sabato 17 gennaio 2009

Sette Anime

Sette Anime (2008, regia Gabriele Muccino)



Tim Thomas (Will Smith) è un uomo in cerca di redenzione, la cui missione, secondo la legge del contrappasso, è quella di migliorare la vita di sette persone.
Ma per fare questo ha bisogno di conoscere i suoi uomini, e comprendere se meritano realmente il riscatto che è pronto ad offrire.

Come ci si pone di fronte ad un film come Sette Anime?
Male, ma comunque insoddisfatti.
Questo perché l’ultima fatica americana di Gabriele Muccino possiede tutte le carte in regola per essere un ottimo film, ma le sfrutta nel modo più sbagliato e subdolo.
E lo fa coscientemente, con la consapevolezza di chi sa di dover per forza commuovere, rasentando in più di un’occasione quella linea che separa il patetico dal ridicolo (raggiungendo l’apice con una storiella telefonica, raccontata da Will Smith a Rosario Dawson).

Ma dire questo, come già si è detto, non appaga.
Perché Seven Pounds (titolo che rimanda a Shakespeare e al suo Mercante di Venezia, una libbra di carne per ogni debito da saldare) è un occasione sprecata.
Sprecata da una storia prevedibile, che gioca all’anticipo nel modo più sbagliato, costringendoci a fare due più due sin dalla prima inquadratura.
Sprecata perché non sfrutta al meglio un cast degno delle grandi occasioni, relegando a poco più di qualche minuto un Woody Harrelson in stato di grazia (sicuramente il più bravo all’interno della storia).
Sprecata perché perde tempo ad incorniciare momenti piuttosto che a delineare trame, conducendoci lungo una strada caratterizzata da musiche strazianti e spasmi di vitalità (in)volontari verso un doloroso happy ending, sulle note di I’m Into Something Good.
Ma quel brano è così legato a Leslie Nielsen e alla sua Pallottola Spuntata che è impossibile non trovarlo fuori luogo.
Certo, ha anche un pregio. Contribuisce a relegare il tutto alla dimensione farsesca che più gli si addice.

Pubblicato su Cineocchio

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahah! Per me la scena più ridicola rimane quella della vecchia in ospedale...
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

lo ammetto, al punto da te citato ero ancora pronto a commuovermi (non nego che qualche lacrima il film è riuscito a farmela versare)...è stata proprio la scena della telefonata a farmi tirare indietro la testa e a farmi dire (e ti giuro che l'ho proprio detto):
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!" :)

Anonimo ha detto...

Woody Harrelson è sempre irreprensibile, anche in film di questo livello...poco da aggiungere alla tua recensione, che fotografa perfettamente l'atmosfera ( e la nausea ) che la pellicola genera.

Anonimo ha detto...

Alla faccia della stroncatura... :-)
Personalmente avevo già deciso di girargli alla larga, ma le tue parole mi confortano ulteriormente in questa scelta.

liuis ha detto...

Pur cercando non sono riuscito a trovare una recensione positiva su Sette anime, a parte la mia.

Questo dovrebbe farmi venire il dubbio che sto film sia veramente brutto? A me è piaciuto, e mi piace pensare che sia anche un bel film.

Anni e anni sono passati dall'Ultimo bacio ma il "pregiudizio mucciniano" non si è ancora estinto (qui strizzo l'occhio), pare. E forse mai lo farà.

Anonimo ha detto...

Io ci tengo a sottolineare ancora una volta che, da parte mia almeno e sono sicura anche da parte di Filippo se ho capito almeno un tantinello la consistenza della sua sensibilità cinematografica, non c'è stato alcun pregiudizio Mucciniano. Se avessi avuto il pregiudizio Mucciniano, il film non sarei mai andato a vederlo. E infatti lo stesso termine pregiudizio implica una non visione del film. Se, invece, la "stroncatura", avviene dopo la visione del film, significa che magari non è la paternità a far storcere il naso, ma proprio la pellicola.
Per rispondere a Filippo, io le lacrime non le ho versate, però le volevo versare per i soldi che avevo speso :P
Ale55andra

Noodles ha detto...

Concordo assolutamente. Mi ha talmente annoiato che neanche ho scritto la recensione. Mai stato un mucciniano, ma il primo film mericano non m'era sembrato malaccio. Questo è sbagliato dalla prima all'ultima inquadratura.

Luciano ha detto...

Purtroppo il sottoscritto invece sa anche di avere pregiudizi su Muccino. Per adesso, avendo letto soltanto recensioni negative, eviterò il film, a meno che, girando per i blog, non trovi qualcosa che mi faccia cambiare idea.

Anonimo ha detto...

Bè, Luciano, a me l'idea l'aveva fatta cambiare Chiara di Cinemando, che stimo molto e che di solito ha dei gusti quasi sempre coincidenti con i miei. Il suo bellissimo post mi aveva convinta...per carità può capitare di ritrovarsi in disaccordo qualche volta, però.
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

@ liuis: se non ricordo male Maurizio Cabona, che sicuramente è più autorevole di me, ne ha parlato bene.

