 anni fa. Solo il mio collezionismo non mi permette di rivenderlo!].

Su "Die Hard" dovrai aspettare il consueto appuntamento mensile con gli "appunti" (del mese precedente). Verso metà novembre (e oltre, visto che sono andato molto al cinema in questo periodo).

FiliÞþØ ha detto...

non ciò che ci piace o no, ma come ognuno lo interpreta...dire che ti piace la panna cotta, non vuol dire che ti piacciono tutte le panne cotte.
Quella che per te è uscita male rispetto alle altre, magari per qualcun altro può risultare squisita.
Chi dei due ha ragione?
Per me i film sono la stessa cosa (non che siano panne cotte, ma sono digeribili in maniera diversa da ogni spettatore)...per questo non insisto più di tanto quando qualcuno ha opinioni diverse dalle mie...è normale che sia così!
Poi, voglio dire, io sono quello che considera "Ritorno al Futuro" un piccolo capolavoro, i miei gusti sono abbastanza discutibili...^^
Non so se sono stato chiaro...

PS: E che ci faccio ora con quest'armatura?:P

chimy ha detto...

Ne ho scritto anch'io qualche tempo fa. Di Antonioni ho visto praticamente tutto, questo (x me) il suo capolavoro...
Ciao, a presto

FiliÞþØ ha detto...

vedo che i pareri continuano a dividersi...io sono con te (non ho visto altro di antonioni, ma questo film mi è piaciuto).
Ciao

Anonimo ha detto...

è vero, accade spesso, ed è anche molto italiano come atteggiamento. Poi fammi sapere che ne pensi. Secondo me Blow up è un po'... "deviante", sebbene forse sia anche il suo più bello. Gli altri film suoi sono più scarni e stilizzati, e questo è uno dei motivi per cui "l'incomunicabilità" di antonioni a me un po' annoia. "E sia detto col dovuto rispetto", come chioserebbe Woody-Splendini ^^

Anonimo ha detto...

Io non mi annoiai affatto a vederlo...

Trovo bellissima la scena finale, quella dei clown.

Anonimo ha detto...

Per l'armatura tienila in caldo. Servirà ad assorbire gli urti.

Mi dispiace ma non concordo. Il livello di digeribilità di un film resta nell'ambito del personalismo, del gusto proprio.
La valutazione di un film per gusto proprio è diversa dalla valutazione generale del film. Una cosa può piacere, ma non significa che sia una gran cosa, o una bella cosa.
C'è gente che preferisce l'hip-hop. Giustissimo, però dovrebbe sapere che quello che ascolta non è musica in senso lato, perché manca sia l'armonia che la melodia (è presente solo il ritmo). Quindi Eminem agli Who gli fa un baffo a priori.
Ora, "Blow up" ha pretese intellettuali che non soddisfa nello sviluppo narrativo (se ne dimentica, o meglio se ne frega), lavorando continuamente sul gioco dello sguardo. Riflessioni che ogni nostra sensibilità personale può valutare, non asserire in forma assolutistica. Infatti, fallito il messaggio (in me, in Lilith, in molti altri) resta ben poco.
A questo punto, io mi chiedo perché tempo fa io ho dovuto studiarlo facendo finta di considerarlo un capolavoro perché così vuole la letteratura "critica" di settore.
Per me, come tutto Antonioni, è una mezza bufala.

Anonimo ha detto...

Bufala??? non comment. Uno dei film che più mi fa godere della "visione" e degli scherzi che essa è in grado di fare alle nostre (fallaci) sicurezze percettive. Però non puoi mettermi due dei miei film preferiti così, uno vicino all'altro, non si fa..."Indagine" e "Blow-Up", mamma mia. Mamma mia! un salutone ;-)

Anonimo ha detto...

no comment de che? Perché? Cos'è... la camera impassibile immotivata che non renderebbe una bufala Antonioni?

FiliÞþØ ha detto...

@ noodles: da bravo "italiano medio", quale sono ^^ vedrò e ti farò sapere...

@ miss blum: guarda...anch'io la penso come te...non pensavo che questo film provocasse tali reazioni...

