martedì 23 dicembre 2008

Passengers

Passengers – Mistero ad alta quota (2008, regia Rodrigo García)



Sopravvissuti ad un incidente aereo, cinque (ex) passeggeri vengono affidati a Claire Summers (Anne Hathaway), giovane psicologa al suo primo incarico.
Claire rimane particolarmente affascinata da Eric (Patrick Wilson), l’unico a rifiutare la terapia di gruppo.
Nonostante l’iniziale resistenza della donna, tra i due nasce un rapporto più che professionale.
Nel frattempo i superstiti, uno ad uno, cominciano a scomparire.
Dietro il disastro sembra nascondersi qualcosa di più del “semplice” errore umano.

In America Passengers è stato un flop totale, a tal punto che una volta giunto in Italia si è deciso di stuzzicare l’attenzione degli spettatori con una campagna pubblicitaria accattivante, volutamente forviante, che strizza l’occhio al Thriller. Come ciliegina sulla torta, nel caso a qualcuno fosse sfuggito il messaggio, si è anche pensato ad un altrettanto furbo sottotitolo.
Effettivamente il mistero c’è, è l’alta quota che, se si esclude l’incipit e qualche breve flashback ogni tanto, manca. A dirla proprio tutta manca anche il Thriller, visto che sono più i sentimenti, primo fra tutti l’amore, ad animare il plot.
Quindi mettiamola su questo piano, Passengers è un dramma romantico (ultra)terreno, e più che brividi al massimo riesce a strappare qualche sorrisetto e un paio di lacrime (dettati sia dal coinvolgimento che dal ridicolo).

Per quanto riguarda la storia, ci troviamo ad un incrocio che porta in diverse direzioni. Primo fra tutti Lost, cui il film ruba una delle possibili interpretazioni (la più gettonata all’inizio della serie), per poi passare attraverso lo Shyamalan degli esordi e i suoi “sesti sensi”. Questo nell’ultimo quarto d’ora, il resto – come accennato in precedenza – è la storia d’amore tra una psicologa e il suo paziente.

Quindi, tirando le somme, come Thriller non funziona, come storia d’amore ancora meno. Ci sarebbe sempre quell’ultimo quarto d’ora – indubbiamente la parte migliore – a far decollare il tutto.
Certo, questo se si riesce a resistere al resto.

Pubblicato su Livecity.it

4 commenti:

liuis ha detto...

Ti dirò, l'ultimo quarto d'ora è la parte peggiore del film, per me.

FiliÞþØ ha detto...

ammetto che le tematiche ultraterrene mi affascinano (e allo stesso tempo mi inquietano) non poco.

Luciano ha detto...

Così, a fiuto, mi era parso un film da vedere. Evidentemente il mio fiuto non funziona bene ;)

Anonimo ha detto...

è uno skifo sto film!!!!!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...