The angriest dog in the world

Forse non tutti sanno che, per un decennio (dal 1983 al 1992), David Lynch ha disegnato per il “Los Angeles Reader” una strip comica dal titolo “The angriest dog in the world” (Il cane più arrabbiato del mondo). La striscia ha sempre presentato le stesse quattro vignette, nelle quali è raffigurato l’esterno di una casa. Nel giardino un cane legato ad una catena è costretto ad ascoltare i discorsi (assurdi) dei suoi padroni che fuoriescono dall’interno dell'appartamento.
La didascalia posta all’inizio di ogni vignetta dice:

“Il cane è così arrabbiato che non può muoversi. Non può mangiare. Non può dormire. Può appena ringhiare. Legato così saldamente con tensione e rabbia, si avvicina allo stato di rigor mortis.”

La causa della rabbia sono le frasi provenienti dalla casa (unica variante della strip), altamente enigmatiche e talvolta senza senso.
Alcuni esempi:

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  “L’origine psicologica dell’idea di spazio, o la sua necessità, è lungi dall’essere così ovvia come potrebbe apparire.”


• 
  “Caro Babbo Natale, mandami un qualunque quadro di riferimento.”

Lynch stesso ha ammesso che l’essenza di questa collera, motore portante di questa singolare strip comica, risale al “ricordo della rabbia” che egli provava spesso da giovane.