venerdì 23 gennaio 2009

Imago Mortis

Imago Mortis (2008, regia Stefano Bessoni)



La scuola di cinema Murnau, forse anche a causa degli orrori che il nome riesce a evocare, nasconde inquietanti segreti. A scoprirlo, suo malgrado, è un giovane studente la cui vita è sconvolta da orribili visioni.
Tutto sembra collegato ad un oscuro passato e ad un nome in particolare. Girolamo Fumagalli, scienziato (dalla dubbia sanità mentale) che nel 1600, prima dell’invenzione della fotografia, ha inventato la tanatografia, pratica che consente di estrapolare l’immagine che precede il trapasso, impressa in maniera indelebile sulla retina dei morti.

C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui in Italia uscivano horror con una tale frequenza che a stento si riusciva a tenerne il conto.
Film poveri, che hanno lasciato deboli solchi lungo la loro strada, profondi per alcuni estimatori (tra cui il sottoscritto) e più che altro rivalutati con il passare del tempo.
Pellicole nate e morte quasi sempre in silenzio, facendo posto ai nuovi arrivati.
Se oggi l’uscita di un film come Imago Mortis, produzione horror Italo/Spagnola, ha provocato tante aspettative è anche perché quei (bei) tempi sono ormai finiti. La standardizzazione, la mancanza di coraggio e la ricerca di un colpo sicuro – le uniche cose che sembrano ormai muovere il nostro cinema – ci hanno portato a conseguenze tali che non appena si affaccia una mosca bianca sul nostro panorama la si aspetta con ansia e trepidazione, nella speranza di un ritorno alle origini.
La maggior parte delle volte si rimane delusi proprio perche, in un periodo così arido, non si è disposti ad accettare quello che passa il convento, pretendendo la perfezione.

Certo, con questo si potrebbe anche giustificare la frustrazione che un film come Imago Mortis provoca durante la sua visione, ma la verità è che l’esordio di Stefano Bessoni delude e non poco.
Delude principalmente perché, escluso un incipit che ricorda lievemente il cinema di Lucio Fulci, ha ben poco di Italiano, dimostrando numerosi punti di contatto con il recente cinema di genere Spagnolo, cosa che in realtà sarebbe un pregio se solo venissero ricordati – anche per qualche istante – i nomi di Del Toro o Amenábar.
Delude perché non si può credere che ci siano volute cinque teste per partorire un soggetto così macchinoso, raffazzonato e – cosa peggiore – già visto, supportato da una regia che a stento riesce ad azzeccarne i tempi.
Delude perché non spaventa e non interessa, neanche quando cerca di omaggiare o rievocare un indefinito trascorso cinematografico, profanandone le origini con la scusa della citazione.

Ma soprattutto delude perché anche questa volta si era sperato in qualcosa di buono.
E se questo è quello che ci tocca, dopo anni di attesa, tanto vale rispolverare qualche vecchia vhs e continuare a piangerci addosso.

Pubblicato su Cineocchio

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Addirrittura...io un pò ci speravo ad essere sinceri...
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

e non sai quanto c'ho sperato io...

Anonimo ha detto...

Vista la lunga premessa, temevo la stroncatura (che è puntualmente arrivata).

Peccato. Perché anch'io, nonostante qualche remora sorta dopo aver visto il trailer, ci speravo molto.

Riguardo le influenze dell'horror spagnolo, temo siano dovute al cosceneggiatore Luis Berdejo (lo stesso già autore di [REC])

Anonimo ha detto...

Trovo solo recensioni negative su questo film ... comunque, preodorando come poteva andare, ho evitato di metterlo fra i film da vedere. Forse lo recupero in dvd. Ciao, Ale

Luciano ha detto...

Peccato. Avevo riposto molte speranze su questo film. A questo punto non sono sicuro di vederlo al cinema.

FiliÞþØ ha detto...

@ mr hamlin: con rec aveva fatto un lavoro decisamente migliore...

@ daddun: aspetta che lo passino (gratis) in televisione, che è meglio...;)

@ luciano: puoi benissimo dare la priorità ad altro.

Anonimo ha detto...

Argh. L'ultima di una lunga lista di stroncature dai toni tristemente attendibili e inquietantemente consonanti.

Comincio a sospettare che l'accatastarsi di incidenti, malanni di stagione e contrattempi assortiti che mi ha impedito di andare a vedere questo film almeno quattro volte nelle ultime due settimane abbia un senso. Un mio congiunto benevolente che mi protegge dall'oltretomba? Un suo (di bessoni) congiunto malevolente che lo separa dall'unica tizia che avrebbe messo on line una buona parola per Imago Mortis?

Boh, e dire che sulla carta il tipo di rec lo percipivo come un bonus :(
A vederlo andrò comunque, stoica.

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