Per quanto riguarda il resto ha già risposto alessandra.
Io non ho nessun pregiudizio contro muccino anzi, lo considero un bravo regista.
Sette anime non mi è piaciuto perchè è un film troppo furbo e calibrato per i miei gusti.

Come ho detto, le potenzialità per essere un buon film le possiede, ma sono sfruttate nella maniera più sbagliata.

@ ale55andra: non hai capito un tantinello, ma del tutto! :)

@ noodles: la ricerca della felicità non l'ho visto, ma ammetto che ora sono incuriosito (chissà perchè poi visto che questo non mi è piaciuto...mah).

@ luciano: io cerco sempre di vedere i film nei confronti dei quali parto prevenuto. E' sempre bello essere smentiti. Certo, in questo caso non è accaduto...:)

FiliÞþØ ha detto...

@ airbag: mi chiedo perchè lo facciano lavorare così poco, visto che è un caratterista stupendo.

@ mr hamlin: sono stato così cattivo? Naaaaaaa...;)

Luciano ha detto...

In effetti... faccio lo stesso con il cibo. Ogni tanto assaggio la pietanza sgradita sperando di aver cambiato gusto. Con Muccino proprio non ce la faccio (ci provo a vedere i suoi film ma non riesco mai a terminarli). Dovrò inspirare profondamente e farmi coraggio, sperando di essere smentito.

Anonimo ha detto...

Sicuramente deludente si come ho scritto anche io ma sicuramente anche un prodotto ben confezionato da un industria americana e poco da Muccino

liuis ha detto...

Filippo un fim può piacere come non piacere, per carità. Il mio discorso era riferito non alla tua recensione ma alle critiche, e in molti casi al dileggio verso Muccino, che si pongono ai suoi film già con la mano pronta sul pulsante della botola. Ad Alessandra, la quale ho letto che non ha visto La ricerca della felicità, vorrei consigliargliene la visione e poi magari sapere cosa ne pensa, qui o sul suo blog. Però ripeto Filippo, nessun riferimento personale.

Ciao ;

FiliÞþØ ha detto...

@ dylandave: beh si, il tuo ragionamento non fa una grinza...;)

@ liuis: tranquillo, l'avevo capito!;)

Condivido pienamente il tuo ragionamento. Io son sempre del parere che per parlare (bene o male) bisogna prima vedere...certo, questo modo di ragionare mi ha portato a vedere film come 3ciento o disaster movie.
E non è una buona cosa...

akiro ha detto...

liuis, non ti preoccupare, siamo in due, ma anche in tre, quattro ;)

cmq sarà che ho visto "dancer in the dark" e so com'è un film patetico 8D

akiro

FiliÞþØ ha detto...

@ akiro: ma infatti, sono molti quelli a cui il film è piaciuto.

PS: il mio rapporto con Lars Von Trier è alquanto turbolento. Ancora oggi non riesco a capire se mi piace o no.
Ricordo però di aver gradito Dancer in the dark. Certo, gran parte del parere positivo era dettato dalla presenza di Bjork, cantante che adoro.
Anche se lo faccio rientrare in quella categoria di film "belli, davvero belli, ma non li rivedrei mai!".
Non so se mi spiego...;)

Anonimo ha detto...

Magari il giorno in cui avrete bisogno di conforto in un ospedale o non saprete più come aiutare i vostri cari non vi verrà poi tanto da ridere.
Appena qualcuno tenta di mostrare il dolore del mondo -seppur in una "favola" che il cinema,grazie a Dio, sempre può e deve permettersi (non capisco come si possa accusare un film di inverosimiglianza...ma ce lo siamo dimenticati che il cinema è nato per NON essere la realtà e realizzarne attraverso le sue leggi situazioni impossibili???)-e la sofferenza senza edulcorazione...ecco il risultato.Ed ecco perchè ancora si deve pregare la gente di donare 1 litro di sangue che ad una persona sana non costa nulla mentre ad una persona malata costa la vita.

Firmato
una ragazza cardiopatica.

Anonimo ha detto...

Secondo me questo film è fantastico e merita di essere visto! E' veramente troppo bello e Will Smith recita da dio perchè in ogni momento riesce a farti capire con il suo sguardo sofferente che è divorato dentro dai rimorsi, e questa sua irrequietezza interiore è proprio il motivo per cui fa tutte le cose che si vedranno nel film...

