L’opera di demolizione dei cult movie non si arresta. La prossima vittima è uno dei miei film preferiti, il capolavoro di John Carpenter “1997: fuga da New York”. Domandarsi perché è inutile quanto sperare in un risultato decente, ma la rabbia, almeno quella, lasciatemela.
Hollywood ormai va sul sicuro, investe su vecchi successi omaggiandoli nel modo peggiore, si avvale di nuove tecnologie, copia, abbellisce e ci propina restauri asettici.
Così è facile!
Via col progetto, troviamo un giovane regista, diamogli un budget inaudito e giriamo. Chiamiamo un mago del computer e ricostruiamo New York, che ci vuole.
Prendiamo un giovane virgulto che tanto piace alle teenager (magari Gerard “Leonida” Butler, ma porc…), mettiamogli una benda sull’occhio, arruffiamogli i capelli, una bella faccia da duro e il gioco è fatto.
La cosa bella però, è che vent’anni prima Carpenter ha realizzato un capolavoro senza niente di tutto questo. Un noir fantascientifico, con uno dei personaggi più duri che siano mai apparsi sul grande schermo. E quel personaggio ha la faccia di Kurt Russel!
E della trama che ne faranno stavolta?
Logicamente il film avrà lo stesso titolo, sarà definito remake, ma la storia sarà stravolta. Ma si dai, quella è roba vecchia, va riscritta, va “attualizzata”, sennò i ragazzini di oggi non ci vanno al cinema, non comprano i pupazzi, non comprano il gioco per la playstation. Ma dico io, invece di spendere mesi per deturpare un così bello script, non possono pagare gli sceneggiatori per scrivere qualcosa di valido e allo stesso tempo nuovo?
Forse sono stanchi, escono or ora dalla fatica celebrale di “Stay Alive”, il videogioco che ti uccide. Poverini, facciamoli riposare un po’…
Hollywood ormai va sul sicuro, investe su vecchi successi omaggiandoli nel modo peggiore, si avvale di nuove tecnologie, copia, abbellisce e ci propina restauri asettici.
Così è facile!
Via col progetto, troviamo un giovane regista, diamogli un budget inaudito e giriamo. Chiamiamo un mago del computer e ricostruiamo New York, che ci vuole.
Prendiamo un giovane virgulto che tanto piace alle teenager (magari Gerard “Leonida” Butler, ma porc…), mettiamogli una benda sull’occhio, arruffiamogli i capelli, una bella faccia da duro e il gioco è fatto.
La cosa bella però, è che vent’anni prima Carpenter ha realizzato un capolavoro senza niente di tutto questo. Un noir fantascientifico, con uno dei personaggi più duri che siano mai apparsi sul grande schermo. E quel personaggio ha la faccia di Kurt Russel!
E della trama che ne faranno stavolta?
Logicamente il film avrà lo stesso titolo, sarà definito remake, ma la storia sarà stravolta. Ma si dai, quella è roba vecchia, va riscritta, va “attualizzata”, sennò i ragazzini di oggi non ci vanno al cinema, non comprano i pupazzi, non comprano il gioco per la playstation. Ma dico io, invece di spendere mesi per deturpare un così bello script, non possono pagare gli sceneggiatori per scrivere qualcosa di valido e allo stesso tempo nuovo?
Forse sono stanchi, escono or ora dalla fatica celebrale di “Stay Alive”, il videogioco che ti uccide. Poverini, facciamoli riposare un po’…
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