L’agente speciale Peter Strahm, che avevamo lasciato alla fine del quarto capitolo, riesce miracolosamente ad uscire (quasi) illeso da una trappola di Jigsaw, la cui eredità è passata nelle mani del Detective Hoffman.
Convinto della colpevolezza di Hoffman, l’agente comincia un’indagine segreta per smascherarlo.
Nel frattempo cinque persone si risvegliano in un luogo fatiscente.
Il gioco inizia.
Il quarto capitolo delle mirabolanti avventure di Jigsaw è stato talmente pretestuoso da riuscire a far passare in secondo piano ogni evidente difetto. In verità già alla seconda puntata la corda era tiratissima, ma bene o male ne eravamo coscienti.
Dopo cinque anni Saw ha raggiunto uno status tale che lo si guarda più che altro per tradizione. Questo è un pregio, principalmente perché è riuscito a (ri)creare quella ricorrenza mediatica tipica dell’horror anni ’80 /’90, consacrando un personaggio che - al pari di Freddy Krueger e Jason Voorhees - è riuscito ad entrare nell’immaginario comune del cinema di genere.
Dopo il terzo capitolo, la storia ha preso una piega tale che la si può continuare all’infinito, un erede di Jigsaw si può trovare praticamente ovunque.
Ma far morire l’eroe (se si può chiamare così) di una saga non è certo una scelta saggia, ancor meno se dopo si cerca di resuscitarlo attraverso una serie di flashback ad incastro, che obbligano lo spettatore a ricordare a memoria ogni minimo dettaglio degli episodi precedenti, creando più confusione che altro.
Fin quando ci si limita ad una spettacolarizzazione della morte, finalizzata ad un intrattenimento ludico e grandguignolesco, la cosa può anche andare bene. Ma cercare di rendere plausibile il tutto equivale ad un voler tirare una corda ormai spezzata da tempo.
Questo è l’errore principale di Saw V, aver abbassato il tasso di emoglobina, tentando di dare risalto ad una storia ormai assente da anni.
Va da sé che il plot è brutto, inutile, raffazzonato e, come se non bastasse, girato dall’esordiente David Hackl (collaboratore storico della serie) come solo i Tv Movie di terza categoria.
I congegni di Jigsaw non sono più quelli di una volta, ma anche questo è in linea con le celebri saghe horror di un tempo, cresciute in gloria e morte in miseria.
Intanto si parla già del sesto capitolo, e per aumentare il desiderio si spargono qua e là interrogativi e finali da Soap Opera (cosiddetti cliffhanger).
Si sbuffa, si critica, ma l’anno prossimo saremo di nuovo in sala.
Proprio come facevamo negli anni ’90.
Convinto della colpevolezza di Hoffman, l’agente comincia un’indagine segreta per smascherarlo.
Nel frattempo cinque persone si risvegliano in un luogo fatiscente.
Il gioco inizia.
Il quarto capitolo delle mirabolanti avventure di Jigsaw è stato talmente pretestuoso da riuscire a far passare in secondo piano ogni evidente difetto. In verità già alla seconda puntata la corda era tiratissima, ma bene o male ne eravamo coscienti.
Dopo cinque anni Saw ha raggiunto uno status tale che lo si guarda più che altro per tradizione. Questo è un pregio, principalmente perché è riuscito a (ri)creare quella ricorrenza mediatica tipica dell’horror anni ’80 /’90, consacrando un personaggio che - al pari di Freddy Krueger e Jason Voorhees - è riuscito ad entrare nell’immaginario comune del cinema di genere.
Dopo il terzo capitolo, la storia ha preso una piega tale che la si può continuare all’infinito, un erede di Jigsaw si può trovare praticamente ovunque.
Ma far morire l’eroe (se si può chiamare così) di una saga non è certo una scelta saggia, ancor meno se dopo si cerca di resuscitarlo attraverso una serie di flashback ad incastro, che obbligano lo spettatore a ricordare a memoria ogni minimo dettaglio degli episodi precedenti, creando più confusione che altro.