A tutti coloro che lo reputano un film "sbagliato dalla prima all'ultima inquadratura", "scontato, ridicolo", "con scene patetiche tipo la storia di Tim" dico mettete da parte la vostra ottica di critici cinefili del cazzo prevenuti, lasciatela a casa! e semplicemente guardatevi un film. Allora vi accorgerete che è un bel film, che ti prende nella trama perchè ti fa scoprire piano piano il passato del protagonista (attraverso flashback, pezzi di giornali, dialoghi apparentemente sconnessi, spostamenti cronologici delle scene), è un film che ti prende nei sentimenti (ti fa immedesimare nei personaggi proprio grazie a quei "raccontini inutili" e alle scene di quotidianità e di semplicità che ci sono al suo interno), è un film che porta ad un finale di incredibile sofferenza, a mio avviso, anche per lo spettatore!
Infine tratta dei temi attualissimi e molto delicati e profondi!

Quindi non giudicate un fim dal regista (secondo me Tarantino fa dei film orribilli ma non per questo Pulp Fiction non è un capolavoro)

Quindi, visto che mi avete fatto salire il veleno leggendo le vostre stronzate su quanto sia sbagliato questo film, consiglio a tutti di guardarlo e a voi de pijallonderculo!

Deneil ha detto...

MMMMM...no...a me è piaciuto..a differenza tua e di molti secondo me Muccino è riuscito appunto a non oltrepassare quella linea tra patetico e ridicolo...certo in alcuni momenti tutto risulta forse un po troppo..calcato eppure mi ha convinto!

FiliÞþØ ha detto...

si, non sei l'unico ad esserne rimasto colpito positivamente. Cosa dire...forse le mie aspettative erano troppo alte. Io sono partito con il presupposto di trovarmi di fronte ad un bel film, purtroppo sono rimasto deluso!

Anonimo ha detto...

Il mio giudizio è positivo. Mi è piaciuto molto il montaggio, il taglio delle scene. Molto interessante l'espediente di far conoscere allo spettatore la storia del protagonista per gradi, incuriosendolo ma allo stesso tempo incutendogli ansia.

La scena finale è una delle più commoventi che abbia mai visto. Ammetto senza problemi di essermi messo a piangere come un bimbo.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con chi apprezza il film e chi parla delle donazioni di sangue.

Un ragazzo

Anonimo ha detto...

ho appena finito di guardare "Sette Anime" e devo dire che a differenza di molti di voi, l'ho trovato molto bello e commovente..è una realtà che tutt'ora ci circonda quella ripresa da muccino..lui che sbanda a causa del cellulare e che pone fine così alla vita di sette persone, sette anime appunto. il pensiero che lo tormenta lo porta infine a "ridare" la vita a sette bisognose persone..è un gran bel sacrificio che,devo ammetere, si è percepito durante la prima parte della pellicola. rimane cmq un bel film, profondo, emozionante, che fa pensare a tutte quelle persone nel mondo che aspettano da un momento all'altro di poter tornare a sorridere...

Francesco Troccoli 2 ha detto...

Ciao a tutti, io l'ho visto ieri. A me è piaciuto. Non credo che si possa liquidare come una storiella cattolica di redenzione. Se infatti la vicenda parte in questa forma, la piega che prende è diversa. La leggo come la storia di un uomo depresso da un incidente mortale per sua moglie che si getta in questa follia di donarsi fisicamente a persone che lui chiama "perbene". l circolo vizioso della pazzia viene interrotto da una donna che gli fa ritrovare l'amore per la vita e lo sveglia dal torpore. A quel punto portare a termine il piano originale cambia completamente significato, e la "stupida" redenzione di stampo cattolico diventa invece atto d'amore estremo per salvare la vita di lei. Cazzarola, io ho pianto eccome.

Anonimo ha detto...

Io l'ho trovato splendido! Struggente...mi ha scossa nel profondo. Non è né banale né mal confezionato, anzi, si vedono i titoli di coda ricollegando tutti frammenti... fra le lacrime. Il dolore di un uomo distrutto per aver spezzato la vita dell'amata moglie e di altri innocenti per distrazione...una vita serena andata a rotoli, un rimorso che non ti abbandona, notte e giorno e ti avvelena...al punto di scegliere di "fare a pezzi" se stesso per espiare quel dolore. E l'amore che torna inaspettato, immeritato, che ti fa tornare il sorriso e stare bene come avevi dimenticato fosse possibile dopo tutto il dolore e l'abbrutimento. E ti fa tornare la voglia di vivere, perchè quando lui corre sotto la pioggia dalla dottoressa a chiederle quante chance avesse di trovare un donatore, voleva tornare a vivere...con lei. Ma la realtà a volte spezza le ali dei sogni...e quel sacrificio estremo trova un senso ancor più elevato, perchè non c'è più solo dolore e voglia di morire...ma è donare la vita con la propria vita.
Come si fa a disprezzare questo film?? A trincerarsi dietro giudizi tecnici senza lasciar palpitare il cuore e fremere l'anima davanti ai sentimenti?? Se riscoprissimo come si fa ad emozionarsi questo mondo sarebbe di certo un posto più bello ed armonioso.

Francesca F.

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