giovedì 20 agosto 2009

Il Messaggero

Il Messaggero - The Haunting In Connecticut (2009, regia Peter Cornwell)



Tra i tormenti di Sara ci sono un marito alcolizzato ed un figlio malato di cancro. Per poter curare Matt, il suo bambino, la donna decide di affittare una casa vicina all'ospedale dove è ricoverato. Una volta trasferiti però niente sembra andare per il verso giusto. C'è qualcosa in quell'edificio, un orribile segreto che attende solo di essere svelato.

Partiamo da un presupposto fondamentale: ogni volta che vi dicono che un film horror è tratto da una storia vera, non credeteci, almeno non del tutto. Solitamente quel "Tratto da" vuol dire cose del tipo: "Mio cugino mi ha raccontato qualcosa a riguardo, ma non ricordo bene, comunque ci faccio un film".
Se siete coscienti di questo avete già percorso metà strada, non resta che godersi il resto. The Hunting In Connecticut non è poi così brutto, questo bisogna dirlo. Possiede dei momenti di tensione ben calibrati e delle atmosfere che riescono a riportare alla mente il vecchio cinema italiano di genere. Si può infatti trovare più di un punto di contatto tra questo film e Quella Villa Accanto Al Cimitero, tra i capolavori di Lucio Fulci. Somiglianza dovuta in gran parte alle ambientazioni, molto simili tra di loro, e ad un lieve richiamo al Gotico particolarmente riuscito. Già questo basterebbe a sollevare il tutto dalla mediocrità che sembra aver contagiato il cinema horror contemporaneo. Purtroppo a compensare qualche nota positiva, ci pensano una storia troppo macchinosa, alcune incongruenze a livello di trama, ed un già visto che non riesce in alcun modo ad assumere lo status di omaggio (particolarmente di moda in questo periodo).
In conclusione, quella di Peter Cornwell è una pellicola che riesce a dare del suo meglio nei momenti più oscuri, ma al di fuori di questi lascia ben poco.

Questa storia (vera) di un famiglia (vera) che decide di trasferirsi temporaneamente in una casa (vera) dall'oscuro passato, potrebbe benissimo finire tra i remake non autorizzati di Amityville Horror, tanto nessuno se ne accorgerebbe.

Pubblicato su: Loudvision

5 commenti:

M.S. ha detto...

Ma sai da quanto tempo aspetto sto film? Temevo la stroncatura, am almeno lo salvi a metà.

Anonimo ha detto...

Ne ho scritto una recensione simile anch'io per Livecity, quindi siamo sostanzialmente d'accordo.
Ale55andra

Anonimo ha detto...

Mmmm... non lo so...
Ammetto che mi tentava e mi tenta tuttora.
Però, essendo cresciuto a pane e Carpenter/Romero/Bava/Raimi/Dante/il meglio di Fulci/Argento/Craven (gli ultimi due prima che rincoglionissero), temo la delusione possa essere troppo cocente.

Mi sa che aspetterò il ritorno di Raimi all'horror (in realtà sono in attesa spasmodica di Drag me to the hell, ma cerco di contenermi ^_^)

FiliÞþØ ha detto...

@ mario: non proprio la metà, ma quasi! La nota positiva è che stavolta il regista sa come muoversi...

@ ale55andra: infatti, io mi aspettavo molto peggio...

@ Mr. Hamlin: Drag me to the hell?!?! Lo attendo da una vita anch'io...non vedo l'ora che esca!!!! :D

Riccardo ha detto...

mi aspettavo di peggio, ma è la solita pappardella horror, con pochissimi momenti che spaventano e ancora meno quelli originali.
la solita casa stregata. anche la mia lo è, e dovrei farci un film?

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