Ai Cattivi Ragazzi immaginari (che siano di carta o di celluloide) il mondo reale piace. Ce l’aveva già detto John McTiernan nel 1993. Uno spunto presente anche in Inkheart, e che dà vita ad una storia fantasy il cui tema portante – addirittura innovativo visti i tempi – è l’amore per la lettura.
Tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice tedesca Cornelia Funke, diretto da Iain Softley (Le Ali dell’Amore e The Skeleton key) e prodotto dalla New Line Cinema (che già con la trilogia del Signore degli Anelli aveva dimostrato una forte predilezione per le atmosfere fantastiche), Inkheart è un film rivolto prevalentemente ad un pubblico giovane ma che tutto sommato può risultare gradevole anche ai più grandi.
Girata quasi interamente in Italia, la pellicola riprende temi cari alla cultura fantasy, trasportandoli nel mondo reale e aggiornandoli secondo una linea citazionista che ricorda vecchi titoli come La Storia Infinita o (addirittura) Indiana Jones.
Il cast è più che mai azzeccato.
Brendan Fraser, voluto dalla stessa scrittrice, attore di genere cui il ruolo calza a pennello. Paul Bettany, nei panni di un mangiafuoco trasportato suo malgrado nel mondo reale e Helen Mirren nel ruolo di una vecchia zia sopra le righe, il cui feticismo per la parola stampata è pari solo al suo essere eccentrica.
Un film con tutte le carte in regola per piacere dunque, ma che risulta penalizzato da una regia piatta e senza alcun guizzo particolare.
Un vero peccato.
Viste le potenzialità del racconto un pizzico di visionarietà in più avrebbe sicuramente giovato.
Tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice tedesca Cornelia Funke, diretto da Iain Softley (Le Ali dell’Amore e The Skeleton key) e prodotto dalla New Line Cinema (che già con la trilogia del Signore degli Anelli aveva dimostrato una forte predilezione per le atmosfere fantastiche), Inkheart è un film rivolto prevalentemente ad un pubblico giovane ma che tutto sommato può risultare gradevole anche ai più grandi.
Girata quasi interamente in Italia, la pellicola riprende temi cari alla cultura fantasy, trasportandoli nel mondo reale e aggiornandoli secondo una linea citazionista che ricorda vecchi titoli come La Storia Infinita o (addirittura) Indiana Jones.
Il cast è più che mai azzeccato.
Brendan Fraser, voluto dalla stessa scrittrice, attore di genere cui il ruolo calza a pennello. Paul Bettany, nei panni di un mangiafuoco trasportato suo malgrado nel mondo reale e Helen Mirren nel ruolo di una vecchia zia sopra le righe, il cui feticismo per la parola stampata è pari solo al suo essere eccentrica.
Un film con tutte le carte in regola per piacere dunque, ma che risulta penalizzato da una regia piatta e senza alcun guizzo particolare.
Un vero peccato.
Viste le potenzialità del racconto un pizzico di visionarietà in più avrebbe sicuramente giovato.
Pubblicato su Cineocchio
2 commenti:
Aveveo deciso di aspettare l'uscita del DVD perché non mi attirava più tanto...
in fin dei conti non è un gran che...
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