mercoledì 25 marzo 2009

This is Now

Succede che un giorno mi contattatta il collaboratore di un'agenzia di comunicazione e mi chiede se ho voglia di scrivere un post per un progetto, sponsorizzato dalla Ford, chiamato "This is Now".
Il progetto coinvolge Blogger da tutta l'Europa, il tema da sviluppare quello del Now.
Ad ogni modo qui sotto trovate il mio contributo.
Qui invece potete trovare il post (con tanto di traduzione) pubblicato sul sito "This is Now".

The Last Now

Parlare dell’Adesso non è certo cosa facile.
Questo perché ci si trova di fronte ad un termine il cui significato è sfuggevole non tanto per il suo essere astratto, ma perché affronta fatti, situazioni, momenti legati al passato.
Ricordate il Panta Rei?
Tutto scorre appunto, niente rimane uguale. Ogni cosa è sottoposta alle inesorabili leggi del tempo.
Provate a soffermarvi su questo momento, concentratevi.
Fatto?
E’ già passato.
E’ diventato Passato appunto.

Giungendo ad una conclusione affrettata, dunque, si potrebbe dire che ogni contemporaneità (mi riferisco al significato letterale del termine) non esiste in quanto c’è un tempo che la precede.
Il risultato, triste ma inevitabile, è che l’unico vero Adesso è quello che presuppone l’assenza di una temporalità successiva.
Tanto per rallegrarvi un po’ sappiate che quel momento è appunto l’ultimo della vita, quello dell’estrema presa di coscienza.

Nel Cinema le riflessioni sulla morte e sulle cosiddette Ultime Parole Famose sono tantissime.
Tra le più celebri si può citare quell’E’ tempo di morire! che conclude lo splendido monologo del replicante Rutger Hauer in Blade Runner, una pietra miliare nella storia del cinema.
Per quanto mi riguarda però l’Ultima Parola più significativa che il grande schermo ha saputo donarci è un’altra.
Quella Rosabella (Rosebud nella versione originale) pronunciata dal Cittadino Kane Orson Welles nello splendido incipit di Quarto Potere.
Un semplice nome, seguito da una palla di vetro che si frantuma sul pavimento.
Il significato di Adesso è tutto lì, in un soffio di voce che, pur rappresentando la fine di un personaggio, apre la strada ad un’intera storia.
Perché nessuno ha mai detto che l’Ora di qualcuno deve per forza rappresentare la fine di tutto.
Guardate lo stesso Orson Welles.
Per lui quella parola ha rappresentato un incredibile capovolgimento (non solo in positivo purtroppo).
Guardate la storia del Cinema.
Da quel momento non è stata più la stessa.

5 commenti:

Valido ha detto...

Non puoi fare un discorso simile sull'Adesso senza citare la scena della videocassetta istantanea di Balle Spaziali. Non puoi.

FiliÞþØ ha detto...

purtroppo l'avevano già citata in un altro post...:)

Noodles ha detto...

aaaah Valido mi ha fregato il commento ahah. Certo, parliamo di un film molto più demenziale dei citati, ma quella sequenza ricordav troppo da vicino l'argomento filosofico del post.

FiliÞþØ ha detto...

EH EH...mi sa che che quello su Balle Spaziali è un commento destinato ad accompagnarmi per molto tempo...:)

Monsier Verdoux ha detto...

Immenso Orson Welles...

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