sabato 18 febbraio 2012

L'Esorcista, la recensione

Regia: William Friedkin 
Cast: Ellen Burstyn, Max Von Sydow, Lee J. Cobb, Kitty Winn, Jack MacGowran, Jason Miller, Linda Blair, Mercedes McCambridge 
Durata: 2h 2m 
Anno: 1973 

Molto spesso ci si domanda cosa sia quel qualcosa in più in grado di rendere un film un cult movie. Solitamente si tratta di semplici intuizioni, fondamentali proprio perché prima di allora non si erano mai viste, perlomeno non rappresentato in quel modo. 
Prendiamo il caso de L’Esorcista. C’è chi continua a dire che si tratti del film più terrificante di tutti i tempi e chi, cresciuto con il cosiddetto horror contemporaneo, di pauroso riesce a trovarci ben poco. Una cosa è certa: ci troviamo di fronte ad una pellicola che ha dettato le regole di un genere e che proprio per questo non potrà mai passare di moda. 


Partorito dalla mente dello scrittore e sceneggiatore William Peter Blatty (autore del romanzo da cui è tratto il film) e affidato alle mani di un solido mestierante del calibro di William Friedkin, ai tempi fresco di un Oscar ottenuto per Il braccio violento della legge, L’Esorcista fa il suo ingresso nelle sale americane nel 1973, diventando un vero e proprio fenomeno mediale (code lunghissime fuori dalle sale cinematografiche e svenimenti tra gli spettatori più impressionabili). Il motivo di tale successo è principalmente uno ed è riscontrabile nel fatto che questa pellicola, pur essendo un prodotto di finzione, tocca argomenti molto cari a tutti noi come la fede (e la sua relativa perdita), proponendoci una storia che risulta ancora più orribile proprio perché immersa in uno scenario di assoluta normalità e quotidianità. 
La triste avventura della piccola Regan (Linda Blair, la cui carriera a detta di molti sarebbe stata rovinata proprio da questo suo esordio), posseduta da un demone che lentamente ha preso possesso del suo corpo e della sua mente, va al di là della semplice esibizione di scene truculente condite da litri di vomito verde. Vive negli angoli bui della sua stanza da letto, in quei rumori che si sentono nel cuore della notte e che, si voglia ammetterlo o meno, tutti noi abbiamo sentito nell’oscurità delle nostre abitazioni subito dopo aver visto il film. 

Titolo maledetto o meno, L’Esorcista rappresenta un vero proprio spartiacque all’interno del vasto panorama del cinema horror, arricchito da un cast decisamente in forma, tra cui ricordiamo Max Von Sydow, Jason Miller e Ellen Burstyn. Ed è forse quest’ultima che, nel ruolo della madre di Regan, è riuscita ad offrirci l’interpretazione più intensa di tutto il film (si dice che William Friedkin fosse stato così esigente nei suoi confronti da portarla sull’orlo di un esaurimento nervoso). 

Un successo più che meritato, che nel 2000 l’ha portato nuovamente nelle sale con una versione rimasterizzata e arricchita di undici minuti al tempo tagliati. In realtà si è trattato di un’aggiunta che non ha cambiato di una virgola la sua essenza (ad eccezione della famosa “camminata a ragno”, sul serio terrificante), ma è stato decisamente un vero piacere poterlo vedere nuovamente sul grande schermo.

Pubblicato su ScreenWEEK

1 commento:

Giuseppe Balestra (MaximaFobia) ha detto...

ho aspettato molto prima di vedere questo film, proprio per la fama di pellicola spaventosa che si porta dietro..
ma una volta visto, più che spaventato son rimasto estasiato.. un film davvero meraviglioso, una fotografia davvero eccezionale..

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