domenica 8 marzo 2009

I Love Shopping

I Love Shopping (2009, regia P.J. Hogan)



Rebecca Bloomwood, forse a causa di un’infanzia triste (passata ad indossare abiti in saldo), è quella che si potrebbe definire una compratrice compulsiva. Lo shopping infatti è per lei come una droga, tanto che l’ha portata a prosciugare tutte le sue carte di credito.
Sommersa dai debiti e disoccupata, la giovane si vede costretta ad accettare un’offerta di lavoro presso una rivista finanziaria, finendo per innamorarsi del suo capo e diventando l’attrazione principale del giornale, grazie ad una rubrica che – paradossi della vita – si occupa di risparmio e investimenti sicuri.

Fratello minore di Sex and the City e di quel maligno che nel 2006 vestiva abiti griffati (Prada), giunge nelle nostre sale I Love Shopping, trasposizione cinematografica del libro The Secret Dreamworld of a Shopaholic scritto da Sophie Kinsella (pseudonimo di Madeline Wickham). Romanzo cosiddetto chick lit, figlio di una cultura femminista postmoderna, che in ambito cinematografico/letterario è riuscita ad assumere il tanto ambito titolo di “genere”.
Un film dedicato ad un pubblico ben preciso dunque (prevalentemente femminile), come le opere cui si riferisce, ma che a differenza di queste ultime non possiede quella carica graffiante e trasgressiva che ne avevano decretato il successo.

Il territorio è infatti quello della commedia sentimentale, con tutti i sui luoghi comuni e le classiche evoluzioni di trama (fraintendimenti, delusioni amorose, amicizie infrante, fino all’immancabile happy end). Tutto avvolto da un fashion sterile e poco marcato (difficile però dire se questo sia un bene o un male), che avrebbe potuto essere sfruttato con intenti diversi e sicuramente più incisivi.
I momenti divertenti non mancano, è vero, ma sembrano estinguersi all’interno di una storia che, nonostante le potenzialità elevate e i richiami al mondo reale, ha tutta l’aria di voler volontariamente giocare le sue carte sulla farsa (sempliciotta), riuscendo nel suo intento solo in parte.
Tanto che si potrebbe dire che, come i migliori cataloghi di alta moda, anche questo film è destinato ad estinguersi nel giro di pochi mesi.

Pubblicato su Livecity.it

3 commenti:

Valido ha detto...

Hai scritto "prevalentemente" invece di "esclusivamente" :)

Anonimo ha detto...

Sono sorpresa che tu l'abbia visto. Io credo proprio che per questa volta mi risparmio il "supplizio" ^^
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

@ valido: EH EH...eppure ci sono un sacco di uomini a cui piace il genere. Io non faccio testo però, perchè l'ho visto più che altro per "dovere"...:)

@ ale55andra: pensa che ogni tanto mi sorprendo anch'io...;)

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