Fin quando ci si limita ad una spettacolarizzazione della morte, finalizzata ad un intrattenimento ludico e grandguignolesco, la cosa può anche andare bene. Ma cercare di rendere plausibile il tutto equivale ad un voler tirare una corda ormai spezzata da tempo.
Questo è l’errore principale di Saw V, aver abbassato il tasso di emoglobina, tentando di dare risalto ad una storia ormai assente da anni.
Va da sé che il plot è brutto, inutile, raffazzonato e, come se non bastasse, girato dall’esordiente David Hackl (collaboratore storico della serie) come solo i Tv Movie di terza categoria.
I congegni di Jigsaw non sono più quelli di una volta, ma anche questo è in linea con le celebri saghe horror di un tempo, cresciute in gloria e morte in miseria.
Intanto si parla già del sesto capitolo, e per aumentare il desiderio si spargono qua e là interrogativi e finali da Soap Opera (cosiddetti cliffhanger).
Si sbuffa, si critica, ma l’anno prossimo saremo di nuovo in sala.
Proprio come facevamo negli anni ’90.
Pubblicato su Cineocchio
6 commenti:
Analisi lucidissima.
Hai perfettamente ragione: io stesso avevo promesso che sarei uscito dai giochi, ma quest'anno sono ripiombato al cinema per vedere la nuova avventura dell'enigmista!
E questo è in un certo senso merito del film che è riuscito, come hai detto te, a ricreare una saga cinematografica con appuntamento fisso.
Bisogna vedere quanto durerà, anche perchè secondo me la saga inizia ad affaticarsi. Il pessimo quarto capitolo era eccessivamente macchinoso e poco adatto ai nuovi spettatori. Questo nuovo film sembra voler chiarire i punti lasciati oscuri e voler spianare la strada ad un nuovo inizio.
Servirebbe proprio un nuovo starting point per cercare nuove idee da sfruttare e anche per cercare di raccogliere nuovo pubblico!
(Ma sono l'unico a cui proprio non dispiacerebbe che resuscitasse il vero Jigsaw? A me la deriva paranormale non dispiacerebbe :P).
Ciao,
Lore
mah, io continuo a dire che il quarto capitolo non è stato così malvagio.
Nel senso che limitare tutto agli standard del gore più dichiarato va bene.
Hai ragione sul fatto che ormai gli episodi sono troppo legati tra di loro. Ho visto il film con la mia ragazza. Già io ho avuto difficoltà a ricordarmi ogni dettaglio, lei che non ha mai visto la serie ha capito veramente poco.
Un nuovo inizio?
Non credo, anche perchè questo capitolo lascia (volutamente interrogativi aperti):
Cosa c'è nella scatola ricevuta dalla moglie?
Chi ha scritto la lettera a Hoffman (sempre la moglie secondo me)?
SPOILER
Conta poi che ormai Jigsaw è (di nuovo) morto per tutti, Quindi Hoffman ha ampio spazio per agire.
FINE SPOILER
Certo che un Jigsaw Zombi sarebbe il massimo...;)
Si, anche secondo me quella lettera l'ha scritta la moglie e come ho già detto nel mio post, sarà lei il nuovo Jigsaw, mi gioco le palle che non ho.
Ale55andra
o lei, o il lattaio che passava da casa Jigsaw ogni settimana...:)
Sai qual'è il bello? Che io lo critico, dico che fa cagare, ma l'anno prossimo sarò tra i primi a vederlo...:/
Mah...
io credo che anche questa volta abbiamo visto in salaciò che ci aspettavamo da saw....alla fine credo che sia inserito nel panorama horror attuale un buon film...per come si sono messe le cose quando compirò 81 sotto natale andrò a vedere le nuove avventure di giustizieri senza regole...
e mi sa pure io
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