Il titolo italiano vorrebbe forse rimandare ad una possibile chiave di lettura Kafkiana del film.
Non esiste infatti nessun Dottor K. All’interno della storia e nessun riferimento a tale nome viene fatto.
Mischiando egregiamente fantascienza e orrore, il film racconta la storia di uno scienziato, interessato al trasporto di materia tramite disgregamento di atomi.
Preso dall’euforia, per il successo delle sue sperimentazioni, il ricercatore decide di provare l’esperimento su se stesso. A causa dell’intrusione di una mosca nella capsula del teletrasporto, il pover’uomo si ritroverà ad avere testa e zampa di insetto, mentre all’essere minuscolo toccheranno le mancanti parti umane. Il film comincia con il ritrovamento del corpo dello scienziato, schiacciato sotto una pressa. La moglie da subito, si dichiara colpevole, ma non vuole confessare il movente. L’intera storia è rivissuta grazie alla deposizione della donna, vera protagonista della pellicola.
Un film al femminile dunque, venato da un sottile femminismo che stupisce per i tempi in cui è stato realizzato.
Abbastanza kitsch nella sua rappresentazione, che mette in scena un’improbabile laboratorio scientifico, pieno zeppo di luci al neon e ingombranti macchinoni futuristici, il film mantiene un carisma e un fascino che è riuscito a sopravvivere fino ai giorni nostri. Merito anche di un cast bravissimo (tra cui figura anche il ben noto Vincent Price), capace, nonostante i canoni recitativi dell’epoca, di donare alla storia il giusto tono drammatico che la contraddistingue da altre pellicole horror del periodo.
Il dramma di un uomo muto, imprigionato in un corpo estraneo, tentato da una natura nuova alla quale non si può opporre, traspare attraverso semplici movimenti corporei, capaci di comunicare attraverso il pesante make up, che ci regala la raffigurazione di un uomo mosca improbabile per aspetto, ma totalmente affascinate.
Il punto di vista dello scienziato, che guarda la moglie urlante attraverso occhi di insetto, è diventato giustamente una celebre scena della cinematografia di genere. Genere che il film cita a sua volta, quando ci propone la “classica” immagine della creatura che porta in braccio una giovane e avvenente figura femminile.
La tematica della mutazione sarà ripresa successivamente da David Cronenberg, che ne realizzerà un remake bellissimo, seppur lontano per atmosfera e scelte narrative.
lunedì 23 luglio 2007
L'esperimento del Dottor K.
L’esperimento del Dottor K. (1958 , regia Kurt Neumann)
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10 commenti:
Interessante. Non sapevo che il film di Cronenberg fosse il remake di una pellicola del passato. Grazie per l'informazione e provvedero' al piu' presto!
si...ovviamente la pellicola di cronenberg si discosta parecchio dall'originale...sia per quanto riguarda l'aspetto corporeo (la mutazione è del tutto differente, è lenta e graduale), sia per quanto riguarda la scelta narrativa (il film di cronenberg ha più l'aspetto di un dramma).
L'originale però è a suo modo stupendo...
belli entrambi, ma concordo sulla maggiore atmosfera del primo e sulla maggiore 'materialità' (poteva essere altrimenti?) di cronenberg
Due film stupendi anche se totalmente diversi...
dell'anno prima ieri sera ho visto 'radiazione bx distruzione uomo', che oggi ho commentato sul blog. un capolavoro assoluto, irrinunciabile. r. matheson con soggetto e sceneggiatura ha fatto cose favolose
Appena posso contraccambio il link, carissimo!
Quello di prima ero io... POGO
noooooooooooooooooo!
ma sto blog è na figata!
è la prima volta che lo vedo e ci son tutti filmoni che devo vedere da1sacco di tempo ma non ci riesco mai!anch' io ho un blog..le mie rece sono un po' meno serie ma da quello che ho letto i gusti son abbastanza simili!
il mio però è piccino piccino ma ci sono già schifezze inguardabili e grandi film!
compreso lock e stock! e tra breve (martedì credo) anche radiazioni bx..
comunque ti metto assolutamente tra i cineblog!
se vuoi pasa da me a dar1 occhiata!
Wow! Header nuovo... carino questo! ;)
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