E si continua con le interviste! In occasione dell’uscita per il mercato home video di Rapunzel – L’intreccio della torre, il sottoscrito ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva per ScreenWEEK.it il lighting supervisor Alessandro Jacomini. Qui sotto trovate un assaggio di questa chiacchierata:
Rapunzel è sul serio una pellicola perfetta. Ben strutturata, incredibile dal punto di vista dell’animazione, ricca di personaggi ben delineati e ben scritta. Ma secondo te qual è la principale carta vincente di questo film?
La mia opinione non può ovviamente essere oggettiva, ma penso che il grande successo di questo film sia dovuto al fatto che, al suo interno, si intuisce una grande passione e un grande affetto per questi personaggi e per il mondo nel quale vivono. Sono rappresentati così, come sono, con i loro pregi e difetti, senza cinismo e senza prendersi gioco di loro. Si intuisce un grosso amore per questo mondo e per un passato magico.
Una domanda sui lunghi capelli della protagonista non può ovviamente mancare. Una chioma lunga più di 20 metri e composta da più di 100.000 ciocche. So che è stata necessaria la creazione di un software speciale, per rendere il più reale possibile l’effetto. Puoi parlarcene?
L’aspetto tecnologico è stato molto importante. Un team di computer scientist ha lavorato allo sviluppo di tecnologie utili non solo per quanto riguarda la resa visiva (per esempio la reazione alla luce), ma soprattutto per rendere l’animazione di questi capelli il più vicino possibile a qualcosa che fosse “art-directable”, cioè in grado di seguire le linee guida degli animatori, che hanno curato la storia avendo ampia libertà.
Rapunzel è sul serio una pellicola perfetta. Ben strutturata, incredibile dal punto di vista dell’animazione, ricca di personaggi ben delineati e ben scritta. Ma secondo te qual è la principale carta vincente di questo film?
La mia opinione non può ovviamente essere oggettiva, ma penso che il grande successo di questo film sia dovuto al fatto che, al suo interno, si intuisce una grande passione e un grande affetto per questi personaggi e per il mondo nel quale vivono. Sono rappresentati così, come sono, con i loro pregi e difetti, senza cinismo e senza prendersi gioco di loro. Si intuisce un grosso amore per questo mondo e per un passato magico.
Una domanda sui lunghi capelli della protagonista non può ovviamente mancare. Una chioma lunga più di 20 metri e composta da più di 100.000 ciocche. So che è stata necessaria la creazione di un software speciale, per rendere il più reale possibile l’effetto. Puoi parlarcene?
L’aspetto tecnologico è stato molto importante. Un team di computer scientist ha lavorato allo sviluppo di tecnologie utili non solo per quanto riguarda la resa visiva (per esempio la reazione alla luce), ma soprattutto per rendere l’animazione di questi capelli il più vicino possibile a qualcosa che fosse “art-directable”, cioè in grado di seguire le linee guida degli animatori, che hanno curato la storia avendo ampia libertà.
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