martedì 17 aprile 2007

L'occhio che uccide

L’occhio che uccide (1960 , regia Michael Powell)

Un giovane fotografo e apprendista cameraman, a causa di traumi subiti in infanzia, ha sviluppato un’estrema tendenza al voyeurismo (il titolo originale “Peeing Tom” vuol dire guardone), che lo porta a filmare e ad uccidere giovani donne.
Cinema dentro al cinema, perversione sessuale che sfocia in un masochismo estremo nel finale, hanno fatto di questo film un piccolo cult.
Il protagonista di questa pellicola, è la vera vittima.
Vittima della sua perversione, causata da un poco savio genitore, che in periodo infantile si dilettava a torturarlo psicologicamente, per poi filmare le relative reazioni. E’ così che crescendo e diventando uomo (ma fondamentalmente ancora bambino) il fotografo è diventato schiavo dell’arte dell’osservare. E se tutta la sua vita viene vista attraverso il falso occhio della telecamera, il piacere, inteso come soddisfazione sessuale, risponde alla dura legge dello spettacolo, concentrandosi nella pura osservazione del terrore altrui.
La videocamera si fa membro, strumento sessuale, ma allo stesso tempo compagna. E solo una sostituta reale, riesce per qualche attimo a smorzare questo morboso rapporto. L’amore concreto per la sua vicina di casa, riesce a separare l’uomo dal suo occhio artificiale, creando però nuove paure.
Film ambizioso ma che riesce nel suo intento. Ingenuo in alcuni punti (ma questo è dovuto all’età), capace di turbare realmente in altri.
Nel 1960 si gridò allo scandalo, ora si ammira la bravura.



6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che filmone...

FiliÞþØ ha detto...

Stupendo...

Anonimo ha detto...

io gli avrei dato 11. :-)

FiliÞþØ ha detto...

Lo so...ma sono abbastanza tirchio con i voti...è molto raro che vada oltre l'8...cmq grazie per la visita!

Ps ti aggiungo tra i miei link...:)

Luciano ha detto...

Non avevo ancora visto questo post. Hai scelto un ottimo film sul quale avrei anch'io una mezza intenzione di scrivere qualcosa. Definirei il film come metacinema, film sul potere (e sulla distruzione) dello sguardo.
A presto

FiliÞþØ ha detto...

giustissima definizione...
Anch'io ho intenzione di tornare a scriverci qualcosa...si potrebbe parlare per giorni...

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