Reboot. Conviene abituarsi a questa parola visto che ormai sembra essere diventata il cavallo di battaglia del cinema contemporaneo, evidentemente sterile di idee. Si tratta di pellicole appositamente sviluppate per rilanciare una saga, e solitamente prevedono un nuovo inizio. Ne sono stati vittima i vari Non Aprite quella Porta, Venerdì 13, Nightmare e anche Halloween, cult slasher del 1978 diretto da John Carpenter.
A rilanciare la saga, e il suo serial killer Michael Myers, ci aveva pensato Rob Zombie nel 2007, con risultati degni di nota, ma per forza di cose lontani dal prototipo. Giunti al secondo capitolo si può dire che le cose sono migliorate, questo per un semplice fatto: Halloween II è forse il vero nuovo inizio, perché si distacca in maniera evidente dalla saga, conservando solo le cose che per ovvie ragioni non si potevano abbandonare. All’interno di un film “totalmente suo”, Rob Zombie questa volta si muove con maggiore disinvoltura, premendo l’acceleratore sulla violenza, sulla sporcizia, e regalandoci momenti di puro terrore, soprattutto nella prima parte della storia, caratterizzata da un incipit particolarmente ansiogeno.
Insomma, come film horror questo Halloween II funziona, e anche parecchio. Purtroppo risulta penalizzato da uno script non sempre all’altezza della situazione. Questo perché il regista ha si un grandissimo talento visivo, ma non narrativo, cosa che già si era notata con Halloween – The Beginning. Quello che dovrebbe fare è dedicarsi esclusivamente alla regia, mettendo da parte la sceneggiatura. Il rischio, come purtroppo dimostra questa pellicola, è quello di sprecare momenti particolarmente suggestivi, facendoli passare per splendidi intermezzi pubblicitari che lasciano il tempo che trovano.
A rilanciare la saga, e il suo serial killer Michael Myers, ci aveva pensato Rob Zombie nel 2007, con risultati degni di nota, ma per forza di cose lontani dal prototipo. Giunti al secondo capitolo si può dire che le cose sono migliorate, questo per un semplice fatto: Halloween II è forse il vero nuovo inizio, perché si distacca in maniera evidente dalla saga, conservando solo le cose che per ovvie ragioni non si potevano abbandonare. All’interno di un film “totalmente suo”, Rob Zombie questa volta si muove con maggiore disinvoltura, premendo l’acceleratore sulla violenza, sulla sporcizia, e regalandoci momenti di puro terrore, soprattutto nella prima parte della storia, caratterizzata da un incipit particolarmente ansiogeno.
Insomma, come film horror questo Halloween II funziona, e anche parecchio. Purtroppo risulta penalizzato da uno script non sempre all’altezza della situazione. Questo perché il regista ha si un grandissimo talento visivo, ma non narrativo, cosa che già si era notata con Halloween – The Beginning. Quello che dovrebbe fare è dedicarsi esclusivamente alla regia, mettendo da parte la sceneggiatura. Il rischio, come purtroppo dimostra questa pellicola, è quello di sprecare momenti particolarmente suggestivi, facendoli passare per splendidi intermezzi pubblicitari che lasciano il tempo che trovano.
3 commenti:
Io probabilmente sono leggermente più positivo sul film, anche se concordiamo sui problemi di una sceneggiatura che non fa che ripetersi in continuazione soprattutto in una, ben poco efficace, parte centrale.
Un saluto
Non mi ha fatto impazzire. Ben fatto però...non so se mi psiego.
son tornato finalmente e spero definitivamente a scrivere...premettendo che non ho visto il primo di rob zombie questo halloween II mi ha profondamente deluso..a parte appunto qualche bella immagine mi è sembrato davvero un accozzaglia di luoghi comuni da film horror che dopo la prima mezz'ora mi facevano guardare l'orologio ogni 5 minuti. brutto. non credo che recupererò il primo a questo punto..piuttosto punto sull'originale di carpenter che non ho mai visto finire...
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