@ pogo: per quanto mi riguarda...non esistono valutazioni universali e ogni valutazione risente (per forza) del gusto proprio...
All'interno di uno stesso film, un pianosequenza può essere visto come "uno stupendo esercizio di stile che aiuta la narrazione" da qualcuno...mentre qualcun altro può additarlo come un "macchinoso e inutile sfoggio di tecnica"...il film è lo stesso, il punto preso in esame pure, le valutazioni differenti.
Influisce il modo di porsi (e il gusto personale) di fronte all'evento...
Io ci credo che in Blow Up tu abbia visto nient'altro che un improvvisata pretesa filosofica (o quello che è).
Non posso farci niente, è un parere e come tale deve essere rispettato (ovviamente bisogna sempre valutare la persona che parla)...del resto, nel 68, quando uscì 2001: Odissea nello spazio, qualche autorevole critico lo definì trash...per quanto mi riguarda, il gusto personale è caratteristica propria di ogni giudizio...non esiste parere oggettivo...

@ pickpocket83: eh eh...scusami per il colpo!;)

Anonimo ha detto...

Certo, Filippo. Non esiste il parere oggettivo. L'analisi oggettiva sì.
Il mio parere è che il film è na boiata colossale.
L'analisi adeguata porta a dire che Antonioni fa etc... etc... etc...

FiliÞþØ ha detto...

esatto...per quanto mi riguarda, dalla fusione delle due cose nasce una critica (non che le mie abbiano la pretesa di essere tali)...

Luciano ha detto...

Da una parte non esiste un "metro" obiettivo, asettico, matematico-decifratorio per dire che un film sia bello o no, noioso o no. Come non esiste un metro per dire cosa sia la Noia (a tal proposito raccomando un bellissimo romanzo di Sartre intitolato "La nausea"). Il De gustibus non est disputandum esiste, ma è regolamentato da mille variabili (cultura, interessi, esperienze, pathos, ideali, ecc. ecc.) di chi "possiede" questo gusto. Difficile, molto difficile mediare. Però né dire: bellissimo e stop, ma nemmeno dire: bruttissimo e stop. Peccato che nessuno di noi ne abbia il tempo, ma chi fosse interessato potrebbe ad esempio fare una recensione (max 20 o 30 righe), preferibilmente non estetica, ma semiologica, sul film; quindi pubblicarla e infine tornare su Cinedelia per confrontarsi. Non picchiatemi se non vi piace l'idea (ripeto: so che è improponibile perché nessuno di noi ha il tempo per fare una cosa del genere). Grazie Filippo. Antonioni alimenta da sempre e per sempre alimenterà confronti appassionati. Ciao.

Anonimo ha detto...

Se fondi le due cose non hai una critica. Hai una critica militante. O un parere oggettivo.
Ci vuole grande coraggio ad andare contro anche se stessi.
Nessuno discuterebbe sul fatto che Billy Wilder sia stato il più grande di sempre. È anche il mio preferito. Eppure ammetto che "L'aquila solitaria" (che tanto piace a Spielberg) è il suo film peggiore, un film meno che medio. D'altronde, non lo amava affatto, il buon Billy.
Questo per dire che un film ci può piacere o no, ma non possiamo parlarne bene o male sulla base del gusto. Antonioni è stato uno dei preferiti della critica colta perché era inadatto alle masse, non per le tematiche, ma per il modo di veicolare tali tematiche all'interno dei suoi film. Peccato ci si è dimenticati che il cinema è prima di tutto fatto da film, non da fotografie in movimento anti-narrative.
Con questo per dire che può essere anche il tuo preferito (e chi può contestarti questo?), ma definire un film capolavoro denota oggettivismo (o comunque grande film, buon film, ottimo etc...), mentre definirlo un "film che mi piace" è una notizia comunicativa soggettiva.
Oltretutto è bene sgomberare subito la questione dal personale: non è un attacco alla persona quello di negare la validità del suo giudizio, perché è diritto di ognuno farsi piacere ciò che più gli aggrada (anche "Titanic"), ma un puntualizzare sulla base di esperienze (magari altre o complementari rispetto a quelle dell'altro).

