venerdì 11 febbraio 2011

Ombre di Luce

Ombre di Luce (2010, regia Massimo D’orzi)



Le telecamere si intrufolano nelle aule e nei corridoi dell’università La Sapienza di Roma. Un occhio che si apre all’interno della facoltà di Scienze umanistiche, mostrandoci momenti di vita quotidiana di ogni studente, contrapposti alle contestazioni dell’Onda che si svolgono all’esterno di quell’edificio.

È questa l’idea alla base di Ombre di Luce, documentario diretto da Massimo D’Orzi, autore non solo cinematografico che ha al suo attivo la regia di alcune trasposizioni teatrali di scrittori del calibro di Sartre, A. Miller e Joyce; due cortometraggi e un film intervista a Marco Bellocchio. Il suo lungometraggio segue l’esperienza di un laboratorio di scrittura, fatto da due insegnanti con un gruppo di studenti. Un’opera che cerca di mettere in luce quel fermento intellettuale che troppe volte si è detto definitivamente estinto, ma che invece – le immagini sono qui a testimoniarlo – è vivo e certamente non intenzionato a spegnersi.

La voglia di esprimere sé stessi attraverso qualsiasi forma e senza nessuna limitazione è sicuramente il leitmotiv di questo film che, immortalando un momento storico nell’università italiana (per molti la fine di un epoca), cerca di portare alla luce quelle pulsioni che sono insite in ognuno di noi. Il risultato è uno spaccato di presente, né più, né meno, lontano da qualsiasi intento sociologico ma vicino a quella realtà che gran parte degli studenti italiani continua a vivere. E proprio per questo affascinante.

Pubblicato su ScreenWEEK

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