L’autore che si trova a dover realizzare un remake, ha non poche gatte da pelare.
Deve omaggiare l’opera di riferimento, con rispetto e devozione, ma deve anche saper inserire quel tocco personale che consenta allo spettatore di distinguere il risultato, allontanandolo da quella che potrebbe sembrare solo una sterile copia senz’anima.
John Carpenter lo sa bene.
Il suo cinema vive di citazioni e riadattamenti. Gioca con i tempi, rimanendo fondamentalmente legato ad un solo periodo cinematografico, senza mai risultare datato.
Due le sue grandi passioni: la fantascienza e il western, presenti in dosi diverse in ognuno dei suoi film.
In questa pellicola del 1982, rifacimento (fino ad un certo punto) de “La Cosa da un altro mondo” ogni riferimento fantascientifico è scontato e anche se può sembrare strano parlare di tematiche western legate a film Sci-Fi, è impossibile non riscontrare tale amore (di genere) all’interno dei freddi ambienti, scenario di questa storia ricca di orrore e di tensione.
Kurt Russel, collaboratore storico del regista, ancora una volta ci propone la figura di un duro d’altri tempi, glaciale come i luoghi che lo circondano.
Carpenter dirige con mano sicura quello che si rivela come un astuto gioco del sospetto. Sciocca il pubblico con una violenza concreta (incredibili gli effetti speciali), lasciando il terrore come pura componente psicologica (le lunghe attese, il non sapere fino alla fine l’assoluta verità).
Nel finale, avvolta nelle fiamme, ogni caratteristica fantastica svanisce.
Con estremo rispetto, il regista riesce a congelare i suoi protagonisti in un limbo senza tempo. Dalle ceneri di quell’incendio, possiamo veder rinascere quell’animo carismatico, vera e propria essenza di ogni Western Movie.
Due uomini, pronti ad affrontare il loro destino, fino alla morte.
Questo per John Carpenter è Amore.
Deve omaggiare l’opera di riferimento, con rispetto e devozione, ma deve anche saper inserire quel tocco personale che consenta allo spettatore di distinguere il risultato, allontanandolo da quella che potrebbe sembrare solo una sterile copia senz’anima.
John Carpenter lo sa bene.
Il suo cinema vive di citazioni e riadattamenti. Gioca con i tempi, rimanendo fondamentalmente legato ad un solo periodo cinematografico, senza mai risultare datato.
Due le sue grandi passioni: la fantascienza e il western, presenti in dosi diverse in ognuno dei suoi film.
In questa pellicola del 1982, rifacimento (fino ad un certo punto) de “La Cosa da un altro mondo” ogni riferimento fantascientifico è scontato e anche se può sembrare strano parlare di tematiche western legate a film Sci-Fi, è impossibile non riscontrare tale amore (di genere) all’interno dei freddi ambienti, scenario di questa storia ricca di orrore e di tensione.
Kurt Russel, collaboratore storico del regista, ancora una volta ci propone la figura di un duro d’altri tempi, glaciale come i luoghi che lo circondano.
Carpenter dirige con mano sicura quello che si rivela come un astuto gioco del sospetto. Sciocca il pubblico con una violenza concreta (incredibili gli effetti speciali), lasciando il terrore come pura componente psicologica (le lunghe attese, il non sapere fino alla fine l’assoluta verità).
Nel finale, avvolta nelle fiamme, ogni caratteristica fantastica svanisce.
Con estremo rispetto, il regista riesce a congelare i suoi protagonisti in un limbo senza tempo. Dalle ceneri di quell’incendio, possiamo veder rinascere quell’animo carismatico, vera e propria essenza di ogni Western Movie.
Due uomini, pronti ad affrontare il loro destino, fino alla morte.
Questo per John Carpenter è Amore.
10 commenti:
Ah! Stupendo, grande questo film! Questo si che e' un Carpenter in forma, in quel deserto di ghiaccio quel pugno di uomini devono affrontare un mostro che non ha nemmeno nome, e chiamare il film The Thing rende ancora di piu' questa sensazione.
E poi il commento sonoro gli attori e le immagini sono tutte perfette, senza lasciarsi andare ad inutili scene ad effetto. E pensare che son gia' passati 25 anni. Un buon anno il 1982 per la fantascienza al cinema.
Ecco un es. di ottimo remake che si stacca decisamente dal film originale (a parte x la fredda ambientazione..).
Menzione speciale x le musiche di Morricone (della regia del maestro Carpenter ne hai già parlato benissimo tu).
Ciao
@ gianmario: non solo il 1982...tutti gli anni '80!^^
@ chimy: menzione SPECIALISSIMA per morricone...ma come non citare quelle due note di basso persistenti in puro stile Carpenter?
Qualcosa di suo doveva pure metterla!^^
PS: come avrai letto sul tuo blog, stanno progettando di farne un remake...HO I BRIVIDI!
Grande Carpenter! uno dei rarissimi casi in cui il remake è all'altezza dell'originale! certo il remake del remake potevano pure risparmiarselo... ma si sa come vanno queste cose... ciao, a presto!
guarda...orai Carpenter sembra essere diventato il bersaglio principale di ogni produttore in cerca di soldi facili...sul blog di chimy stavamo appunto parlando di questo, e del famigerato remake di fuga da new york...
Capolavoro!!!!!Appena avrò tempo farò la rece di questo e dell' originale che promisi tempo fa..gran film questo..gran gran gran film!!Bella rece come al solito, secca e puntuale, compliments!
Grazie per i complimenti (tu mi vizi!^^).
Uno dei migliori Carpenter (ma esiste veramente un Carpenter peggiore?)...anche se secondo me il suo capolavoro rimane Fuga da New York...
Questo mi manca, ma da come ne parli mi sa che devo recuperarlo presto ^_-
Ale55andra
provvedi al più presto allora...attendo l'opinione di un'altra Carpenter Fan...^^
Fantastico film della mia adolescenza. Davvero terrificante (almeno per quello che un ragazzino possa vedere)... per giorni non riuscii a dormire!!!
Pagare e farsi rovinare le vacanze: ADESSO BASTA!
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