mercoledì 18 gennaio 2012

The Help, la recensione

Regia: Tate Taylor 
Cast: Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Emma Stone, Jessica Chastain, Allison Brooks Janney, Sissy Spacek, Octavia Spencer, Mike Vogel, Chris Lowell 
Durata: 2h 26m 
Anno: 2011 

Stati Uniti, 1960. Aibileen (Viola Davis), è una domestica di colore che ha passato gran parte della sua vita crescendo i bambini dei suoi datori di lavoro bianchi. Aibileen ha da poco perso il suo unico figlio e da quel giorno qualcosa dentro di lei si è spento. Fortunatamente la donna può contare sull’amicizia di Minny (Octavia Spencer), anche lei domestica e caratterizzata da una schiettezza che non di rado le è stata causa di problemi. Le due incontrano un giorno la giovane Skeeter (Emma Stone), da poco laureata e con molti sogni (professionali) nel cassetto che la rendono molto diversa dalle sue coetanee. Skeeter decide di coinvolgere le due domestiche in un progetto che ha da tempo in mente: realizzare un libro che raccolga testimonianze riguardanti la condizione lavorativa della gente di colore all’interno di un sistema profondamente razzista. 


Dopo essersi aggiudicato ben tre premi ai Critics’ Choice Movie Awards e un Golden Globe, ecco che The Help, la nuova pellicola scritta e diretta dall’attore e regista Tate Taylor e ispirata all’omonimo romanzo di Kathryn Stockett, arriva nelle nostre sale. Un biglietto da visita decisamente importante, che il film fortunatamente non smentisce, dimostrandosi in grado di garantire quello che promette: emozioni, risate, buoni sentimenti e una morale che, sebbene già vista, riesce a fare il suo effetto. Si potrebbe benissimo dire che The Help sia il classico prodotto nato per piacere, ma questo non si deve per forza considerare un difetto, soprattutto visto il risultato finale. La pellicola diretta da Tate Taylor possiede infatti più di un pregio: primo fra tutti il fatto di riuscire a comunicare un importante (e doveroso) messaggio, conservando i toni “leggeri” della commedia (si tratta pur sempre di una produzione targata Disney) e immergendolo all’interno di un’estetica “pop” che, sfruttando le calde tonalità pastello, è in grado di creare una sorta di “rimembranza da technicolor” indubbiamente gradevole. 

A questo si unisce un cast decisamente affiatato, guidato da un gruppo di primedonne in grado di spiccare di volta in volta proprio perché impegnate a dar vita a personaggi diversi e ben caratterizzati. Una nota particolare la meritano ovviamente Viola Davis e Octavia Spencer, ma tra la tenera goffaggine di Emma Stone, la malignità di Bryce Dallas Howard, la “lucida follia” di Sissy Spacek e l’aria svampita e altempo stesso irresistibile di Jessica Chastain, c’è sul serio l’imbarazzo della scelta. Sono loro il nucleo di una storia conosciuta, è vero, ma non per questo meno importante.

Pubblicato su ScreenWEEK

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