Diana (Evan Rachel Wood) e Maureen (Eva Amurri), sono due adolescenti legate da una profonda amicizia nonostante i loro caratteri opposti.
Le loro vite sono sconvolte da un atroce avvenimento.
Durante una delle tante giornate scolastiche, uno studente di nome Michael entra armato nel loro liceo facendo fuoco sugli studenti.
Le due, chiuse in bagno, sono terrorizzate. Una volta trovate Michael propone alle giovani la più orribile delle decisioni.
Solo una morirà, tocca a loro scegliere chi.
Maureen si offre volontaria.
Passati quindici anni dal tragico evento Diana (Uma Thurman) è ormai una donna, sposata e con una figlia.
Ma il ricordo di quel giorno continua a tormentarla.
Si dice che l’istante precedente la morte sia quello in cui si ripercorre la nostra intera esistenza, come all’interno di un film.
In alcuni casi si riesce anche ad andare oltre, intuendone il seguito o presunto tale.
Questo, bene o male, è il fulcro di Davanti agli occhi, seconda regia di Vadim Perelman (dopo La casa di sabbia e nebbia), ispirata alla mai dimenticata strage della Columbine High School (meravigliosamente incorniciata nel 2003 da Gus Van Sant).
Un film dalle molte ambizioni, non tutte riuscite, ma che presenta diversi momenti interessanti.
Momenti legati più che altro alla rappresentazione, avvolta in un’atmosfera rarefatta che in più di un’occasione riesce pizzicare le giuste corde dell’emozione.
Il vero problema, purtroppo, è proprio la storia.
Troppo simile ad una serie di titoli ben più famosi e sicuramente molto più riusciti (Mulholland Drive, Stay, per citarne alcuni), al punto tale che basta una leggera dimestichezza col genere per capire dove vuole andare a parare.
Fortunatamente alla macchinosità di una trama, che gioca le sue carte su di un colpo di scena finale telefonato ma comunque suggestivo, si oppone la scorrevolezza del film, che nella sua brevità (poco più di un’ora e venti) riesce a mantenere un ritmo costante e quasi mai in calo.
Le loro vite sono sconvolte da un atroce avvenimento.
Durante una delle tante giornate scolastiche, uno studente di nome Michael entra armato nel loro liceo facendo fuoco sugli studenti.
Le due, chiuse in bagno, sono terrorizzate. Una volta trovate Michael propone alle giovani la più orribile delle decisioni.
Solo una morirà, tocca a loro scegliere chi.
Maureen si offre volontaria.
Passati quindici anni dal tragico evento Diana (Uma Thurman) è ormai una donna, sposata e con una figlia.
Ma il ricordo di quel giorno continua a tormentarla.
Si dice che l’istante precedente la morte sia quello in cui si ripercorre la nostra intera esistenza, come all’interno di un film.
In alcuni casi si riesce anche ad andare oltre, intuendone il seguito o presunto tale.
Questo, bene o male, è il fulcro di Davanti agli occhi, seconda regia di Vadim Perelman (dopo La casa di sabbia e nebbia), ispirata alla mai dimenticata strage della Columbine High School (meravigliosamente incorniciata nel 2003 da Gus Van Sant).
Un film dalle molte ambizioni, non tutte riuscite, ma che presenta diversi momenti interessanti.
Momenti legati più che altro alla rappresentazione, avvolta in un’atmosfera rarefatta che in più di un’occasione riesce pizzicare le giuste corde dell’emozione.
Il vero problema, purtroppo, è proprio la storia.
Troppo simile ad una serie di titoli ben più famosi e sicuramente molto più riusciti (Mulholland Drive, Stay, per citarne alcuni), al punto tale che basta una leggera dimestichezza col genere per capire dove vuole andare a parare.
Fortunatamente alla macchinosità di una trama, che gioca le sue carte su di un colpo di scena finale telefonato ma comunque suggestivo, si oppone la scorrevolezza del film, che nella sua brevità (poco più di un’ora e venti) riesce a mantenere un ritmo costante e quasi mai in calo.
Pubblicato su Cineocchio
7 commenti:
Dai eccheccavolo ho capito il finale "a sorpresa" anche solo leggendo la trama... arriva effettivamente tardissimo per questo genere di cose
A me manco Stay m'aveva convinta del tutto...fai te...però non so, magari a questo film gli dò una chance, anche solo per Uma...
Ale55andra
@ valido: il fatto è che ormai ne hanno fatti troppi di film simili per non riconoscerli subito...
@ ale55andra: ma si dai, un'occhiata dagliela...
Il film mi incuriosisce (ma chissà quando potrò vederlo). Poi c'è anche un'attrice che adoro (in questo sono d'accordo con Ale55andra) ;)
la trama mi incuriosisce... però un momento passi Mulholland drive, che è uno dei più grandi capolavori assoluti del cinema, ma Stay io me lo ricordo come parecchio confuso e un po' raffazzonato sul finale... "esplicativo".
@ luciano: allora preparati perchè la voce che le hanno messo è a dir poco orrenda! ;)
@ noodles: ovvio che stay non è niente di eccezionale, l'ho citato per l'evidente somilianza col titolo (piùdi M. Drive)...
"Stay" però è visivamente interessante e aggiungiamo pure l'ottimo cast. A me aveva colpito! Questo lo vedrei solo per le due signore!
Posta un commento