In un ospizio sperduto nella provincia americana (ri)vive l’immortale Elvis (Bruce Campbell).
Tutti lo conoscono come Sebastian Haff, sosia del Re del Rock. Pochi sanno la (sua) verità, pochissimi sono quelli che vogliono crederci.
E’ una storia ormai vecchia, che parla di un cantante all’apice del successo e stanco di una vita piena di eccessi, che decide di mollare tutto e fare un patto con il suo sosia più somigliante.
Da quel giorno Elvis è diventato Sebastian, e così il contrario.
Tutto il mondo - vista anche la tragica fine del suo doppio, evidentemente non pronto ad una simile popolarità - lo crede morto, ma poco importa.
Succede che la quiete della casa di riposo dove Elvis/Sebastian vive viene turbata da una serie di decessi. Nessuno si preoccupa, vista anche l’età media degli occupanti.
Ma Sebastian e il suo amico Jack (Ossie Davis), un vecchietto di colore convinto di essere il Presidente John Fitzgerald Kennedy, pensano che la causa di tutto sia una Mummia Egiziana affamata di anime.
Quando ci si trova di fronte ad un B-Movie si tende sempre ad abbassare il grado di aspettative, coscienti di avere a che fare con un genere dalle poche pretese. Parlare di solo intrattenimento però può essere un errore, vista anche l’enorme quantità di sottocontesti tipica di questi film (non a caso in questi casi si parla di cinema per appassionati).
Quello di Bubba Ho-Tep, una pellicola purtroppo inedita in Italia, è un caso anomalo.
L’ambiente all’interno del quale si muove il progetto è quello del Trash più puro, non ci sono dubbi, ma raramente il cinema di Serie B ha raggiunto simili livelli di autorialità.
Il merito è tutto di una storia semplice (ispirata all’omonimo romanzo di Joe R. Lansdale) e profondamente nostalgica, che sfrutta i canoni tipici del cinema Horror e Western filtrandoli attraverso un’alternanza di stili (si va dal grottesco al comico, senza disdegnare il sentimentalismo più puro).
Come ciliegina sulla torta, la magnifica interpretazione di Bruce Campbell, attore forse tra i più sottovalutati ed emarginati dall’industria cinematografica americana (ad eccezione dell’amico Sam Raimi, che cerca sempre di inserirlo in ogni sua produzione).
Il suo è un Elvis talmente lontano dall’immagine nota a tutti, da risultare profondamente reale.
Duro come John Wayne, riflessivo come l’ultimo Clint Eastwood e molto, molto Rock.
Tutti lo conoscono come Sebastian Haff, sosia del Re del Rock. Pochi sanno la (sua) verità, pochissimi sono quelli che vogliono crederci.
E’ una storia ormai vecchia, che parla di un cantante all’apice del successo e stanco di una vita piena di eccessi, che decide di mollare tutto e fare un patto con il suo sosia più somigliante.
Da quel giorno Elvis è diventato Sebastian, e così il contrario.
Tutto il mondo - vista anche la tragica fine del suo doppio, evidentemente non pronto ad una simile popolarità - lo crede morto, ma poco importa.
Succede che la quiete della casa di riposo dove Elvis/Sebastian vive viene turbata da una serie di decessi. Nessuno si preoccupa, vista anche l’età media degli occupanti.
Ma Sebastian e il suo amico Jack (Ossie Davis), un vecchietto di colore convinto di essere il Presidente John Fitzgerald Kennedy, pensano che la causa di tutto sia una Mummia Egiziana affamata di anime.
Quando ci si trova di fronte ad un B-Movie si tende sempre ad abbassare il grado di aspettative, coscienti di avere a che fare con un genere dalle poche pretese. Parlare di solo intrattenimento però può essere un errore, vista anche l’enorme quantità di sottocontesti tipica di questi film (non a caso in questi casi si parla di cinema per appassionati).
Quello di Bubba Ho-Tep, una pellicola purtroppo inedita in Italia, è un caso anomalo.
L’ambiente all’interno del quale si muove il progetto è quello del Trash più puro, non ci sono dubbi, ma raramente il cinema di Serie B ha raggiunto simili livelli di autorialità.
Il merito è tutto di una storia semplice (ispirata all’omonimo romanzo di Joe R. Lansdale) e profondamente nostalgica, che sfrutta i canoni tipici del cinema Horror e Western filtrandoli attraverso un’alternanza di stili (si va dal grottesco al comico, senza disdegnare il sentimentalismo più puro).
Come ciliegina sulla torta, la magnifica interpretazione di Bruce Campbell, attore forse tra i più sottovalutati ed emarginati dall’industria cinematografica americana (ad eccezione dell’amico Sam Raimi, che cerca sempre di inserirlo in ogni sua produzione).
Il suo è un Elvis talmente lontano dall’immagine nota a tutti, da risultare profondamente reale.
Duro come John Wayne, riflessivo come l’ultimo Clint Eastwood e molto, molto Rock.
Pubblicato su Livecity.it
9 commenti:
bello il blog
il mio parla d'animazione, se vuoi puoi darci un'occhiata
ciao
Ma dai, non lo conoscevo proprio questo film eppure ha tutte le carte per piacermi. Segno segno. Grazie.
@ vision: grazie per la visita!
@ ale55andra: NOOOOOOOO! Questo lo devi assolutamente recuperare!
Questo è un film assolutamente da vedere. È mai uscito il DVD italiano? L'ho visto anni fa con i sottotitoli. Campbell alla sua migliore interpretazione!! Da vedere! Da vedere!!
purtroppo in Italia è inedito!
Parlando (anche indirettamente) di Lansdale, con me si sfonda una porta aperta! :-) A proposito, il 22 esce in Italia il suo nuovo romanzo.
Nel caso specifico, tanto il racconto che il film sono divertimento puro. Concordo con te, assolutamente da vedere!
Secondo me ha qualche problema di ritmo, ma sono sciocchezze. E' un bel film, con una splendida storia e attori impeccabili.
Bruce Campbell è il mio eroe.
AA
Devo dire che anch'io alla prima visione avevo notato problemi di ritmo...ma una seconda visione ha cancellato ogni dubbio.
davvero un film bellissimo! assolutamente da consigliare...
spero che un ventuale sequel si faccia sul serio...
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