martedì 20 marzo 2007

L'era del turpiloquio cool

Una nuova frontiera della comicità si sta affermando. E’ quella della volgarità, del politicamente scorretto. “Borat” ha consacrato la parolaccia e lo sfottò immorale spostando i livelli di tolleranza e creando una nuova fascia di comicità intelligente. Oltreoceano i programmi si sono adattati concedendo una maggiore libertà di espressione e centellinando i classici “beep” censori. La satira non ha confini.
Ricordo ancora “Tutti pazzi per Mary” e come quel film giocasse con le persone affette da handicap. Pensai che fosse un bene, perché lo scherzo, quando non è umiliante può anche rappresentare un abbattimento di antichi tabù forse ancora più imbarazzanti.
L’alba della televisione, caratterizzata da censure inverosimili sembra così lontana, perfino impossibile per chi cresce oggi. Effettivamente capire cos’è tabù oggigiorno è cosa difficile. Forse osservando reazioni recenti l’unica fascia ancora intoccabile è quella della Chiesa ma preferisco non trattare simili argomenti.
Risata intelligente dunque, ma come distinguerla? Forse il nonsense dei Monty Pythons lo rappresenta a pieno. E cosa dire dei nuovi cartoni animati come “Simpsons” o “Griffin”, che ripropongono fino all’estremo tutte le tecniche ridicole consolidate da quel filone cosiddetto demenziale nato negli anni ’80 (e morto con la nascita dei vari “American Pie” e “Scary Movie”)?.
Rimpiango Leslie Nielsen e le sue pallottole spuntate, ma mi consolo con Homer e Peter. Guardo i miei dvd di “Hot Shots” e mi domando perché oggi non si riesce a ricreare simili atmosfere.
Il demenziale è morto, almeno al cinema. Accontentiamoci allora di quello che offre il progresso, lasciamoci prendere in giro e non facciamo i moralisti perché è giusto che la satira non abbia freni. Accettiamola e facciamoci una risata.
Se John Belushi fosse ancora vivo chissà cosa farebbe dire a Bluto, forse niente. Forse lo avremmo trovato in un cinema, con la sua toga a ridere di gusto alle volgarità inscenate da Sasha Baron Cohen.
Mi manchi Bluto, mi mancano i tuoi silenzi e il tuo menefreghismo e sono triste perché molte persone non ti hanno conosciuto. Ma tu sei stato un precursore, forse tra i primi a rendere la volgarità e il turpiloquio una cosa da ammirare simpaticamente. Dalla tua costola stanno nascendo nuovi comici, nuovi personaggi. Speriamo che siano all’altezza.
In Italia tornano gli anni ’70 e si rivalutano tutti quei film catalogati come “Commedia sexy Italiana”. Molti gioiscono, io no (almeno non per tutti). Li si che ci sono tette e culi a non finire, da non poterne più! Nei cellulari riconosco la voce di Diego Abatantuono che scandisce il suo nome ( “A” come Atrocità…), sento il fischio di Pierino. Guardo il Bagaglino in tv e vedo le stesse cose (ma quello è “teatro”…).
No, non ci siamo, forse non è ancora il momento.
“Borat”, spero che da noi non diventi una moda. Non siamo ancora pronti per te. Fraintenderti sarebbe il più grande errore.
Mi affido alla “moralità” del popolo Italiano.
Che bello essere un popolo di bacchettoni.
Lasciamo che lo scandalo si affossi da solo, una volta riesumato diventerà un cult…

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