martedì 3 marzo 2009

Slither

Slither (2006, regia James Gunn)



Un asteroide, proveniente da chissà quale pianeta, cade nei boschi che circondano una piccola cittadina americana. Dal suo interno fuoriesce una creatura informe, un parassita che per crescere e procreare ha bisogno di essere incubato nel corpo di un essere vivente.

Se è vero che il passato di una persona pregiudica la sua intera carriera, si può dire con assoluta certezza che James Gunn è destinato a diventare un regista di culto all’interno dell’affollata nicchia dei B-movie.
Il ragazzo infatti è cresciuto con la Troma, casa di produzione e distribuzione statunitense che ha fatto del termine “indipendente” la sua ragione di vita, trasformando il Trash in una vera e propria forma d’arte (per quanto possa esserlo).
James Gunn è legato a “capolavori” come Tromeo & Juliet e Terror Filmer (piccole perle conosciute più che altro da estimatori), ha affinato la sua tecnica scrivendo sceneggiature per opere più commerciali come Scooby-Doo (uno e due) e L’alba dei Morti Viventi, confrontandosi con un mostro sacro come George Romero e riuscendo a fare la sua figura.

La sua prima regia per una Major, come sempre accade in questi casi, è una pellicola che fa della citazione il suo motore portante e del grottesco la sua via di fuga da ogni possibile incoerenza.
Slither non è certamente un film fondamentale, ma possiede due pregi particolarmente rari al giorno d’oggi. La sincerità, dettata dalla passione per il genere (fondamentale per ottenere i migliori risultati) e la spensieratezza di chi non vuole prendersi troppo sul serio, che riesce a sollevare ogni produzione da ingombranti (e talvolta ingiustificate) responsabilità.
Per quanto riguarda la storia, più che altro si tratta di una rivisitazione di canoni consolidati del genere Sci-Fi che vanno da La Cosa a The Blob e che, passando attraverso i Living Dead di Romero ripresentano quelle atmosfere così care (soprattutto) al primo David Cronenberg, proponendoci creature vermiformi che sembrano uscite direttamente dal suo Demone sotto la Pelle ed escrescenze falliche che vengono fuori dal corpo quasi fossero tormentate da un’indefinita Sete di Sangue.
Il tutto condito con l’umorismo grottesco tipico di altre opere simili.
Scontata ma doverosa una premessa: astenersi i non appassionati.

Pubblicato su Cineocchio

3 commenti:

Deneil ha detto...

Mi ricordo il trailer e un'immagine di un'essere deformato o qualcosa del genere...ora che so che ha anche lavorato per la troma voglio che sia mio.....

Anonimo ha detto...

Queste citazioni non possono che farmi leccare i baffi. Non conoscevo il film, però adesso me lo segno ^^
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

@ Deneil: Assolutamente!!!!:)

@ ale55andra: dai, che la prossima volta che ci vediamo te lo presto! ;)

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