Cos’è che rende un film terrificante? E’ difficile trovare una risposta a questa domanda. Quella del terrore, così come quella del pudore, è una concezione mutevole, che varia a seconda dei periodi. Quando nel 1931 Dracula fece capolino nella sale cinematografiche americane, quello che provò il pubblico fu un reale orrore. Quello che per intenderci ti fa tornare a casa senza trovare la forza di guardarti alle spalle, e che ti spinge a chiudere frettolosamente porte e finestre nel caso di eventuali minacce. Certo, rivisto oggi il film di Tod Browning non fa certo saltare sulla poltrona, anzi, si potrebbe addirittura definire ingenuo. Ma negli anni ’30 più di una persona tremò al solo sentire una frase, pronunciata con un marcato accento slavo: “I-am Dracula, I bid you welcome”.
Parlare di Dracula significa parlare di una pellicola immortale, questo perché piena di piccoli e grandi primati. E’ il primo Horror sonoro della storia del cinema (già questo basterebbe a renderlo unico ), un’opera di transizione, vista anche la marcata dose di momenti di silenzio. Ma soprattutto è il primo Horror sonoro della Universal, nato con sospetto (Carl Laemmle, a capo degli Studios, si era dimostrato molto scettico nei confronti di questo film) e accolto con entusiasmo. E’ a lui infatti che dobbiamo una lunga tradizione di pellicole di genere, prodotte a cavallo tra gli anni ’30 e ’50, ricordate oggi come Cult intramontabili.
E se c’è una cosa ancora più importante di quelle elencate in precedenza, è che questo è stato il titolo che ha portato alla ribalta Bela Lugosi, caratterista ungherese dalla sfortunata carriera. Il suo esordio sul grande schermo è di quelli che non si dimenticano tanto facilmente. E nessuno c’è riuscito infatti.
Il destino dell’attore è stato profondamente segnato da questa storia. Con i canini di Dracula ben piantati nel collo, a Lugosi è toccato morire con il suo personaggio, entrando a far parte dell’immaginario comune.
Parlare di Dracula significa parlare di una pellicola immortale, questo perché piena di piccoli e grandi primati. E’ il primo Horror sonoro della storia del cinema (già questo basterebbe a renderlo unico ), un’opera di transizione, vista anche la marcata dose di momenti di silenzio. Ma soprattutto è il primo Horror sonoro della Universal, nato con sospetto (Carl Laemmle, a capo degli Studios, si era dimostrato molto scettico nei confronti di questo film) e accolto con entusiasmo. E’ a lui infatti che dobbiamo una lunga tradizione di pellicole di genere, prodotte a cavallo tra gli anni ’30 e ’50, ricordate oggi come Cult intramontabili.
E se c’è una cosa ancora più importante di quelle elencate in precedenza, è che questo è stato il titolo che ha portato alla ribalta Bela Lugosi, caratterista ungherese dalla sfortunata carriera. Il suo esordio sul grande schermo è di quelli che non si dimenticano tanto facilmente. E nessuno c’è riuscito infatti.
Il destino dell’attore è stato profondamente segnato da questa storia. Con i canini di Dracula ben piantati nel collo, a Lugosi è toccato morire con il suo personaggio, entrando a far parte dell’immaginario comune.
Pubblicato su: The Wolfman
4 commenti:
Avevo questo film in vhs...faceva parte di una raccolta che fece se non sbaglio la deagostini sui film Horror.
Ahimè non l'ho visto, ma non vedo l'ora di poterlo fare ovviamente. Non può mancarmi.
Ale55andra
Qui siamo nel mito. Un'opera intramontabile.
ciao!
ho visto il commento sul blog!grazie....
per il resto, sfoglierò il tuo, dei film dell' orrore non ne so molto, però magari approfondisco!
ciao ciao
Posta un commento