FiliÞþØ ha detto...

@ luciano: è vero...non mi aspettavo simili reazioni, ma cmq anche questo è il bello...ben vengano i confronti, purchè siano costruttivi...

@ pogo: su questo non sono d'accordo...per me le due cose vanno di pari passo, ma sottolineo PER ME...ed è una cosa su cui la critica ha sempre discusso: come approcciarsi ad un film?
Esistono varie scuole di pensiero, entrambe validissime...ognuno sceglie la sua...se un film è bellissimo dal punto di vista estetico, ben realizzato e tutto...ma tremendamente freddo e impersonale, non potrò mai dirmi soddisfatto della visione.
Ma freddo e impersonale lo è per me...per te potrebbe non esserlo...
"l'aquila solitaria " a te non piace e potresti darmi mille motivazioni (eggettive e soggettive)...spielberg potrebbe darmene altrettante (magari...^^).

Le esperienze però creano la personalità di qualcuno, il suo modo di pensare...per me puntualizzare sulla base delle esperienze presuppone lo stesso un approccio soggettivo.

Io mi fermo quì...non perchè mi dia fastidio discutere con te, ma perchè trovo altamente frustante discutere attraverso messaggi (si rischia di essere poco chiari, o di essere fraintesi)...ed è raro (se non impossibile) che uno degli interlocutori cambi opinione...si potrebbe andare avanti per giorni...sappi cmq che tu sei uno dei pochi interlocutori con i quali mi piacerebbe avere un discorso diretto (anche se raramente siamo d'accordo...^^).
Magari prima ci mettiamo i guantoni...;)

domenico ha detto...

mi incuriosite con questi discorsoni, vi stavo seguendo ma senza intervenire perchè non ho visto il film (prevedo insulti ^^)
@pogo: io, ad esempio, non cerco di fare "critica" da me... è tutto un discorso di obiettivi, direi
l'approccio soggettivista è essenziale, secondo me, se non si vuol rischiare di decolorare per sempre la passione (e senza sentimento io non riuscirei proprio a parlare di cinema)
@luciano: l'idea è buona, come dici tu manca il tempo... (e a me manca pure il film!)

Anonimo ha detto...

Non ho mai amato Antonioni ("mi fanno male i capelli" ma stiamo scherzando????!?!?!?!?!?!) e, purtroppo, Blow-up non fa eccezione. Dannatamente lento, noioso ed intellettualistico come ha ben detto Lilith.

La partita di tennis poi mi irrita oltre misura...

FiliÞþØ ha detto...

@ honeyboy: vedilo, così poi ci fai sapere...ormai in questo post ci si schiera tra pro e contro...^^
La proposta di Luciano è molto interessante ma , come giustamente sottolinei, è il tempo che manca...

@ me hamlin: ok...un altro contro...è incredibile, non pensavo che antonioni dividesse così...c'è da dire anche che io ho visto solo questo...visionato il resto (chissà quando) anch'io saprò dove mettermi...per ora sono pro...;)

Anonimo ha detto...

Secondo me di fronte a "Deserto rosso" (la battuta "mi fanno male i capelli" è tratta da quel film) avvertirai un irresistibile desiderio di spaccare la tv.

FiliÞþØ ha detto...

addirittura!^^
Ora mi hai incuriosito...

Anonimo ha detto...

Beh, se consideri che la battuta (detta senza il benché minimo intento grottesco) viene pronunciata nel pieno di un film altamente drammatico...

FiliÞþØ ha detto...

beh...quì urge una visione...:)

Anonimo ha detto...

L'ho visto, ma solo in parte... (storia lunga!!) Ho comunque il netto ricordo che la sensazione iniziale sia stata decisamente positiva. Credo sarà di mio gradimento.
Non mi resta che rivedermelo al più presto. Questa volta dall'inizio alla fine ;-)
Poi ti farò sapere...
Michi

FiliÞþØ ha detto...

allora attendo le tue impressioni!^^

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