sabato 9 aprile 2011

Jamaica Mon Amour

Jamaica Mon Amour (2009, regia Tommaso D'Elia)



Un documentario per appassionati fatto da appassionati questo Jamaica Mon Amour, realizzato da Tommaso D’Elia e Luca Onorati sotto il nome del Rototom Sunsplash, uno dei festival reggae più importanti ed imponenti di tutta Europa.

Gli intenti sono evidenti sin dal titolo: condurci per mano lungo un viaggio on the road che attraversa i luoghi e i rappresentanti della musica reggae, le bellezze e le contraddizioni di quella che, a conti fatti, è sicuramente la più famosa delle isole caraibiche. L’occasione è appunto il tour organizzato dal festival europeo di musica reggae Rototom Sunsplash per il 15° anniversario. Ecco dunque che, sotto la guida di Pier Tosi, critico musicale sicuramente competente ma poco a suo agio di fronte alla telecamera (il documentario tende a sottolineare simpaticamente i suoi modi impacciati), ci troviamo ad ascoltando le voci di chi ha vissuto e ancora vive una realtà che lascia spazio ai più ambivalenti stati d’animo, ognuno dei quali compone un piccolo capitolo di quest’opera.

Per tutta la sua durata (poco più di un’ora) Jamaica Mon Amour scorre liscio, mostrandoci personalità storiche come il produttore musicale Chris Blackwell o Rita Marley, vedova di una leggenda della musica come Bob Marley, ma è proprio questo il problema. Ci troviamo infatti di fronte ad un documentario che sembra interessato a parlare solo ed esclusivamente ad un pubblico di appassionati, e che poco si cura del coinvolgere chi non ha dimestichezza con la cultura che mette in mostra.

Il risultato è un’opera che, sebbene ben confezionata, lascia il tempo che trova, limitandosi a toccare la superficie di un mondo che sicuramente è molto più interessante e profondo di quello che ci viene mostrato e che sembra distante anche nel momento in cui, sul finale, mette in evidenza il suo lato più fragile.

Pubblicato su ScreenWEEK

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